Outro: HER

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Primo giorno di Università, o meglio, primo giorno di specialistica. Questa notte non ho chiuso occhio, un po' per l'ansia, un po' perché continuavo a pensare ad "Agust D" e la nostra conversazione avuta ieri: non avevo avuto modo di domandargli nulla, che era scappato via senza dire una parola. Sono confusa, quel ragazzo continua a mettermi alle strette e non riesco proprio a capire cosa gli passi per la testa, prima fa lo stronzo, poi sembra si addolcisca, poi ritorna ad essere un rompi palle... è così misterioso che fa venire la paranoia anche a me.
:-A cosa stai pensando?-
Io e Suji eravamo in cammino verso la nostra Università; avevamo scelto la casa anche in base alla minima distanza che le divideva, così anche se un giorno dovessimo essere in ritardo, è comunque a due passi da qui, ma oggi non era proprio giorno di ritardo, anzi, eravamo in largo anticipo e stavamo camminando molto lentamente.
:-A niente,-  le rispondo alla domanda che mi aveva appena posto - sono solo un po' stanca. Tu piuttosto come stai? Hai ancora sintomi di febbre?-
:-No, mi sento meglio, ma sono talmente raffreddata che ho le orecchie e il naso otturati-  sospirò la corvina. Erano i primi di settembre e lei era l'unica che andava in giro con un giubbino abbastanza pesante e una piccola sciarpa intorno al collo. Io invece avevo optato per un pantalone a vita alta beige e una camicia di seta azzurra; l'aria si era sicuramente raffreddata, ma non esageratamente, anzi, era quell'aria frizzantina tipica di una giornata di settembre che andava in contrasto con il calore del sole, ancora forte, che non si abituava all'idea che l'estate era ormai terminata, ma quella frescura dolce ti faceva abituare pian piano a quell'inverno rigido che sarebbe arrivato di lì a poco e che io, personalmente,amo.

Eravamo appena arrivate, l'Università era davvero molto grande e ospitava gli studenti di legge, informatica,ingegneria, lingue, marketing e business. Io e Suji avevamo scelto due specialistiche diverse e dopo tre anni insieme, eravamo costrette a separarci: avevamo orari differenti, io oggi terminavo le lezioni alle 15, lei all'01:30; o alcuni giorni cominciavano a orari completamente diversi, io la mattina, lei il pomeriggio.
:-Che numero è la tua aula?-  Mi chiede
:-La numero 3, la tua?-
:-La mia è la numero 9-

Ci incamminammo verso la caffetteria dell'Università per prendere qualcosa di caldo da bere e ci sedemmo a dei tavolini l'una di fronte l'altra; all'improvviso notai che mentre Suji si stava soffiando il naso, sgranò gli occhi. C'era qualcosa alle mie spalle che aveva catturato la sua attenzione, così mi girai incuriosita anch'io: al tavolo dietro di me si erano appena seduti Hoseok, Jimin,Jungkook e...Yoongi.

Che ci facevano qui?

:-Ma guarda un po' chi si vede!-  urlò Hoseok appena mi vide
Abbozzai un mezzo sorriso. Merda, ma perché me li dovevo trovare sempre davanti? Non bastava averli giù a casa e uno addirittura accanto alla mia porta?
:-Ciao ragazzi- li salutò Suji  -perché non vi sedete al tavolo con noi?-

Suji, ma ti sei bevuta il cervello?

:-Solo se alla tua amica non diamo fastidio- Intervenne Yoongi guardando me
Che faccia di bronzo che aveva; era ritornato il solito, a quanto pare.
:-Ma come potrebbe darmi fastidio la vostra presenza? Specialmente la tua, caro vicino di casa- sibilai a denti stretti
Così presero posto al nostro tavolo e lui si sedette vicino a me
:-Allora, niente lavoro?- chiese interessata Suji
:-No, d'ora in poi faremo a turni. Oggi al bar sono rimasti Jin, Namjoon e Taehyung che hanno lezione il pomeriggio- rispose Hoseok con il suo solito sorriso
:-Povero Jin...-  Sentenziò Jimin portandosi una mano in fronte
Mentre eravamo tutti intenti a ridere e scherzare, cominciai a sentire una mano che si posò sul mio ginocchio e che lentamente saliva verso la coscia. Mi voltai con occhi sbarrati verso il proprietario di quella mano:Yoongi. Ma che diamine stava facendo? Se entro tre secondi non toglieva quella mano di lì,gliel'avrei strappata a morsi. Dal canto suo, lui sembrava impassibile, come se quello che stesse facendo fosse pura normalità. Continuava a salire con la sua mano,accarezzando delicatamente il tessuto dei miei pantaloni, mentre io sentivo uno strano formicolio al basso ventre e il calore che si stava impossessando di tutto il mio corpo. Nessuno si stava accorgendo di quello che stava succedendo sotto al tavolo fortunatamente, ma quella dannata mano era quasi arrivata al capolinea, quando all'improvviso...
:-Areum, che lezioni segui oggi?-
In quel momento ritornai sul pianeta terra e mi voltai verso il ragazzo che mi aveva fatto quella domanda
:-International Law, Jungkook-
Dopo avergli risposto, mi sbarazzai della mano che avevo sull'inguine con un movimento abbastanza brusco; Yoongi sembrava infastidito, non per il mio gesto, ma perché qualcuno aveva osato interromperlo.
:-Che coincidenza, anche io!- Mi rispose Jungkook, un po' troppo entusiasta
La faccia di Yoongi era indecifrabile
:-E voi altri, invece? Cosa frequentate?- chiese Suji a Hoseok
:-Io dritto di famiglia, Jimin ingegneria, Yoongi informatica- rispose indicando i suoi amici
:-Allora io e te saremo in aula insieme d'ora in poi. Anche io frequento quel corso-
:-Ragazzi, se continuiamo così perderemo tutti il nostro primo giorno di lezione. Ci conviene entrare- disse giustamente Jimin indicando l'orario sul suo cellulare. Ci incamminammo  verso le nostre aule, ma presi la "saggia" decisione di voler parlare con Yoongi proprio in quel momento. Volevo domandargli cosa gli stesse passando per il cervello ultimamente, così gli afferrai delicatamente il polsino della sua maglia e quel gesto lo costrinse a voltarsi verso di me
:-Ehm, Yoongi, so che forse non è il momento giusto, ma vorrei parlarti-
Il corvino si guardò intorno
:-Sì, ma non qui-

Bad Neighbour// M. YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora