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Falso.

Falso falso falso.

Era tutto falso.

Jaeden venne colpito dalle parole della madre così duramente che trattenne il fiato per il dolore che percepiva nel petto. In quel momento tutti quanti lo stavano veramente, palesemente, pesantemente prendendo per il culo.

-puttanate- si lasciò sfuggire, facendo inclinare la testa della madre di lato

-Come scusa?-

-P-P-Puttanate!- Jaeden si alzò di scatto in piedi, con le guance che si coloravano pian piano di rosso.

-Oleff ha un figlio! Ha un figlio che si chiama Wyatt! Ha i capelli ricci! Adora le piante! Sa arrampicarsi sul vecchio nocciolo! É dolce e-e-e-e- E ASSOMIGLIA A BLUE ECCO COSA!-

-Jaeden ora calmati...- sua madre era palesemente in difficoltà. -Il signor Oleff vive da solo, te lo posso giurare-

Una lampadina si accese dentro il moro. Il signor Oleff, ma certo. Guardò fuori dalla finestra, notando che il cielo era diventato notturno. Non poteva aspettare, voleva risposte. Tornò a guardare sua madre e fece qualche passo indietro.

-Ho bisogno di rimanere solo-

Non si aspettò una risposta, corse in camera in tutta fretta e si richiuse la porta dietro. Fece un giro con le chiavi e accese la luce. Il disegno di Blue era completamente introvabile quindi non perse molto tempo a cercarlo. Poteva farlo vedere al signor Oleff e chiedere spiegazioni, ma come poteva farlo se quel disegno era ormai sparito da giorni interi?

-Fanculo-se ne sarebbe occupato da solo,doveva farlo. Aprì la finestra e fu investito dal freddo pungente della sera, ma quella era di sicuro l'ultimo dei sui problemi. Uscì senza problemi,trovandosi sotto camera sua con le scarpe che calpestavano l'erba del giardino. C'erano comunque le luci per esterni accese, quindi non ebbe nessun problema a raggiungere il cancello e superare la strada, trovandosi davanti al portone degli Oleff.

Più si avvicinava alla meta, più si sentiva tradito da...Wyatt o...Blue o...qualsiasi fosse stato il suo vero nome. Era davvero lui il suo amico intimo che per anni gli faceva compagnia quando era da solo e triste? Era ancora colui che lo proteggeva dagli incubi e che lo conosceva così bene da sapere cose che Jaeden non gli aveva mai detto sul suo conto?

Era lui il ragazzo che aveva fatto piangere Jaeden nottate intere perchè immerso nella disperata voglia di prenderlo,baciarlo e renderlo suo?

Ma come poteva farlo? Blue non era reale, e non lo sarebbe mai stato.

Non poteva rendere suo un ragazzo immaginario.

La furia che aveva provato in salotto tornò a consumarlo mentre bussava rabbiosamente alla porta. Il suo volto si stava pian piano innondando di lacrime ma non gli importava.

Finalmente il signor Oleff si decise ad aprire. Era un uomo abbastanza in la con gli anni, sarebbe stato improbabile che avesse un figlio adolescente.

eppure ce l'aveva,Cristo.

-Uh Gesù Cristo ragazzo! Che cosa vuoi fare quì?!-

Jaeden superò il corpo dell'uomo ed entrò in casa come in uragano, guardandosi continuamente intorno.

-Dove Wyatt? Dov'è lui? Lo so che esiste!-

Prima che potesse essere fermato notò delle fotografie attaccate al muro accanto all'entrata e le studiò tutte con foga.

-Ragazzino mi dici cosa stai facendo in casa mia!?- sentiva gridare Oleff. Jaeden si perse la maggior parte del discorso dell'uomo, quando aveva riconosciuto il soggetto di tutte le foto il suo corpo si era pietrificato e l'udito si era attutito per qualche secondo.

Wyatt, quelle foto ritraevano solo lo stesso Wyatt. Sorrideva in tutte e quattro le immagini ma era sempre in posti diversi. La carta da foto sembrava essere molto vecchia ed il filtro era vintage. Non erano foto moderne, risalivano allo scorso millennio.

-Ragazzino?Ragazzino mi stai ascoltando? Che cos'hai da guardare? Ragazzino!-

Due mani, del signor Oleff, lo presero per le spalle e lo fecero girare verso l'uomo confuso e rabbioso. Forse Jaeden poteva essere sembrato spaventato da quel movimento perchè l'ansiano lo lasciò andare.

-Ragazzo ora mi puoi spiegare cosa...?-

-Chi è lui?- il moro non ci pensò due volte e tolse una delle foto dal muro. Ciò non sembrò piacere al signor Oleff, che si slanciò per togliergliela dalle mani.

-Non toccare quella foto brutto teppista!-

-Si chiama Wyatt non è così?- il ragazzo se la tenne stretta. -Sapevo che è reale! Dov'è? Lo voglio vedere con i miei occhi!-

-Stai ciocando con il fuoco stronzetto.- l'uomo si stava infuriando, ma Jaeden era troppo preso dalla situazione per accorgersene.

-Me lo dica! Dov'è Wyatt adesso! Dov'è lui!-

-WYATT É MORTO!- la foto gli venne finalmente strappata di mano, ma era troppo scioccato per provare a riprenderla.

Jaeden tacque, il signor Oleff si strinze la foto al petto e si buttò a terra, rannicchiandosi contro il pavimento e scoppiando a piangere.

-Il mio bambino...- la voce incrinata fece rabbrividire Jaeden -il mio piccolo bambino...il mio...il...il mio...-


-Sai, per papà non è stato facile tornre quà.- aveva detto Wyatt quando Jaeden gli aveva mostrato casa sua

-Non socializzo molto e mio padre soffre un po' di solitudine- gli disse invece in giardino la domenica scorsa.

Tempo fa, un ragazzo è caduto nella Ghiacciaia. dicono che quando è stato trovato la sua pelle era divantata...

-Blu- mormoró Jaeden.

Ink //Jyatt//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora