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-Dove sei stato?- la voce di sua madre mise subito Jaeden in allerta, facendogli alzare le spalle come per coprirsi il volto mortificato. Richiuse il portone di casa dietro di lui e si girò verso la donna, che lo fissava a braccia conserte seduta sul divano. A quanto pareva papà non era ancora rientrato, cosa che comunque aveva il suo vantaggio.

-Ero... uhm... ero...-

-Ti vedo un po' strano ultimamente.- disse lei cauta, assottigliando gli occhi. -C'é qualcosa che non va?-

Jaeden arrossì e si guardò la punta delle scarpe sporche di terra. Il silenzio di sua madre gli fece intendere di dover rispondere alla domanda quindi alzò di nuovo lo sguardo contro voglia.

-No, niente. É che ho... fatto amicizia con Wyatt. Sai, il figlio del signor Oleff.-

Si morse la lingua subito dopo aver parlato, e la cosa si fece ancora più imbarazzante grazie allo sguardo incuriosito della signora Liebeher. Lei rimase zitta il tempo che servì a Jaeden per guardare verso la finestra della cucina e prendere le misure per lanciarsi contro il vetro, romperlo con una testata, buttarsi di sotto e, se possibile, fare un triplo salto carpiato prima di raggiungere il suolo e porre fine a quell'imbarazzante momento.

Quando tornò a guardare la madre in maniera riluttante lei si scansò un po' e tamburellò il posto accanto a lei sul divano, invitando il figlio a sedersi. Jaeden fece per andare verso di lei, ma nel mentre si accorse che il suo sguardo era cambiato.

Sembrava apprensiva, imbarazzata e molto ma molto preoccupata.

Forse Wyatt non le sembrava un bravo ragazzo ma... cosa aveva di tanto preoccupante? Forse sapeva qualcosa sul suo conto, qualcosa che Wyatt non aveva detto a Jaeden .

A quel pensiero il moro rabbrividí. Era arci stufo di quella storia e del fatto che ci stava capendo sempre meno. Quel pomeriggio alla Ghiacciaia sembrava davvero aver capito che non c'era niente di diverso tra Wyatt e Blue, non voleva che quel senso di benessere scomparisse.

Sì mise comunque a sedere accanto alla madre, pendendo istintivamente dalle sue labbra.

-Tesoro, non so come dirtelo ma... conosco una dottoressa. É la psicologa migliore con cui io abbia avuto a che fare e vorrei... beh...-

-Mamma?-

La voce di Jaeden era un po' incrinata, cosa data dalla confusione che lo aveva investito come un'auto in corsa.

Una psicologa? Per lui? E per cosa poi?

L'unica volta in cui sarebbe potuto sembrare strano agli occhi dei suoi genitori era la sera in cui si erano dimenticati di Blue, c'era qualcos'altro dietro che li aveva allarmati?

-Jaeden, dico sul serio non voglio sembrare insensibile-

-Cosa c'é che non va?-

Lei sbarrò le labbra prima di farle schioccare.

-Mamma!- Jaeden si alzò allarmato dal divano -Perché vorresti portarmi dalla psicologa?-

-PERCHÉ IL SIGNOR OLEFF NON HA FIGLI- rispose lei tutto ad un fiato, dando il via ad un superficiale silenzio.

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