dieci coSe in cui Sono brava. (IX)

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28/10/19

S, oggi soltanto tu sapresti esattamente cosa dirmi. ma visto che non puoi, volevo soltanto ringraziarti per tutti i ventotto ottobre in cui hai saputo pronunciare le parole giuste. te ne sono grata.

il professore di filosofia ci ha chiesto di scrivere dieci cose in cui siamo bravi. non un "credo di saper fare...", un "penso di essere brava a...", no, deve essere un "io so fare...", "io sono brava a...". dice che esistono, ma quando dobbiamo parlare di noi diventiamo miopi, o ciechi.

ed io ho pensato a komeroshi e a sillage. ultimamente le metto a confronto spesso.
ti ho scritto una lettera lunghissima, S, circa quattromila parole. non credo la faró mai leggere a qualcuno. da allora, komeroshi e sillage si fondono e si dividono, continuamente. eppure se scrivo di loro mi paiono sempre come due persone distinte, anche se si parla sempre di me. chi sono io? sillage, sicuramente. chi è sillage? sillage è lividi alle ginocchia, pelle lattea, squarci di vuoto. sillage è sulla superficie del mare, che si lascia frantumare dalle onde. sillage ascolta la musica ad altissimo volume sperando di poter zittire i suoi pensieri, anche solo per qualche secondo. sillage è grata per quello che ha, nonostante ogni tanto la notte pianga per quello che ha perso. è giusto cosí. sillage non pensa di essere stupida soltanto perché ogni tanto piange. sillage guarda il sole, sperando di poter scorgere qualcosa, un particolare in piú, una luce diversa, un bagliore piú delicato. puntualmente, se ne pente. sillage osserva il muro della sua camera di notte, per scoprire nel buio una figura, qualsiasi cosa che possa smuoverle l'anima giá scossa. puntualmente, se ne pente. il buio amplifica i rumori e fa la corte all'insonnia.
sillage è vento.

saró vento e potró accarezzarti il viso in ogni momento, spettineró i capelli delle persone che amo. asciugheró le loro lacrime, porteró odore di mare, sabbia del deserto, petali di fiori. allontaneró il polline da V, che ne è allergica. faró volare le foto che guardi con gli occhi lucidi. il mondo sará casa mia, ma per davvero. non esisterá foresta, deserto, steppa, oceano, mare, fiume, lago, cascata, strada, cittá, persona che io non abbia toccato. ti porteró ossigeno quando ti sentirai soffocare. saró aria afosa quando avrai la pelle d'oca alle braccia.
e non parlo solo di te, S, parlo di tutti: saró vento e ci saró. viaggeró col suono per essere lí con te. porteró le melodie che ami. gli spifferi delle finestre saranno la mia voce. e quando invidieró il vostro essere materia, baceró l'oceano pacifico in cerca di conforto. proveró a toccare l'orizzonte, il cielo, le nuvole. potró vedere le piú belle querce, ma torneró sempre a coccolare il grande albero di ciliegio. il mio amato ciliegio. custodiró le parole urlate, sussurrate, non dette. stringeró i palloncini sfuggiti dalle mani dei bambini e li accompagneró presso le nuvole.
saró tutto e niente. non potrai vedermi, ma potrai sentirmi sulla pelle, chiudere gli occhi e ascoltarmi. qualcuno lo fará. ed allora il mio vento diventerá un lamento continuo, in memoria delle lacrime che mi avete fatto versare adesso, di nascosto. quando saró vento urleró il mio dolore e so che qualcuno (finalmente) ascolterá.

ma sto parlando del futuro, non del presente. sillage adesso è in un corpo debole e malaticcio, ed è per colpa di quest'ultimo se non puó scrivere e leggere sempre.
sono comunque fuori tema, hai notato, S? l'argomento è: dieci cose in cui io, sillage, sono brava.
non mi viene in mente nulla S, credo tu l'abbia giá capito. ed è cosí triste che io stia fissando quel maledetto foglio bianco da due ore senza avere idea di cosa scriverci. cosa so fare? a me sembra che ogni cosa che tocco, marcisca. sono brava a rovinare la mia felicitá. ma questo non posso scriverlo. o posso? è uno stupido foglio anonimo, alla fine. sono brava a dare fastidio anche stando in silenzio. sono brava a scivolare nell'abisso della disperazione all'una di notte. sono brava a mentire, cosí brava da farmi schifo. sono brava ad evitare di parlare di gabriele, cosí brava da sentirmi in colpa. sono brava ad evitare gli specchi. sono brava a far credere ai miei che le visite mediche siano solo una scocciatura, per me. ma questo è mentire, ed ho giá detto di essere brava. vorrei dire di essere brava ad ascoltare, ma lo sono davvero? chi me lo assicura? a me sembra di parlare sempre troppo. sono brava a parlare, quindi? decisamente no. una volta mi è stato detto che sono brava a consolare le persone. lo sono davvero?

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