Aziraphale aveva avuto quella sensazione che il suo migliore amico non si stesse sentendo bene, ma non ci aveva fatto troppo caso e forse aveva davvero da fare.
Gli dispiacque perché se avesse saputo prima non lo avrebbe chiamato per il brindisi, solo che Crowley non parlava mai e si teneva sempre tutto dentro.
Forse lo faceva per non dagli dispiacere, sapeva che aveva un po' di buono dentro di lui nonostante fosse un demone.
Lo aveva aveva sempre pensato e il rosso lo negava sempre.
Aziraphale scosse la testa, mentre alzò lo sguardo dal libro quando sentì la campanella della porta tintinnare; qualcuno era entrato, un sorriso si espanse sul suo viso quando vide quella ragazza.
Lei si guardò intorno e andò a cercare tra gli scaffali, dopo aver detto un gentile:" buongiorno".
Aziraphale la seguì, tenendo le braccia conserte dietro la schiena, ma stette però a debita distanza da lei.
La osservava e ,quando lei si girava, lui faceva finta di sistemare qualche libro su uno scaffale.
Non era mai stato bravo con i sentimenti, soprattutto con l'amore, ed era un po' impacciato nonostante fosse un angelo.
Però, cavolo, lei era proprio bella: occhi azzurri, capelli scuri e viso pallido e piccolo.
La guardava incantato, sembrava proprio un angelo.
Quando la ragazza si accorse che l'altro lo stesse guardando da fin troppo tempo, fece un candido sorriso a lui e decise lei di fare il primo passo.
Dopotutto, gli piaceva ed era proprio un gentiluomo.
Ecco perché le piaceva andare in quella biblioteca, le sembrava di sentire odore di casa e di libri consumati e vecchi.
《Ciao.》
E la sua voce, era così vellutata.
Aziraphale era sicuro di essere arrossito.Crowley era su di giri, anche quella giornata, e sentire Hastur per la millesima volta che si lamentava sulle anime mensili che non stava portando all'inferno, non era di certo uno dei suoi tanti desideri che lo portavano alla felicità.
Già non sopportava nulla più di quello che gli stava capitando in quegli ultimi giorni.
Tra Aziraphale e il suo grande amore e l'inferno non sapeva più chi fosse peggio per la sua salute.
Il rosso si lasciò scappare un sospiro, mentre staccò la spina della radio.
Ancora una volta, Hastur si era intromesso tra lui e un brano dei Queen.
Era quello che preferiva di più e glielo aveva anche rovinato con quella sua voce elettronica ed odiosa.
Molto probabilmente non aveva campo.
Si alzò dalla sedia, barcollando con una bottiglia di vino vuota in una mano e che andò a gettare nel cestino.
Quest'ultimo era pieno di bottiglie di vetro fino all'orlo.
Crowley si morse il labbro; forse avrebbe dovuto smettere di bere ancora e ancora.
Poi scosse le spalle e sibilò un:《 ahhh, che vada all'angelo.》
Sbuffò e mosse le mani, ritornando vicino alla sua scrivania.
Si sentiva troppo stanco, da giorni.
Stanco e distrutto.
Si sentiva così da giorni tanto che non aveva nemmeno -stranamente tra l'altro- controllato le sue piante.
Queste ultime, invece, non notando il loro padrone tra giorni, sembravano tirare un sospiro di sollievo mentre altre iniziarono a macchiarsi.
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Ineffabile
Fanfiction(×) completata ↳Crowley x Aziraphale ↳ se non shippate la coppia non venite a rompere i coglioni per il contenuto della storia. Non vi obbligo con una pistola in testa a leggere il libro ❝Si dice che le canzoni migliori vengano dall'Inferno. Il c...