Ma Sei Tu?

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Ore 18.00

dopo che i miei amici sono andati via ho deciso di riposarmi un po', ma forse sono andata troppo oltre l'"un po'" stabilito ed è arrivato così in fretta il momento di prepararmi per l'incontro con Flavio, che poi: devo vedermi solo con lui anche se suonerò con tutta la band.

Mi alzo di scatto dal divano dove stavo guardando netflix, vedo che l'episodio della serie che stavo vedendo era terminato ma io ricordavo di aver visto circa i primi cinque minuti. Succede sempre: mi sdraio, accendo la tv, netflix e parte l'episodio, chiudo gli occhi ed è la serie a guardare me.

Tolgo netflix e faccio partire spotify alla tv, musica, ovviamente gazzelle, che non si dicesse che non mi stavo preparando per incontrarlo.

Prendo tutti i vestiti e li porto in bagno, per la serata ho scelto una tuta intera, nera, a pantaloncino, date le alte temperature che si riscontrano ancora a settembre. Opto per un paio di sneakers bianche, le metto in ogni occasione, dato che voglio essere comoda e soprattutto me stessa.

Entro in doccia mentre canticchio quella canzone che fa

E guarda che in fondo non conta
Dov'è che tira il vento, ma ciò che porta
Che se porta bene ti porta lontano
Come una canzone
Lontano come un aeroplano

Non sono ancora molto esperta, non ricordo bene i nomi ma se non erro questa è "coprimi le spalle" una canzone molto intima ed introspettiva, ci ho anche pianto su quando la ho ascoltata per la prima volta con le cuffie in camera mia, non perché fossi triste o qualcosa del genere, ma per il testo e soprattutto per quello che comunicava la sua voce mentre cantava.

Esco dalla doccia e realizzo che ci sono stata sotto trenta minuti, era da tantissimo che non facevo una doccia così lunga, ma oggi mi ci voleva troppo; dopo essermi messa l'intimo decido di continuarmi a vestire nella stanza da letto, in quanto in bagno faceva tanto caldo.

Sento il mio telefono vibrare così lo prendo e noto che è appena arrivato un nuovo messaggio

Flavio Pardini
online

《 So che sei una donna e che ti servono due ore di anticipo per un cambio orario, ma volevo dirti che io ho terminato prima e sono libero, se ti va ci vediamo
《 facciamo un giro magari

Ed ora cosa gli dico "No scusami sono in reggiseno e mutande non posso ancora uscire" Ma alla fine di una lunga riflessione, circa trenta secondi, si lunga perché lui era ancora online ed io avevo già letto il messaggio, opto per un

Ohi Flà, Io devo finire di prepararmi se ti va passa da casa, ti allego l'indirizzo magari》

E così faccio, nel messaggio successivo gli scrivo dove abito ma lui risponde prestissimo

《 Tranquilla, caso mai mi prendi per un maniaco, manco ti conosco e già a casa tua?
《 Ahahah ci vediamo in piazza

Sorrido ma allo stesso tempo ci rimango anche male per il fatto che non sia voluto venire da me, ma rispetto la sua decisione, in fondo aveva ragione non ci conoscevamo ancora.

Finii di prepararmi e uscii di casa portando con me una borsa nera con dentro chiavi, cellulare e portafogli. Non mi truccai sempre per la questione di essere me stessa: qualcuno mi aveva detto di esserlo sempre, soprattutto al primo appuntamento, in questo caso di lavoro, con qualcuno.

Continuai diritto per la mia strada fino ad arrivare in Piazza Navona, cercai con lo sguardo il bar e lo trovai. La luce del sole cominciava a calare, erano le 19.30 e la sera si avvicinava sempre di più, il bar era diverso da quella mattina, o almeno io lo percepivo in un modo diverso.

Una canzone che non so | GazzelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora