Ember's POV.
Stanotte ho fatto un brutto sogno; la Terra di nuovo in pericolo: Una minaccia incombeva sulla terra, minacciando la vita di migliaia di persone e nessuno, persino gli Avengers, era in grado di poter far qualcosa. Non ricordo altro.
- Ember! Alzati! -
Era MJ alla porta.
- Sono le 8 meno un quarto, cosa hai intenzione di fare? - gridai dalla cucina.
- Alle 9 fatti trovare davanti la reception. Ci facciamo un giro e pranziamo fuori, ti va? -
- Certamente. A dopo. -
Il tempo di prepararmi e si fecero le 9 meno venti.
Accesi la tv e misi il notiziario speranzosa di sentire buone notizie.«Chicago: Theo Horace, uomo sulla cinquantina, uccide i figli Carl e Paul, rispettivamente di 11 e 13 anni, e la moglie Caroline. La famiglia era appena tornata da una vacanza in Grecia. L'uomo rischia dai 20 ai 30 anni di carcere.»
- Lo schifo... -
Spensi la tv ed uscii.
Possibile che i notiziari al giorno d'oggi non dicano qualcosa di bello?
Il mondo sta andando in rovina.- Ember! -
- Buongiorno Sophie, ti fai un giro? -
- Vado a fare shopping, tu che fai alzata a quest'ora? -
- Credimi, sarei rimasta volentieri a letto. Sto aspettando un'amica, faremo un giro nei dintorni. -
- Non perdetevi, Chicago è molto grande! -
- Torneremo sane e salve. - sorrisi.
La salutai e aspettai l'arrivo di Michelle, seguito da Ned.
- Ha insistito per venire. - sbuffò la riccia seccata.
-Ciao Ned! - lo abbracciai - Dormito bene? -
- Mica tanto. Ieri sera, dopo la piscina, rimasi in giardino ad aspettare Peter ma niente e ho preso freddo. -
- Temo sia colpa mia, Peter era da me. - ammisi.
Michelle innarcò in sopracciglio. Ned si coprì la bocca dallo stupore.
- E dire che vi siete conosciuti solo ieri... - disse la riccia.
- Che avete capito? Abbiamo solo parlato. Gli ho raccontato un po' di me. -
- Si, come parlavate in piscina giusto? -
Michelle trattenne una risata.
- Giusto, in piscina. Tutti hanno bisogno di un abbraccio, non credete? Come abbraccio lui posso abbracciare voi!... -
- Ah sì? Allora abbracciami. Anche io ne ho bisogno di uno. - disse Ned fingendosi triste.
Mi avvicinai a Ned e lo abbracciai forte a me.
- È ora di andare.
Seguimmo MJ lungo il tragitto che portava sulla strada principale.
[...]
- Ci sono molti negozi chiusi qui, come mai? È giorno festivo? -
- No, non credo. - rispose Ned.
- Ho sentito dire che ultimamente molte persone sono come svanite nel nulla ma le circostanze sono sconosciute. Trovo curioso sia accaduta la stessa cosa in altri stati del mondo... – disse la rossa guardando le vetrine
– Magari c'è un'epidemia? –
– Non saprei ma guardiamo il lato positivo: vendono di tutto a metà prezzo! –
– Michelle, perché pensi solo ai tuoi sporchi interessi?! – chiese Ned dandole una gomitata – Sono scomparse molte persone e tu hai mente solo il business. –
Sentii il telefono vibrare all'interno della mia tasca e lo tirai fuori: era Stark.
– Tony Stark?! Ha il tuo numero? –
– Ehm, si... Per questioni scolastiche e lavorative. –
– Lavorative? Lavori per lui? –
– Non proprio. Magari dopo te ne parlo eh? Adesso devo rispondere. –
Accettai la chiamata, iniziando a guardare nervosamente tutto quello che mi circondava.
– Ember, come stai? Mi è giunta notizia che avete vinto il Decathlon! –
– Si Tony si, abbiamo vinto. Sono così felice, ci hanno premiato con le rispettive medaglia e la coppa. L'hotel dove aggiorniamo è carino. –
Vidi Michelle e Ned intenti a guardarmi. Notai Peter raggiungerci da lontano.
– A proposito dell'hotel... Ho notato che ieri sera tu e Peter eravate abbastanza vicini. –
– Scusa cos-
– Hai delle spiegazioni al riguardo? –
– Stavamo semplicemente parlando. –
– Vi conosco entrambi, ho avuto la possibilità di osservarvi per molto tempo e temo che col tempo finirete per affezzionarvi. –
– Perché lo temi, Tony? –
Peter sembrò confuso dalle mie parole e chiese ai ragazzi al riguardi, i quali non sapevano niente.
– Lo dici come se fosse una cosa brutta. P... È una brava persona e dovresti saperlo se dici di conoscerlo bene. –
– Vuoi sapere perché parlo in questo modo? Abbiamo avuto modo di analizzare i tuoi parametri e potresti compromettere l'intera umanità, figurati se un ragazzino come Peter potesse reggere tutto questo. –
– Cosa intendi dire con questo... – mugugnai mentre i miei occhi iniziarono ad appannarsi per le lacrime – Significa che non posso avvicinarmi a nessuno? –
– Peter è un ragazzo speciale ma tu sei più di questo e lui non potrebbe sopportarlo. In più, potresti fargli del male senza che tu te ne renda condo. –
– So controllarmi. Io non potrei mai... – alzai gli occhi verso Peter, che mi guardò confuso.
– Non sai farlo ancora per bene. –
Ignorai le sue parole e pensai a quello che aveva detto prima.
– Cosa intendi con speciale? –
– Eh? Intendi Peter? Oh non fare caso a quello che ho detto. –
– Non farò caso a tutto quello che hai detto. Non capisco perché non ti fai problemi nel mandarmi al Decathlon dove sono a contatto con tantissime persone quando ti dà fastidio se mi avvicino a qualcuno. –
– Di tutte quelle persone perché proprio Peter? –
– Lo hai detto tu, è speciale. –
– Ember, ascoltami. Lo dico per il tuo bene. Come sei speciale tu, anche lui lo è a modo suo ed è proprio per questo che dovete stare lontani. In questo periodo abbiamo altri pensieri per la testa, non posso preoccuparmi anche per voi due, cercare di capire. –
– Potrei capire se tu mi dicessi una volta per tutte la verità. Non posso capire le tue ragioni se non me le spieghi. Fino ad allora procederò come ritengo opportuno. –
– Ember, tutto bene? – chiese Peter con sguardo allarmato, preoccupato. Annuì alla domanda senza nemmeno riflettere. In effetti non andava alquanto bene: probabilmente mi sono presa una cotta per Peter e Tony ci vuole divisi per il bene dell'umanità, e i miei poteri che possiedo inutilmente dato che non riesco a controllarli.
La prima lezione non è andata affatto come sperato.
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Chromium.
Science-FictionEmber Quade è nata a Reno, nello stato del Nevada. A pochi mesi di vita, dopo la scomparsa improvvisa del padre, lei e la madre furono costrette a trasferirsi a Detroit, dai genitori di lei. Dopo la loro morte fu la volta di Washington per questioni...