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Aziraphale  aveva raccontato tutto, per filo e per segno, alla bella strega

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Aziraphale  aveva raccontato tutto, per filo e per segno, alla bella strega.
Anathema si mise due dita sotto il mento e se lo massaggiò, sedendosi su una sedia e pensando a cosa volesse venire a dire quella profezia.
《Ho una teoria.》
Disse dopo un breve  istante di silenzio, mentre si tirò su e guardò  l'angelo che a sua volta la guardò  con un cipiglio  confuso disegnato sul volto.
Aveva proprio un'espressione  davvero tenera; con quegli occhi chiari leggermente sgranati e le guance rosse che andavano a spiccare sulla pelle pallida.
Era davvero un angelo.
《Se Crowley  si fosse innamorato di te e, conoscendo il suo orgoglio smisurato,  se ne fosse andato per dimenticarti ma allo stesso tempo invece un tale allontanamento  abbia allarmato anche i vostri "datori di lavoro" ?》
Gli chiese, mimando tra due dita le virgolette poste alle ultime parole, e Aziraphale  scosse la testa divertito.
Nemmeno lui ci credeva a una cosa del genere.
《Io e Crowley  siamo solo una coppia di  amici. Dopo quelli che è  successo  con Adam, sia l'inferno che il paradiso sembrano essersi placati  e quasi non importa più a loro dell'amicizia tra un angelo  e un demone.》
Anathema, alle sue parole, si sbatté  la mano sul viso: quando era troppo era troppo.
Aveva capito che Aziraphale  fosse un essere  alquanto puro  e quindi non pensava nemmeno lontanamente a qualcuno con cui potesse avere una relazione, al massimo delle cotte. Ma non poteva essere davvero così cieco davanti ad una evidenza del genere !
Sì,  ovvio, l'angelo si era comunque innamorato di una ragazza ma Anathema credeva che lui fosse la tipica adolescente che non appena vedeva la sua cotta in giro arrossiva e non riusciva nemmeno a spiccicare  una parola, proprio come le aveva detto poco prima.
《È  mai possibile che tu non ti sia proprio accorto di nulla ?!?!》
Sbottò  alla fine lei, esasperata.
Non ne poteva più di veder soffrire Crowley.
Dopotutto lei teneva molto sia all'angelo pasticcione che al demone dal cuore d'oro.
《Non  capisco cosa intendi.》
Lui fece un sospiro profondo e raccolse un paio di libri dalla scrivania per poterli riordinare.
《Aziraphale.》
Lei si portò due dita sul ponte del naso e lo punzecchió  tra di esse, ancora più esasperata.
《Crowey è  palesemente innamorato di te. Solo tu non te ne sei mai accorto.》

Aruba era il posto più tranquillo, solare e adatto per un demone quasi in pensione come lui.
Insomma; niente Aziraphale,  niente Beeelzebub, niente Hastur.
C'erano  solo lui e le onde del male che andavano ad infrangersi sulla spiaggia.
Non c'erano  nemmeno  quei bambini rumorosi che facevano sempre casino per una stupidaggine. 
Crowley  si stava godendo tutta quella tranquillità, in costume, al sole e sdraiato su un lettino con un cocktail analcolico  in mano, quando vide il sole scomparire e una sagoma farsi spazio attraverso le lenti dei suoi occhiali.
《Chi ha spento la luce ?》
Brontolò  e fece uno sbuffo, alzandosi gli occhiali sulla testa.
Non gli importava se qualcuno avesse visto i suoi occhi, tanto non conosceva a nessuno.
Si paralizzó quando vide un viso fin troppo conosciuto... Aziraphale.
《E tu cosa ci fai qui ? 》

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