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Quelle maledette, nonostante lui molte volte le avesse rimproverate e nutrite, continuavano a macchiarsi

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Quelle maledette, nonostante lui molte volte le avesse rimproverate e nutrite, continuavano a macchiarsi.
Era tutto così benedettamente anti-estetico!
Le sue piante dovevano essere le più belle e lussureggianti di tutta Londra.
Riuscì a individuare quella più "cattiva"  e raccolse il vaso.
A parte questo, le sue piante erano anche quelle più terrorizzate all'idea di poter essere scartate dal loro padrone - il quale incurante, quasi tutti i giorni, si avvicinava a loro con uno spruzzino  di colore verde-.
Crowley era un demone sadico che, durante tutta la sua esistenza, non aveva mai fatto direttamente del male a qualcuno ma solo alle sue piante.

《Dite addio al vostro amico. -dichiarava ogni volta, prima di portare con sé la pianta disobbedienza- purtroppo bisogna darci un taglio.》
Ma quel giorno era andata bene alle sue piante, che avevano smesso di tremare e si erano tranquillizzate, quando il loro padrone demoniaco aveva riposto via lo spruzzino verde.

《Questa volta vi è andata bene. Ma non sarà così facile per voi la prossima.》
Aveva detto in fine, calandosi gli occhiali tondi e scuri sulla punta del naso e squadrando  quelle foglie rigorosamente verdi e brillanti con i suoi occhi gialli gialli di serpente.
Portava gli occhiali fuori casa, anche di notte, per non destare nessuno scandalo o sospetto tra la gente.
Insomma, vedere degli occhi gialli e inquietanti che ti fissavano  non era una cosa molto carina e da primo approccio alla persona che ti piaceva.
Il demone si strinse nelle spalle e se ne andò nel suo ufficio.
Affondò  con la schiena nella poltrona girevole in pelle nera e mise i piedi sulla scrivania, tirando fuori il suo cellulare di ultima generazione.
Solo lui, tra i demoni, era dotato di un telefono touch-screen. 
Ma  che ne capivano  poi quelli dei piani inferiori che pensavano solo a provocare dolori e disgrazie.
Per questo, Crowley si voleva distinguere dalla massa e, dopo aver sconfitto l'apocalisse affianco a un paffutello angelo che non sapeva nulla della vita, aveva deciso di vivere nel centro di Londra in  completo anonimato.
Sia l'inferno che il paradiso,li avevano  lasciati liberi troppo terrorizzati quando ai piani alti avevano visto un angelo camminare tra le fiamme dell'inferno senza ustionarsi  minimamente la pelle (nemmeno una scottatura  aveva Aziraphale  quando era uscito fuori da esse) e un demone, ai piani inferiori, che non si era sciolto facendosi il bagno nell'acqua santa.
Era stato un colpo di genio quello che avevano avuto i due complici; nessuno si era accorto di nulla.
Proprio in quel momento, ricevette una chiamata : era Aziraphale.
Crowley fece scorrere il dito sulla schermo e portò questo all'orecchio.

《Dimmi tutto, angelo.》
Rispose il demone, passandosi le dita tra i lunghi e rossi capelli che erano fiammeggianti come le fiamme dell'inferno.
Dall'altra parte del cellulare, invece, vi era un angelo dai capelli albini, vestito in un trench chiaro e panciotto; vestito troppo elegante per essere un proprietario di una biblioteca dimenticata da tutti nel centro di Londra.
Oramai c'era internet, i libri non erano molto utili e i suoi si erano anche tutti impolverati. 
Comunque, quando l'angelo sentì la sua voce sembrò  perdere un battito (anche se una cosa impossibile dato che non avevano bisogno di un cuore funzionante) ed ebbe un brivido lungo la schiena quando sentì la parola angelo.
Quando lo chiamava in quel modo si sentiva praticamente al settimo cielo e quella parola sembrava scivolare tra le sue labbra così bene nonostante fosse un demone.
Aziraphale si schiarì la voce e si sistemò il colletto, come se dall'altro lato il demone potesse vederlo.

《Senti, pensavo di proporti un brindisi per aver collaborato a impedire la quasi fine del mondo. Però non in un ristorante, ma qui...nella mia libreria.》

Le sopracciglia rosse del demone, a quelle parole, si aggrottarono.  Sapeva quanto l'altro  fosse geloso di quel posto,tanto che era entrato li solo una volta per poter controllare insieme a lui un vecchio libro  di vecchie profezie scritte da una vecchia strega nel medioevo, giù  di lì,  che si chiamava Agnes  qualcosa.
Crowley si passò  prima la lingua  sulle labbra e poi sorrise, mettendo in mostra dei denti fin troppo bianchi per un comune essere umano.

《Considerami già lì.》

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