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Jaeden aveva appena compiuto nove anni quel giorno. I suoi genitori, tra gli altri regali di compleanno, gli avevano fatto trovare un bloc-notes di fogli bianchi e delle matite a carboncino. Sinceramente, quello era uno dei regali che il moro aveva apprezzato di più. Jaeden adorava disegnare, era bravissimo per la sua età, ed era stufo di disegnare in insulsi fogli strappati dal mezzo di quaderni a quadretti. Quel particolare giorno Jaeden si era sentito ispirato. Aveva portato il blocco e le matite in camera e li aveva appoggiati alla scrivania. Si era messo a sedere più comodo che poteva ed aveva preso in mano la prima matita. Cosa avrebbe disegnato? Ovviamente un volto umano. Era la sua specialità e capitava spesso che si mettesse a fare il ritratto dei suoi genitori o delle sue maestre. Se Jaeden voleva fare un regalo ad una persona, faceva un ritratto da appendere al muro. Quindi sì, avrebbe disegnato un volto. Ma di chi? Rimase a pensare tra se e se, cercando di ricordare il viso più bello che avesse mai visto. E poi arrivò l'illuminazione. Avrebbe costruito lui un viso, perché no? Avrebbe creato il suo concetto di perfezione, era una figata . Quindi si mise al lavoro.
Occhi piccoli e sopracciglia fine
Bocca piccola e capelli ricci
Si ritrovò ben presto con un foglio sulla quale c'era il disegno di un ragazzino. Lo aveva fatto serio, con gli occhi verso l'obbiettivo. Questo aveva dato certamente il suo contributo. Era misterioso e malinconico e speciale e....gli piaceva. Strappò con delicatezza il foglio e lo mise contro luce.
Era tutto suo.
-Ciao.-squittì verso il disegno-Come ti chiami?-
Ovviamente, il ritratto non rispose e si limitò soltanto a fissarlo con i suoi occhi tanto fermi quanto veri.
-Non ne hai uno ancora.-continuò il bambino.
-Immagino che te ne dovrò dare uno io.-
Allora si mise a pensare. Il moro si sforzò, ma ogni nome che trovava aveva qualcosa di sbagliato. Troppo lungo, troppo corto, troppo comune. Sua madre gli aveva detto che lui si chiamava Jaeden perché era un nome che a lei e papà piaceva tanto, quindi anche il moro provò a trovare qualcosa che gli piacesse.
-Mmmmh, qualcosa che mi piace?-pensò il bambino ad alta voce. Quando voleva fare amicizia con un bambino per la prima volta una delle tante domande che l'altro gli poneva era il suo colore preferito.
-Il mio colore preferito è il blu.-sussurrò Jaeden.-Quindi potrei chiamarti Blue.-
Sorrise al disegno, che però non ricambiò.
-Ciao Blue.-

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