Capitolo 15.

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Mi svegliai qualche ora dopo, erano le sei e quindici P.M. e ancora Britney e Cheryl non erano tornate, decisi di chiamarle.
<<Cheryl, perché ancora non siete rientrate?>>
<<Siamo ancora al bar, abbiamo incontrato due tipi fighissimi>>
<<Aah, ora capisco>>
<<Ci siamo anche scattati una foto>>
<<Okay, quando tornerete me la farete vedere>>
<<Certo tesoro>>
<<Ti lascio, ciao>>
<<Ciao Autumn>>, dopo il saluto riattaccai.
Trovai un messaggio di Brandon, c'era scritto: "Ciao Autumn, dopo cena ti va di andare a vedere le stelle in spiaggia?"
Non ero certa di voler andare a vedere le stelle insieme a lui, non ero capace. Col tempo imparai a vedere il mondo anche da sola, non solo insieme a Cole. Ma le stelle, le stelle no, non ci riuscivo proprio.
Risposi dicendo: "Ciao Brandon, mi sono svegliata adesso e non mi sento molto bene. Se dopo passa andiamo, okay?"
Inviato il messaggio bloccai il telefono, ma mi rispose subito: "Cos'hai?".
"Solo un forte mal di testa" risposi.
Mi ricordai della mail inviata a mia madre. Accesi il computer per accertarmi del fatto che avesse risposto o meno, l'aveva fatto.
"Ciao piccola mia, io e papà stiamo bene. Siamo molto felici che la camera ti piaccia tanto. Come stanno Britney a Cheryl?
Non credi di aver dimenticato di dirci com'è andato il primo giorno a lezione? Tranquilla amore, me lo dirai rispondendo a questa mail.
Aspetta aspetta aspetta, cos'hanno appena letto i miei occhi? Hai già trovato un ragazzo carino? Sono felice per te, tesoro mio.
Vorrei dirti anche un'altra cosa: ti ricordi quel bambino con il quale ti portavo sempre a giocare quando andavo a prendere il the da Shannon, quella mia amica?"
Fermai la lettura. Mi ricordai di quelle volte in cui mia madre mi portava con se a casa di quella sua amica, lei aveva un figlio e cazzo, si chiamava proprio Brandon. Quindi io e Brandon ci conoscevamo da quando avevamo tre anni, ero sconvolta, era proprio destino. Mi sentivo anche un po' stupida, come avevo fatto a non ricordarmene? Il volto di Brandon era molto simile a quello del bambino con il quale giocavo, ma nonostante questo io non me ne ero resa conto.
Ricominciai a leggere: "So che te lo ricordi, quello è Brandon, il Brandon Torres che mi hai detto nella mail precedente. Starai pensando a quanto sei stupida per non essertene ricordata, ti conosco, ma sai tesoro... eravate molto piccoli, sono passati diciassette anni e questo inverno ne compite venti, è normale che non potessi ricordarlo.
Io e Shannon saremmo davvero felici se andaste a Copenaghen insieme, magari è la persona giusta per te. Baci da mamma e papà"
Era meglio non leggerla quella mail, mi aveva scombussola e anche imbarazzata.
<<Cucù!>> Gridarono Britney e Cheryl poco dopo il termine di leggere la mail, sussultai e mi spaventai pure.
<<Ma siete sceme?>>
<<Proprio come te>> disse Britney ridendo.
<<Allora, raccontatemi>> dissi con un sorriso
<<Eravamo sedute ad un tavolo del bar, abbiamo ordinato il solito spritz. Cominciamo a bere e sentiamo questi due ragazzi chiederci se potessero offrirci la bibita che stavamo bevendo, noi abbiamo risposto che per fare i galantuomini non serve pagare uno spritz e che per farsi perdonare li avremmo potuti far sedere al tavolo con noi. Abbiamo parlato dei vari corsi e di cosa faremo dopo il college, insomma, un po' di tutto. Quando stavamo per andare via questi due ragazzi ci hanno chiesto se avessimo voglia di vederci un'altra volta e noi abbiamo risposto di sì, ovviamente>>
<<Davvero brave le mie amiche eh>> dissi ridendo
<<Stiamo facendo proprio un bel lavoro direi>> disse Britney, ridendo anche lei.
<<Brandon mi ha chiesto se voglio andare in spiaggia a vedere le stelle con lui>> dissi mentre ci preparavamo per la cena. Cheryl era in bagno a fare lo shampoo, in camera eravamo solo io e Britney.
<<Ed io so che non vuoi andarci>>mi disse con lo sguardo di una persona comprensiva
<<Esattamente>>
<<So che è per Cole, guardami Autumn. Fai ciò che ti dice il tuo cuore, seguilo sempre e vedrai che andrà tutto per il meglio>>
<<Io vorrei andarci, però non guarderei le stelle come le guardo sempre>>
<<E allora se non te la senti non andare, anche se chissà cosa penserà, ma fregatene. L'importante è che tu sia felice>>.
Non risposi, continuai a pensare al da farsi.
Appena pronte andammo in mensa. Come al solito era affollata, ma noi trovavamo sempre un tavolo libero.Prendemmo da mangiare e andammo a sederci.Vidi Brandon entrare, aveva una polo azzurro chiaro e un pantalone blu, mi piaceva l'accoppiamento.
Abbassai subito lo sguardo e Britney se ne accorse.
<<Ricorda: solo ciò che il tuo cuore desidera>> mi sussurrò.
Mi scoppiava la testa e non sapevo né cosa dire né dove guardare.
<<Posso sedermi?>>, era la voce di Brandon
<<Ehm, certo si>>risposi in modo molto insicuro
<<Come stai?>> Mi chiese baciandomi la guancia
<<Sto bene>> risposi.
Non stavo affatto bene, ma era la prima cosa che mi era venuta in mente da dirgli.
<<Quindi dopo vieni con me?>> Mi domandò con un sorriso
<<Si, certo!>> Risposi nuovamente insicura. Britney stava notando e capendo tutto.
<<Evvai>> mi rispose, mi misi a ridere e cominciai a mangiare.
Non appena finimmo chiesi a Brandon di buttare ciò che era presente sul mio vassoio e lo stesso fece Britney con Cheryl, lei ancora non sapeva nulla, gliel'avrei raccontato il giorno dopo.
<<Ma che fai? Non avevi detto di non volerci andare?>> Mi chiese sbigottita
<<Si Britney, lo so, ma in quel momento ero confusa e non sapevo cosa dirgli>>
<<Se mentre siete al mare non ti senti bene, chiamami subito e verrò lì da te>>
<<Okay Britney, ti voglio bene>>
<<Ti voglio bene anch'io>>, dopo aver ricambiato le mie parole venne ad abbracciarmi.
<<Allora, andiamo?>> Mi domandò Brandon invitandomi ad andare via
<<Prendo la borsa e andiamo>> risposi, andai a prendere la borsa e dopo uscimmo dalla mensa.
<<Ciao ragazze>> le salutai mandando un bacio ad entrambe
<<Ciao tesoro>> dissero ricambiando il bacio.
Salimmo in auto e subito mi chiese: <<sei sicura di star bene?>>
<<Si, perché non dovrei?>>
<<Non lo so, sei strana. Prima eri tutta rossa e sembravi spaventata>>
<<No no, avevo solo caldo>> mentii, non sapevo cos'altro dirgli, quella sera ero di poche parole.
Stemmo zitti per tutto il tragitto e appena arrivati ci catapultammo giù dall'auto.
<<Oh no! Ho dimenticato la tovaglia, torniamo indietro, non possiamo mica sederci sulla sabbia con i vestiti puliti>> dissi tutto d'un fiato e iniziando a camminare con una camminata alquanto veloce. Era una scusa, naturalmente, volevo scappare da lì.
<<Autumn, io ce l'ho, non preoccuparti>>
<<Ah, perfetto allora!>> Esclamai
<<Sediamoci dai>>, detto questo mi tirò dolcemente un braccio facendomi sedere tra le sue gambe e con la schiena poggiata al petto.
<<Alza la testa, guarda che spettacolo>> mi disse sorridendo.
Non volevo minimamente guardarle, ogni fottuta stella mi ricordava Cole e quanto mi mancasse. Non ce la facevo, sentivo mancarmi il respiro.
<<Vado a bagnarmi i piedi>> dissi alzandomi presto in piedi
<<Autumn, ma che diavolo ti prende?>> Mi chiese correndomi dietro.
Cominciai a piangere, piansi davvero molto, dannate stelle.
<<Hey, perché piangi? Vieni qui>>
Andai tra le sue braccia per farmi abbracciare, ne avevo bisogno.
<<Oggi tu con me sei stato sincero, adesso anch'io voglio esserlo>>
<<Che vuoi dire?>> Mi chiese sorridendo tenendomi il volto fra le mani per asciugarmi le lacrime
<<Ho una storia da raccontare>> gli dissi tirando su col naso e togliendo le sue mani dal mio viso.
<<Ti ascolterò, ma sediamoci, non credo tu voglia rimanere in piedi tutta la sera con i piedi in acqua>>
<<Hai ragione>> gli dissi cercando di sorridere nel miglior modo possibile.
Non appena ci sedemmo cominciai a raccontare tutto quello che mi era successo fino a quel momento. Non volevo avere segreti con lui, dovevo essere sincera almeno quanto lui, infatti decisi di raccontargli tutto.
Gli narrai cominciando da Cole che venne alla macchina dei miei vecchi amici per cercare di metterli a tacere fino all'ultima lettera che ci spedimmo. Gli spiegai anche il motivo per il quale non volevo andare a guardare le stelle quelle sera con lui.
Gli parlai del nostro primo bacio, della rosa raccoltami da lui, della nostra prima volta e delle bellissime lettere che ci eravamo scritti fino a due anni prima.
Appena terminai stette zitto, capivo che non sapesse cosa dire e né da dove iniziare. Guardò il mare, il cielo, di nuovo il mare e poi di nuovo il cielo.
<<È una storia molto triste Autumn, apprezzo quanto sia stata forte e quanto lo sei ancora.
Penso proprio che fra noi due non possa nascere nulla, non puoi innamorarti di una persona se già ne ami un'altra. Mi piaci, non te lo nego, ma non voglio essere un modo per cercare di dimenticarlo o un passatempo>>.
Lo bloccai: "Brandon, io non sono stupida. So che significa usare e credere di essere usati, anch'io l'ho provato con Cole quando non mi ha più voluta vedere. Ma nonostante ciò non sarei mai capace di usare una persona o di prenderla in giro per i miei scopi o per il mio benessere>>
<<Allora che ci fai qui con me?>> Mi chiese.
Bella domanda, nemmeno io lo sapevo cosa ci facessi lì con lui.
<<Io e te siamo amici>> risposi dopo che riflettei su ciò che dovessi dire
<<Ma vaffanculo Autumn, questo perché avevi paura che fossi io a prenderti in giro>>.
Lo capivo perfettamente, si sentiva preso in giro, ma d'altronde chi non si sarebbe sentito come lui? Anch'io stessa. Non volevo farlo soffrire, si era comportato davvero bene con me.
<<Brad, aspetta ti prego>> gli dissi cercando di rincorrerlo, riuscii ad afferrargli un braccio
<<Ti prego, ascoltami>> lo supplicai
<<Dimmi e poi andiamo via>> mi rispose incazzatissimo
<<Pensi che se avessi voluto prenderti in giro ti avrei raccontato tutto questo? O avrei continuato ad andare avanti come se nulla fosse?>>
Non rispose, tacque.
<<Andiamo via, è meglio>> continuai arrabbiandomi più di lui.
Durante il tragitto dalla spiaggia al college stemmo in silenzio, nessuno fiatava, non si sentivano nemmeno i sospiri.
Non mi salutò e non mi accompagnò nemmeno in camera, era proprio preso d'ira.
Arrivata in camera la luce era totalmente spenta, le ragazze dormivano.
Presi un pigiama pulito e andai in bagno per fare una doccia fredda.
Non riuscivo a pensare a niente, riuscivo solo ad essere triste nonostante avessi fatto tutto con buone intenzioni.
Uscita dalla doccia mi asciugai, misi il pigiama, lavai i denti e tornai in camere per dormire.
Restai sveglia per un po' girandomi e rigirandomi per il letto, non riuscivo a trovare nemmeno una stupida posizione per dormire.
Mi alzai e mi diressi in punta di piedi al mini frigo per prendere dell'acqua, la presi e me ne versai un bicchiere.
Dopodiché tornai a letto e riuscii a calmarmi e ad addormentarmi, era molto ma molto tardi e fra poche ore avrei avuto lezione.

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