∆ Chapter Eighteen ∆

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- Oh ma guarda chi si rivede. Sei così affezionata alla concorrenza che pensavo ti fossi trasferita da loro. -

Chiusi l'armadietto e mi ritrovai Hector davanti, a braccia conserte, intento ad osservare ogni mio dettaglio.

- Su una cosa hai ragione; sono affezionata alla concorrenza, tuttavia non mettere alla prova la mia pazienza, potresti pentirtene. -

- A proposito di questo... Visto che lo stai tirando in ballo... Fossi in te starei attent-

- Hector, che fai? Mi minacci? - chiesi accennando un sorriso. Lo vidi sgranare gli occhi, era furioso.

- Dici che nessuno mi crederebbe? Ti ricordo che l'anno scorso abbiamo assistito a un'invasione aliena, la scomparsa di molt-

- Hector, non fai parte dei miei problemi. Tutto quello che puoi fare e che probabilmente farai non mi causerà alcun problema. - continuai con fare tranquillo.

- Ne sei proprio sicura? Quindi ti sta bene se lo urlassi ai quattro venti? -

- Puoi anche dire che ho cercato di ucciderti però spiegane il motivo, poi vedremo chi subirà le conseguenze. -

Sferrò un pugno contro l'armadietto, attirando l'attenzione di tutti. Continuai a guardarlo senza lasciar trapelare alcuna emozione mentre lui era furioso più che mai.

- Ember, che sta succedendo? -

Era Sophie. Vidi la sua mano stringere la spalla di Hector e quest'ultimo assunse un'espressione pacata per poi allontanarsi. Non capii.

- Potrei chiederti la stessa cosa, se solo m'importasse. -

- Non capisco. -

Il silenzio calò nel corridoio. Ci stavano guardando tutti e a giudicare dagli sguardi sembravano preoccupati.

- Non importa. Codesta persona crede di poter avere il potere di minacciarmi e spaventarmi, purtroppo non lo ha e ne risente molto il suo orgoglio. -

- Ember, insomma, che maniere sono queste? Le tue accuse sono gravi. E davanti tutta la scuola... -

- Mi stai prendendo in giro, per caso? Cosa diavolo dici? -

Hector rise alle mie parole.

- Gira voce che avevi intenzione di far vincere la Midtown al Decathlon, fossi in te mi preoccuperei di questo. -

- Okay, tu hai completamente perso la ragione. Perche mai avrei dovuto farli vincere e regalare punti credito? Sapete quanto ci tengo! -

- Non è il caso di agitarsi se non è vero, no? -

- Sono le tue accuse ad essere infondate. - tuonai.

- Dici?! Ti abbiamo vista tutti in piscina con Peter Parker. Lui ti aveva già messo gli occhi addosso quel giorno al laboratorio, poi sei sparita... È ovvio, voleva metterti fuori gioco sin dall'inizio, sapevano di non aver scampo contro di noi. Io ho cercato di fartelo capire... Ma sei caduta nella trappola di Parker. -

- Che assurdità stai dicendo? Ne sei consapevole? -

- Non ci aspettiamo la tua comprensione, capisco che Parker sia un ragazzo carino, ne sarei rimasta infatuata anche io. Ma lo abbiamo sentito con le nostre orecchie il giorno che siamo tornati da Chicago. -

- Non penserete che io creda alle vostre storiel-

- Si servirà di te per arrivare a Tony Stark. -

Le parole di Sophie mi lasciarono a bocca aperta. Feci per indietreggiare per poi scappare via ma Hector mi strinse fra le sue braccia.

- Scusami per quello che ti ho fatto. -

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