∆ Chapter Twenty Four ∆

1K 72 16
                                    

- Ci sono delle cose che non sai. - si giustificò Natasha.

Provai a leggerle la mente ma non riuscii.

Smettila.

Non so di cosa tu stia parlando.

Stai proteggendo la sua mente dalla mia influenza. Non riesco a visualizzare il suo campo visivo.

Ti ho detto che devi farne buon uso. Non puoi cercare risposte nelle menti altrui quando la gente non è disposta a dartele. A meno che non si tratti di questioni di vita o di morte. Non è il tuo caso.

Va bene.

Perché riesce ad essere così saggio anche quando non ce ne bisogno?

- Cos'è che non so? - risposi alla rossa.

- Qui tutti conosciamo Peter, non ti serve sapere il perché. Magari lo scoprirai un giorno. -

- Io devo andare. - disse Stephen - E anche tu. - continuò.

- D'accordo. Ci si vede Natasha. -

Lo seguii in corridoio.

- Attenta a dove cammini. -

Innalzai le sopracciglia e mi fermai. Mi guardai attorno. Qualcosa sfiorò la mia spalla, che scatenò un brivido lungo la schiena.

- Stephen, a cosa dovrei prestare attenzione? Non c'è niente. -

- Certo, assolutamente niente. Te l'ho detto... Perché una volta sono caduto in questo punto esatto e mi sono fatto male. -

- Un essere immortale non dovrebbe sentire nemmeno l'urto di una caduta. -

- Mi ero rotto il braccio a dir la verità. Ma si da il caso che io abbia anche un alto fattore rigenerante perciò... -

- C'è qualcosa che non sai fare? -

- No. Sono perfetto. -

La sua espressione seria m'incudì paura.

- Scherzo. Forse... -

Prima di andarmene mi voltai ancora una volta e giurai di aver visto la porta della sala aprirsi da sola.

Ti è sfuggito un particolare, Stregone.

[...]

- Aspetta cosa? Tu lavori all'Avengers Tower?! - chiese MJ allibita.

- Si... Per uno stage. -

- Stage? Anche Peter! Ma perché diavolo lavorate tutti li?! C'è un posto per me?! -

- Ah... Ehm... Guarda io non so... - risposi imbarazzata.

Rialzai lo sguardo e vidi Ned e Peter uscire dalla caffetteria. Ned fece cenno verso noi, probabilmente volevano sedere con noi.

- Ehm, senti Michelle io devo andar-

- Ember! - esclamò Ned felice.

Peter iniziò a fissarmi e prese posto davanti a me. Non riuscii a staccargli gli occhi di dosso e per qualche motivo mi sentivo colpevole.

Chromium.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora