non faccio altro che leggere,
fino a impazzire,
perderó il senno cercandolo,
berró l'inchiostro sperando
di imparare a descrivere
il senso di vuoto
che mi lasciano i tuoi occhi,
abbandonata su una strada,
le macchine corrono,
mano sul petto,
i tuoi occhi mi corrodono.non faccio altro che leggere,
mangeró libri fino a quando
non mi vedró allo specchio,
occhi di sangue e le costole doloranti,
cado sempre nelle stesse trappole e
torno sempre a casa a
curare sempre lo stesso tipo di
ferite.
ne cuci una e si scuciono le altre,
non si arriva mai,
mi chiamavano
emmentaler.non faccio altro che leggere
i tuoi occhi,
sono un giallo interessante,
hai imprigionato nella tua
ambra baltica
i misteri del mondo.non faccio altro che leggere,
e non smetto nemmeno col mal di testa
vedi tu come son messa
raffredore, febbre, paura e tempesta,
da quel libro non mi scolli
nemmeno nella tomba.
ci incontreremo di nuovo,
col mare calmo
(che si infrange lo stesso sugli scogli
e c'è schiuma e salsedine
e disperazione e calma)
allora ti accorgerai
che non sai nuotare e affoghi nel tuo
orgoglio.non faccio altro che leggere,
ed il tuo libro ha un finale prestabilito:
tu non piangi piú, ma io lo so,
sottoterra il tuo mondo trema
ma tu chiudi gli occhi
e fai finta che sia il rumore del vento,
specchi rotti,
chi siamo?
