∆ Chapter Twenty Three ∆

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Sette giorni dopo

- Bentornata Ember, sai cosa faremo oggi? -

- Stephen. - salutai - Oggi ripasseremo la telecinesi come abbiamo fatto tutta la settimana? -

- No, mi sono stancato. E anche tu, lo so.  -

- Si nota così tanto? -

- No. Ma io sono anche un telepate. Oggi studieremo la telepatia. -

Avevo l'adrenalina a mille. Quell'uomo sapeva farci con le parole.

- La telepatia è la capacità di comunicare direttamente fra due o più menti. Come nel caso della telecinesi, non sempre questo fattore parte da fonti psichiche, può essere messo in atto tramite la magia, tecnologia e tanto altro. -

Non finirò mai di imparare.

- La telepatia di base, quindi, ti permette di comunicare mentre quella in stati avanzati ti permette di creare illusioni e attaccare direttamente la mente dell'avversario. Modestamente la mia è molto avanzata. -

Sorrisi alle sue parole.
Un giorno vorrei avere la sua forza oltre che la sua autostima.

- Esistono tre livelli di telepatia: quella passiva che ti permette di comunicare a distanza, sempre considerando le abilità del telepate; quella attiva, che ti permette di creare barriere e difenderti da attacchi mentali, illusioni e controllo della mente; infine abbiamo quella offensiva, la più devastante: questa ti consente di creare illusioni, controllare la mente di chiunque tu voglia, manipolare la memoria, togliere i sensi e persino rendere ad un vegetale il nemico. -

- Questa abilità è davvero strabiliante... -

- In effetti è una delle più forti. Se facilmente la tua coscienza ti parla ti sconsiglio di metterla in atto. -

Risi alle sue parole. Riusciva a trovare del buffo anche dove non ce n'era.

- Adesso proverò a comunicarti delle cose, se non riesci a rispondere con la telepatia dimmelo. -

Feci cenno con la testa.

Hai un ammiratore segreto.

Arrossì a quelle parole, che tanto parole non erano, era il suo pensiero.

Chiusi gli occhi e risposi. Non credo ricevette alcuna risposta perché non rispose più.

- Dalla tua espressione so che hai percepito il mio pensiero ma tu non mi hai comunicato niente, lo hai solo pensato. -

- Sono confusa al momento... -

- Se fossimo lontani non mi verrebbe in mente di leggerti nel pensiero. Se fossi in una brutta situazione non mi verrebbe in mente l'idea di leggerti nel pensiero. Devi essere tu a saper comunicare. -

- Okay, credo di aver capito cosa vuoi dire. Solo non so come fare. -

- Tranquilla. -

Si avvicinò e mi strinse le spalle con le mani.

- Chiudi gli occhi, concentrati. Riesci a leggermi nel pensiero? -

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