Indosso la mia felpa grigia della Nasa e un paio di jeans. Mi osservo un'ultima volta allo specchio, rimanendo ferma. Le mi occhiaie sono accentuate, nonostante io le abbia coperte con un po' di correttore. Le mie iridi sono stanche, ma non per le ore di sonno perse, ma per la situazione estenuante che sto sopportando. Le labbra sono secche e fredde, mentre il mio viso è pallido. Come biasimare il mio corpo? Ieri sono stata sveglia per troppo tempo, girovagando per la casera insieme a David che mi faceva delle domande, mentre un detenuto stava provando a fuggire. Non abbiamo concluso nulla. Ora, sono ridotta in queste condizioni, ma chissà Carol come sarà stanca di rimanere al buio o in qualsiasi altra parte in cui si trova. Grace non è messa meglio di noi. Daniel mi ha riferito che starà in ospedale per un po', a causa di un trauma alla colonna vertebrale, facendomi capire che l'anonimo potrebbe essere capace di fare tutto, anche adottare misure estreme per arrivare a me e rovinare la vita dei miei amici. Scendo le scale per raggiungere l'ingresso e nel momento in cui stavo chiudendo la porta alle mie spalle, delle notifiche dal mio cellulare, catturano la mia attenzione. Si trattano di alcuni messaggi da parte dei miei genitori che, avendo saputo dell'accaduto, stanno prendendo il primo aereo per ritornare qui. Ci sono anche messaggi provenienti dal corso OneSecond. Stanno avvisando che la settimana prossima inizieranno le lezioni e mi hanno inviato tutti gli orari. Continuo a visionare i messaggi, notando alcuni da parte di Ben che si lamenta per le lezioni che dovremo frequentare. Non sono molte, ma conoscendo il mio migliore amico, per lui è meglio la Play o Netflix che rimanere seduto ad assistere ad una lezione tortuosa. Almeno, rivedremo il capo della struttura che dirige il corso. In realtà, è anche amico di mio padre, infatti, è molto gentile con noi e ci farebbe uscire anche prima, se volessimo. Sarebbe stato meglio, se ci fosse stata anche Carol. Rispondo al mio migliore amico e comincio a camminare. Gli racconto l'accaduto, subendomi una cantilena, in quanto avrebbe voluto farmi dormire da lui che ritornare nella mia villa da sola. Procediamo la conversazione e dopo vari minuti, raggiungo il Bronx, precipitandomi fuori la casa di Fede. Spero che sia pronto per andare da Kevin. Busso al campanello, riponendo il cellulare in tasca e attendendo che qualcuno venga ad accogliermi. La serratura scatta subito, mostrandomi Cameron che appena intreccia il suo sguardo con il mio, mi stringe tra le sue braccia facendomi indietreggiare.
‹‹Allyson! Cazzo, avevo paura che ti fosse successo qualcosa›› dice, amplificando la presa.
‹‹Sono ancora scossa, ma mi sto riprendendo›› provo a sorridere.
‹‹Temevo il peggio›› tira un sospiro di sollievo, allontanando l'abbraccio.
Le sue mani sono appoggiate alle mie spalle. Ci guardiamo entrambi negli occhi ed il tempo intorno a noi, sembra essersi fermato. Le sue labbra mi tentano e sembra che lo stesso stia provando lui. Mi avvicino per lasciargli un bacio a stampo, ma si distanzia osservandosi alle spalle e assicurandosi chissà cosa, per poi ritornare a dedicarmi attenzione. Così non va! Non voglio che ricomincia a trascurarmi.
‹‹Cameron ti prego, non ignorarmi ancora›› assumo un tono molto flebile.
‹‹No, non voglio questo, ma Allyson...non so se noi due...beh, potremmo stare insieme. L'altra volta, ci stavi provando con Fede e...staresti meglio con lui che con me›› sussurra, puntando i suoi occhi nei miei.
‹‹No Cam, io voglio stare con te...non ci stavo provando con Fede...volevo...farti ingelosire, perché avevo saputo che tu avessi passato la notte con quella ragazza e...mi ero arrabbiata›› rispondo, puntando in basso.
‹‹C-come?›› il suo tono diventa agitato.
‹‹Ti prego, non arrabbiarti! So che ora mi odierai, ma avevo capito il mio errore e infatti, volevo parlartene...ma quando ci siamo rivisti...non sono riuscita a dirtelo›› rispondo, mordendomi il labbro inferiore.
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Non Ti Conosco
FanfictionAl termine di una festa, Allyson e i suoi amici, Carol e Benjamin, dovevano ritornare a casa il prima possibile a causa dell'orario. Istintivamente, decisero di attraversare il Bronx per raggiungere le loro abitazioni velocemente. Il luogo risultava...