70.Un Bacio O Uno Sbaglio

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Sapevo che i locali frequentati da Federico fossero diversi da quelli che conosco io e i miei genitori, ma questo posto è completamente differente da tutte le mie aspettative. Possiede uno stile country. Rimango ancora sul ciglio della porta ad osservare ogni particolare, accuratamente. Ci sono fin troppe persone, soprattutto brille. Risalta alle mie orecchie una musica movimentata, prodotta da una fisarmonica, un violino, un banjo e altri strumenti di sottofondo. Ciò che mi sconcerta maggiormente, è la presenza di vasti gruppi di uomini che urlano ad un tizio di mandare velocemente giù una birra. Tra loro, ci sono anche ragazzi della mia età. Altri si baciano con le prime persone che vedono, mentre ballano. Una ragazza è persino salita su una sedia, ondeggiando i fianchi. I suoi capelli sembrano anche bagnati di alcol. I miei occhi poi, si concentrano su una donna castana vestita con un abbigliamento diverso da quello che vedo ogni giorno. Ha una gonna lunga azzurra, un grembiule da cucina, una camicia bianca e degli stivali marroni che sono sicura siano un modello molto vecchio. Sta servendo delle ragazze che sembrano possedere un accento molto possente. Osservo Federico con un po' di perplessità in viso, e spero che stia percependo il mio disagio attuale.

‹‹Allora, vogliamo sederci o rimanere impalati sul margine della porta?›› mi domanda il mio amico, alzando il tono della voce per sovrastare la musica.

‹‹Fede...questo posto non rispecchia affatto i miei gusti›› biascico.

‹‹Lo so ed è per questo motivo che devi fare nuove esperienze, altrimenti, come vuoi distrarti dalle solite cose?›› tira uno spigolo del labbro all'insù.

La mia perplessità aumenta ogni secondo di più, mentre il disagio si amplifica. Stavo per chiedergli di tornare indietro e optare per un luogo più tranquillo, ma mi blocco, in quanto veniamo raggiunti da quella donna castana di poco fa.

‹‹Federico, bello mio questa sera hai portato una ragazza...normale?›› domanda con un tono calmo.

‹‹Camille non ti preoccupare, questa volta non romperemo nessun tavolo›› ridacchia il mio amico.

‹‹Cominciate a sedervi che vi porto la mia specialità, due maxi-panini ripieni e delle birre. Va bene?›› ci domanda questa signora.

‹‹Io non bevo...›› rimango la frase in sospeso.

‹‹Tesoro, un goccio non ti farà male›› mi sorride Camille, per poi andare via.

Fede mi stringe delicatamente il polso, facendomi camminare tra tutta questa gente. Credo che stia cercando un tavolo libero. Volevo procedere tranquillamente, ma cavolo quanto urlano queste persone! Mi hanno distrutto i timpani. Sicuramente, uscirò da qui con un atroce mal di testa. Appena individuiamo un posto vuoto, ci sediamo, anche se vorrei andarmene.

‹‹Federico, non voglio fare la guastafeste, ma non riesco a sentirmi a mio agio con tutte queste persone strambe...›› giocherello con le mie dita.

‹‹Fidati di me, quando ti dico che ti divertirai. Sei in mia compagnia, non dar peso a questi tipi›› mi dedica un occhiolino.

‹‹Dico sul serio Fe...›› punto lo sguardo in basso, avvertendo quasi le lacrime agli occhi.

‹‹Okay, facciamo in questo modo. Se entro cinque minuti non ti sentirai ancora a tuo agio, andremo via, altrimenti resteremo per un altro po'›› propone.

Annuisco con poca convinzione, per poi dare un'altra leggera occhiata in giro. Mi domando come facciano queste persone a suonare così velocemente, mentre tutti ballano in maniera strana, saltellando ovunque. Sembra un ballo tradizionale di molti anni fa...che sia così? Ritorno a guardare Federico che punta gli occhi su qualche coppia che balla.

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