32.Un Motivetto Inquietante

11.9K 10 15
                                    

Sono sdraiata sul mio letto, Ben è disteso al mio fianco con un braccio intorno alle mie spalle, mentre Cameron è seduto accanto a noi per muovere il mio cuscino. Siamo rimasti così per tutto il pomeriggio, non sapendo cosa fare. Insomma, siamo tutti molto concentrati a riflettere riguardo al nostro amico Fede che non ci interessa minimamente di dedicarci a Madison o ad altro. Sono stati i miei genitori a portarci a casa mia e nonostante sappiano che Cameron faccia parte del Bronx, hanno acconsentito alla mia proposta di lasciarlo rimanere con me e Ben. Forse hanno accettato per compassione, in quanto siamo molto scossi. David ci ha raggiunti nel tardo pomeriggio per parlare con mia madre e mio padre. Vorrei proprio sapere cosa gli abbia riferito. Solo dopo molti minuti, avverto qualcuno che bussa alla mia porta facendomi risvegliare dai miei pensieri. Dedico il permesso di entra, accorgendomi che si tratta di mia madre.

‹‹Mamma, cosa ti ha detto David?›› le domando.

‹‹Parlo per te e per i ragazzi, perché siete tutti coinvolti. David ha confermato che Madison rimarrà in cella per un bel po' di tempo. Ci ha accennato anche che per la falsa testimonianza chiuderà un occhio per questa volta, ma se in futuro tralascerete altro, adotterà misure drastiche. Inoltre, mi ha riferito che il vostro amico non sarà rilasciato presto. Essendo del Bronx, ma soprattutto presente alla sera del rapimento, pensano che sappia qualcosa o che sia stato lui il responsabile di tutto l'accaduto›› dice mia madre.

Ha voluto sottolineare il Bronx, in quanto le avevo detto che lui fosse di Manhattan. Mia madre lascia la stanza dedicandomi un'occhiataccia da brividi. So perfettamente che questa sera, sarò spacciata! Non mi faranno più vedere la luce esterna. Appena rimaniamo nuovamente soli, Cameron si alza gironzolando intorno al mio letto.

‹‹Perché tutto questo? La scritta risultava dietro la schiena di Madison e lei era presente in ogni momento che ci capitava qualcosa di raccapricciante›› prende parola Benjamin.

‹‹Era tutta una trappola. La scritta avrà un altro significato, non c'è altra spiegazione››> risponde Cameron.

‹‹Ma era lei nella foto di Carol in cui provava a tirarle i capelli›› dico con rabbia.

‹‹Io sono convinto che quell'idiota abbia previsto tutto e l'abbia photoshoppata›› dice il nostro amico che si risiede sul mio letto.

Significa anche che quel numero di Carol è falso! Si tratta ancora di quell'idiota misterioso. Mi aveva persino inviato un punto esclamativo e quel messaggio nascosto...Porto un cuscino sul mio viso, ma a catturare la mia attenzione insieme a quella dei ragazzi, è una musica che sembra molto bassa ed inquietante. Guardo subito i miei amici, ma non riusciamo a percepire da dove provenga.

‹‹Mi sto rincoglionendo o sentite anche voi un motivetto?›› ci domanda Ben.

‹‹No, lo sento anch'io›› rispondo.

Cameron avvicina il suo orecchio alla porta della mia stanza e successivamente, la apre. Ci guarda con un sopracciglio inarcato, poi comincia ad avanzare verso il corridoio. Io e Ben ci decidiamo a seguirlo, in quanto sembra che stia provando a capire da dove provenga quel suono. Scendiamo le scale, accorgendoci che i miei genitori sono usciti. Forse, David ha voluto portarli con sé per qualche affare relativo alle indagini o per delle domande riguardo me e alla mia falsa testimonianza. Ormai agli occhi del papà di Carol bisogna sospettare su qualsiasi persona, soprattutto dopo la mia menzogna.

‹‹Ragazzi, il suono sembra provenire da questa stanza›› dice Cameron.

Si ferma presso la camera di Madison. Provo ad appoggiare l'orecchio sull'asse di legno ed effettivamente, la musica sembra che sia molto amplificata. Provo ad aprire la porta, ma essa è chiusa a chiave.

Non Ti ConoscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora