23.

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-Sputa il rospo, biondo.-

Esclamo buttandomi a peso morto sul divano e accavallando le gambe scoperte. Sento lo sguardo di Louis bruciare sul mio corpo ma non ci faccio caso e osservo Niall sedersi sulla poltrona di fronte a noi. Le mie dita vengono intrecciate a quelle di Louis velocemente, come se volesse marcare il suo territorio e non posso fare a meno di ridere quando noto la sua mascella contratta.

-Che hai da ridere?-

Borbotta aggrottando le sopracciglia. Io scuoto la testa e torno a guardare il biondo che ci sorride divertito.

-Allora, domani vorremmo andare tuti in campeggio insieme ad altre persone, lo ha organizzato un mio amico e mi ha chiesto di portare più gente possibile. Ci saranno un sacco di attività lì in montagna: falò, balli, attività per occupare la giornata e ovviamente chi vuole andare solo per rilassarsi può rimanere ad oziare nella propria tenda. Che ne dite?-

Conlude Niall con un sorriso esaltato e gli occhi che gli brillano. Io annuisco vigorosamente e faccio per parlare quando Louis mi precede.

-Per quanto?-

Chiede il moro con un tono abbastanza distaccato, che non scalfisce per niente l'entusiasmo di Niall.

-Quindici giorni.-

Annuncia il ragazzo seduto di fronte a me e gli sorrido, ma prima che possa dire altro Louis mi precede ancora una volta, facendoci sbruffare.

-Ci saremo.-

Borbotta in tono burbero e mi stringe la mano. Niall batte le mani felice e non posso non ridere. Controlla poi l'orario e si sbatte una mano sulla fronte.

-È già tardi, scusate devo andare ad avvertire anche Harry e gli altri.-

Esclama lasciandomi un bacio sulla guancia e dando una pacca sulla testa di Louis, facendomi ridacchiare. Il biondo va via e finalmente rimango sola col mio adorato fidanzato.

-Cosa c'è che non va in te?-

Chiedo divertita e portando le mie gambe ai lati del suo bacino, ritrovandomi a cavalcioni su di lui.

-Non sopporto l'idea che lui abbia potuto baciarti come faccio io, proprio non ci riesco.-

Ammette e noto che ha il viso un po' più rilassato mentre gli accarezzo le guance e il profilo della mascella.

-Ora conti solo tu.-

Gli assicuro continuando le mie lente carezze. Louis mi sorride e mi stampa un bacio casto sulle labbra. Cerco di approfondire il bacio ma mi ferma, facendomi sentire una punta di delusione nello stomaco.

-Devo parlarti.-

Annuisco sentendo il panico crescermi nello stomaco e improvvisamente mi ritrovo a pensare a cosa avrei potuto fargli in solo quindici giorni.

-Dimmi.-

Replico un po' incerta e Louis nota la mia espressione confusa, sorridendomi rassicurante e accarezzandomi una guabcua con fare dolce. Sento il peso che ho sul petto alleggerirsi un po' e aspetto che parli.

-Quando...-

Non riesce a finire la frase perché le parole gli muoiono in gola. Aggrotto la fronte confusa e inclino un po' la testa di lato.

-Quando cosa?-

Louis si passa una mano tra i capelli frustrato e sospira, con malinconia evidente. Sento il mio petto stringersi e gli prendo il mento tra le dita e lo costringo a guardarmi.

-Quando torni a Londra?-

Chiede lentamente e in un sussurro. Abbasso lo sguardo e sento le sue parole rimbombarmi nella testa, facendomi un male atroce ogni qualvolta le risento.

92 days | l.t.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora