La signora Nancy era in evidente agitazione, in piedi al centro della piazza di Plaingrass, mentre aspettava la carrozza che avrebbe riportato a casa suo figlio.
Il tempo non era dei migliori. Una leggera pioggerella rendeva tutto umido e il cielo grigio incupiva l'atmosfera.
«Sono in ritardo», asserì, balbettando, rivolta a lord Byron che, accanto a lei, fissava un puntò oltre l'orizzonte.
Al contrario della donna, lui non mostrava la minima agitazione, ma solo all'apparenza. Dentro, invece, era un tumulto di emozioni.
Prima fra tutte la gioia di rivedere il suo amico dopo due anni. Ma era anche nervoso perché non si erano lasciati nel migliore dei modi.
E nonostante avesse tentato di riavvicinarsi, negli ultimi mesi, inviandogli al fronte qualche lettera, non aveva avuto alcuna risposta. Perciò non sapeva come l'avrebbe presa, scendere dalla carrozza e trovarsi davanti l'amico che non sentiva da anni.
Rimase comunque pacato mentre cercava di tranquillizzare la donna: «Il servizio pubblico non è noto per la sua puntualità, signora Allroy, ma sono sicuro che arriverà a momenti».
In risposta la donna gli riservò un sorriso forzato, di quelli che si fanno per circostanza e convenienza, mentre per la testa aveva altri pensieri.
Si chiedeva quanto la guerra avesse cambiato il suo sorridente e ottimista bambino, perché sapeva che nulla sarebbe stato come prima. Per quanto fosse felice di rivederlo, già si preoccupava per il dopo.
«Stuart desiderava tanto venire ma, sapete, non lascia neanche un giorno di lavoro nei campi...», tentò di scusarsi, come se a Byron potesse interessare, ma il suo tono di voce lasciava intendere che fosse contrariata con il coniuge.
Avevano litigato a lungo prima di concludere che Stuart sarebbe andato a lavoro, come ogni mattina. A niente erano servite le lamentele della moglie.
Byron sorrise, annuendo. Aveva compreso il disagio della donna e deciso, saggiamente, di non dire nulla. Anche se, come lei, sentiva il bisogno di colmare quel silenzio con futili ciance.
A quell'ora della mattina non c'erano molte persone in giro per il paese e il sole ancora non illuminava i tetti delle case.
L'assenza di rumore era talmente inquietante che ai suoi occhi quel paesino poco caratteristico, e spesso noioso, assumeva tinte quasi fosche.
Per questo furono entrambi grati nel vedere, all'orizzonte, una carrozza che, sulla strada principale da e per Plaingrass, si avvicinava con lentezza.
Nancy allungò il collo e si mise perfino in punta di piedi, per osservare bene: «Eccolo, deve essere lui».
Nervosamente si accarezzò le pieghe della sua gonna, mentre il mezzo colmava sempre di più la distanza.
Si fermò proprio al centro della piazza, sotto lo sguardo impaziente della madre Nancy. Ma il primo a scendere non fu il figlio, bensì un ragazzo dall'aria giovane e slanciata che, insieme al cocchiere, saltò giù dal mezzo con estrema agilità.
Byron si fece subito avanti, offrendosi di aiutare il giovane a scaricare le valigie e la sedia a rotelle.
«Posso farcela anche da solo», sentì una voce familiare all'interno della carrozza, bofonchiare e lamentarsi: «Mi hai sentito? Lasciami stare».
Quasi stentava a credere che quella voce così rabbiosa appartenesse al suo amico, ma quando tornò sul lato della carrozza, vide distintamente un Heath che cercava, senza grandi risultati, di scendere dalla carrozza ed evitare l'aiuto del cocchiere.
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The sad gentleman
RomanceSpin-off appartenente alla serie Plaingrass... Le vicende narrate sono ambientate dopo il libro The true lord. Si consiglia, per tanto, di leggere i primi due libri, prima di leggere questo racconto. Sono passati due anni da quando Heath è andato v...