Capitolo 29

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Ero a conoscenza del fatto di dovermi sposare, ma non un mese dopo. Non sapevo nemmeno che un mese intero passasse così in fretta. Oddio, quello era il mio giorno.
Quando il matrimonio non è il tuo pensi sia tutto rose e fiori, ma solo quando arriva il tuo momento ti rendi conto che non era così. Fidatevi, non è proprio facile come sembra.
Per la vigilia delle nozze, decidemmo di dormire separati, io dai miei genitori col bambino e lui in casa nostra.
Scesa la notte, non riuscivo a dormire. Mi giravo e rigiravo a letto pensando: "hey, domani è il gran giorno".
Scesi al piano di sotto e notai le mie mani tremanti che non riuscivano a fermarsi; ero troppo ansiosa e dovevo calmarmi. Mi preparai un caffè e tornai nella mia vecchia camera. Dopo un po' riuscii ad addormentarmi.

"Bip bip bip" La sveglia suonò presto e nonostante fossi intontita dal sonno, dovetti scendere al piano sottostante.
Mia madre era già pimpante, dedussi dovesse essere sveglia già da qualche ora, mentre mio padre era nel mio stesso stato.
Erano le sette del mattino, aspettavo Cheryl e Britney per le otto. Dovevo lavarmi e dovevo farlo in fretta.
Le mie amiche arrivarono in anticipo (alle otto meno venti circa), ma io ero già pronta per loro.
Impiegarono due ore estenuanti, sia per me che per loro, dedicate alla mia acconciatura, ma dovetti ammettere che ne valse la pena. Era molto simile all'acconciatura che portava Olivia Newton nel film "Grease", quando ballò per la prima volta con John Travolta.
Poi fu il turno della truccatrice, Britney. Un'altra ora di tortura interminabile, ma il prodotto mi sbalordì; ero incantevole, facevo i complimenti a me stessa.
Le mie amiche dovevano ancora vestirsi, qui decisi di aiutarle anch'io. Cheryl aveva un lungo abito color blu a monospalla con uno spacco molto alto e sensuale. Britney indossava un abito lungo rosa, ma molto più semplice.
Cheryl mi guardò e disse: <<Sei uno schianto! Mi spiego meglio, sei sempre bellissima, ma oggi...>> stava quasi per piangere, ma riuscii a trattenersi, altrimenti avrebbe rovinato tutto il trucco.
Britney, invece, mi guardava estasiata, quando le chiesi un parere si limitò a dire: << non ho detto niente, solo perché qualsiasi parola, a mio parere, sarebbe superflua>>
Entrarono anche i miei genitori. Mia madre pianse al solo guardarmi, mio padre abbozzò un sorriso e venne a stringermi. Non amava molto i sentamentalismi, ma era palesemente commosso.
<<Manca da mettere il velo>> disse Britney
<<Esattamente, andiamo in camera, te lo mettiamo noi>> continuò Cheryl con un sorriso
<<Brave ragazze, così io vesto Benji>> disse mia madre.
Non so perché, ma entrando in camera mia, mi venne l'angoscia. Forse tutti i ricordi che avevo da condividere con quella bella stanza, il pensarmi piccola e in quel momento prossima al matrimonio, non lo sapevo.
<<Ragazze, non sono più così sicura di volermi sposare>> dissi io con la testa abbassata

<<Ma sei matta, per caso?>> disse Cheryl quasi urlando

<<Cheryl, le cose possono dirsi anche con più calma. Però ha ragione>> si intromise Britney

<<Cheryl ha sbagliato il tono, però ha ragione>> aggiunse sempre lei

<<Diglielo tu Britney, io non so più come fare con lei>>

<<Tesoro, questo non è un giorno in cui indossi un abito bianco, si prenota la sala, si fissa il matrimonio, si invitano amici e parenti, si fanno le foto e si sta tutti insieme per piacere. Si fa per festeggiare il sacramento che oggi celebrerete. Pensaci bene Autumn, ora o mai più.
Puoi fare due cose: ti spogli, metti dei vestiti normali, prendi tuo figlio e vai via con lui, oppure alzi i tacchi e vai a sposare quell'uomo che tanto ti ama, nonostante abbia enormemente sbagliato.>>
Era proprio così, dovevo prendere una decisione. In ballo c'ero io e la mia felicità, contro mio figlio e anche la sua di felicità. Meglio a mio figlio che a me, tanto il suo sorriso mi mandava bellamente fuori di testa.
Era difficile pensare ad una risposta e subito dopo a Cole.
Mi sarebbe bastato anche solo vederlo, vederlo e farmi vedere, per mostrargli come quel giorno, la mia bellezza fosse proprio fuori dagli schemi. Volevo mostrargli me, il mio bambino, la mia casa, la vita che conducevo e soprattutto, che il mio cuore non era mai cambiato. Volevo solo vederlo, solo questo; stringergli la mano e accarezzargli le dita, come piaceva a lui. Pregavo affinché venisse lì, affinché venisse a prendermi.
In quel giorno, mi rendevo conto che il mio cuore era solamente un battito di nostalgia. Volevo scomparire, dissolvermi per sempre, andare via col venticello che entrava dalla mia finestra.
Desideravo far l'amore con Cole, e solo dopo, raccontarci chi eravamo stati e cosa facessimo per sopravvivere in questo mondo in cui, l'amore si spreca, come il tempo per fare ancora l'amore.
Sembrava proprio un'invenzione del mare. Ci scioglievi dentro il sole e lasciavi che il mondo ti chiamasse tramonto. Peccato che, quel piccolo mondo, era composto da me e infiniti ciechi.
Bello come il tramonto.
Attraente come il mare.
Radioso come un raggio di sole.
Compromettente come i nuvoloni nel cielo azzurro.
Spaventoso come un tuono.
Armonioso come la pioggia.
Freddo come la neve.
Sorprendente come la vita.
Immenso come il mondo.
<<Sì, lo voglio sposare>> non riuscivo a non mentire

<<Finalmente, fatti mettere sto velo e andiamo>> disse Cheryl.
<<O ti calmi, o te ne vai solo tu, chissà dove tra l'altro>> la minacciò Britney, ancora una volta per il tono.
Dopodiché uscimmo dalla stanza, facemmo le solite foto che si fanno in casa, poi andammo via e facemmo strada verso il luogo in cui si tenne la cerimonia. Lì vi era un altare all'aperto vicino al mare e tutt'intorno le sedie per gli ospiti.
La giornata era soleggiata e molto gradevole, soffiava un leggero vento fresco. Il rumore del mare, accompagnava il brusio degli ospiti che chiacchieravano.
All'altare vi era Brandon ad aspettarmi, era elegantissimo col suo smoking nero, forse un po' troppo appariscente per i miei gusti, ma visibilmente grazioso. La cerimonia scivolò via lenta, sembrò durare secoli fino al fatidico "sì, lo voglio" che pronunciai davanti a Brandon, i miei parenti, le mie amiche e Dio.
Per un attimo fugace pensai a Cole, ma distolsi subito il pensiero rivolto a lui. Non potevo pensare a Cole in quel giorno così importante, però fu una cosa istintiva, un attimo, un momento, un grande pensiero volò verso di lui. Non potevo, ma volevo; avrei sempre dedicato intere ore della mia vita solamente a lui.
Finita la cerimonia, ci dirigemmo alla sala in cui si svolse la festa, la quale si presentava adornata da svariati fiori di diversi colori che profumavano l'aria circostante. La scelta della sala fu mia, volevo un pranzo italiano. La sala non era altro che il giardino di un antico castello, ed era dotata di una piscina grandissima. Mi rivolsi a Brandon: <<Spero che tu non voglia fare la sciocchezza di buttarmi in piscina>> risi
<<Ovvio che no, tranquilla>> rispose lui.
Tavoli e sedie erano sistemati in modo euritmico e il pranzo fu un successo. La cucina italiana fece impazzire i palati dei commensali, i quali rimasero ulteriormente di stucco quando videro la gigantesca torta nuziale.
La festa durò tutto il pomeriggio fra fuochi d'artificio, balli, canzoni e barzellette. Brandon parlava e rideva con tutti, mia madre e mio padre erano felicissimi e Cheryl e Britney sempre vicine a me.
Verso le otto e trenta tornammo tutti a casa.
Appena arrivati, mettemmo Benji, oramai dormiente in un culla e solo dopo ci dedicammo a noi stessi.
<<Sei mia moglie, adesso>> disse sorridendomi e prendendomi in braccio.
<<Sono una donna molto fortunata>> mentii ancora una volta
Bello sentirsi fortunati a sposare uno che è stato capace di tradirti una volta e lo sarà anche dopo.
Mi baciò le labbra e poi passò al collo. Abbassò la cerniera del vestito, lasciando fare a esso il resto del lavoro. Mi gettò sul letto, dopo avermi spogliata. Io spogliai lui subito dopo ripresi a baciarlo.
Solo dopo, mi sistemai per bene sopra di lui e, credo proprio fu la notte più bella in sua compagnia.
I gesti erano così calmi e fragili, di una dolcezza immensa.
Ad un tratto, chiusi gli occhi per un attimo e, ancora una volta, ripensai a Cole.
Ero la moglie di Brandon, e io ero sua, come lui era mio, dovevo semplicemente mettermelo in testa una volta per tutte. Nonostante ciò, era la nostra prima notte di nozze e intendevo godermela fino in fondo, quindi come durante la cerimonia, fui capace di riuscire a scacciare via il suo pensiero e mi lasciai andare al piacere. Facemmo quello che lui chiama "amore" per tutta la notte, fino a quando mi addormentai fra le braccia di mio marito.

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