Il giorno successivo Sydney chiese un giorno per malattia. La coprì un altro barista di nome Tom.
Non si sentiva di servire degli estranei realizzando dei drink, e guardandoli allontanarsi felicemente nonostante lei fosse arrabbiata.
Era sicura che tutti avrebbero desiderato parlare con Harry tutti i giorni, ma era anche peggiore essere messa nella friendzone da parte sua. Era così gentile e generoso, nonostante l'avesse rifiutata nel modo più educato di sempre.
Si accordò con la sua migliore amica Elise per aiutarla a studiare per gli esami che si stavano avvicinando. La sua specializzazione era insegnamento. Aveva sempre desiderato ottenere una laurea nel campo dell'insegnamento. Quindi si sedettero sul suo letto a gambe incrociate, ripassando come gestire una classe.
"Quando uno studente si comporta male, tu: a—lo ignori, b—li avvisi, o c—li sgridi".
Sydney scoppiò a ridere. "Sicuramente la C".
Elise si accigliò. "Sempre sul pezzo! Perché sei così felice ed allegra? Di solito odi tutto".
Sydney rivolse un'occhiata strana all'amica. Non se n'era accorda. "Non è niente" diede un'alzata di spalle e fece per porgerle un'altra domanda.
"No" l'interruppe Elise. "Non la stai prendendo sul serio. Che succede?"
Sydney sospirò. Harry si stava insinuando nuovamente nei suoi pensieri. Si domandò se anche lui stesse pensando a lei. "Potrei o non potrei essere sotto l'effetto del Voglio—Uscire—Con—Harry—Styles".
Elise le rivolse un ghigno, e poi scoppiò a ridere. "Ce l'hanno tutti. Fa parte dell'essere una fangirl, Sydney".
Scosse il capo con un sorriso comprensivo. Ciò che la sua migliore amica non sapeva era che lei aveva parlato con Harry in persona. Lo aveva visto in carne ed ossa, proprio di fronte a lei. Non attraverso lo schermo di un cellulare, ma con i propri occhi.
"L'ho visto, Ellie" Sydney si riferì all'amica con il suo soprannome. "Viene alla caffetteria ogni giorno".
Ellie le diede uno schiaffo sulla coscia. "No!"
"Dico sul serio" insistette Sydney con entusiasmo. "Sono rimasta sorpresa quando ha—"
Venne interrotta dal suono del telefono, che si fece più forte con ogni squillo.
"Deve essere tua mamma che mi chiama" presunse Sydney. "Le ho detto che saresti stata pronta alle sette".
"Le sette?" ripeté Elise. "Perché così presto? Pensavo che avremmo guardato un film".
Sydney non aveva tempo di parlare con Elise, altrimenti il telefono non avrebbe più smesso di squillare. Rispose al telefono con fare schietto.
"Ciao, tesoro".
"Elise, è Harry" sussurrò con fare sorpreso all'amica, coprendo il microfono con la mano.
"Metti in vivavoce!" strillò Elise. Era ovvio che la sua amica fosse emozionata, Sydney era invece solo sorpresa che Harry avesse il suo numero.La ragazza attivò il vivavoce e gesticolò ad Elise di fare silenzio.
"Scusa, mi sono un po' spaventata" Sydney sorrise fra sé e sé. Era una bella sensazione sapere che qualcuno desiderasse parlarle, specialmente quando quel qualcuno era famoso a livello mondiale.
"Ehi, mi spiace" disse Harry. "Ho chiesto il tuo numero al bar. Volevo parlarti di una cosa..."
Percepì la delusione nella voce del ragazzo, ed Elise sembrò provare tristezza per lui.
"Di che si tratta?"
"Beh, di un—appuntamento da un dottore".
Sydney si sistemò sul letto. Si preoccupò immediatamente del benessere di Harry.
"Sono in vivavoce?"
Sydney disattivò l'opzione, gesto che fece restare Elise delusa.
"No".
"Okay, sei pronta?"
Sydney non era certa di voler sentire ciò che Harry aveva da dirle.
"Sì".
"Non vedo un dottore normale" iniziò lui, e Sydney capì già dove volesse arrivare. La voce di Harry si spezzò ed era ovvio che fosse più triste di quanto desse a vedere.
"Harry..." sospirò lei. Era terribilmente rattristata dal fatto che non si potesse allungare oltre il telefono per consolarlo, e dirgli che sarebbe andato tutto bene.
"È solo che—la mia ragazza mi ha lasciato oggi. So che non dovrei dirtelo perché sei solo la mia barista, ma mi sento come se potessi dirti molte cose. Sono solo infelice, Sadie".
"Sydney" lo corresse. "Mi dispiace".
"Non fa niente" disse. "Ho solo bisogno di qualcuno con cui parlare".
"È ironico perché sei il ragazzo più famoso del mondo. Voglio dire, tutte le ragazze ti vogliono parlare. E poi ci sono io, che ha solo bisogno di un amico".
Seguì una breve pausa. "Non credo che tu capisca. Sei una bella ragazza cono una bella personalità. Tutti ti vogliono parlare. Mentre io chi sono? Harry Styles, solo perché sono un cantante. È tutto ciò che mi lascerò dietro. Nessuna buona azione, niente. Solo un cantante. 'Oh, era famoso'".
Sydney comprese ciò che intendeva. Era etichettato come famoso, invece che essere giudicato in base a ciò che aveva veramente importanza. "Ehi, quando domani ci vedremo anche io ho qualcosa da dirti".
"Sono contento di avere qualcuno con cui parlare".
"Anche io, Harry—anche io".
"Ehi, puoi farmi un favore e non dare a nessuno il mio numero?" domandò Harry. Sydney guardò Elise e ridacchiò.
"Certo, ovvio che non lo farò".
"Grazie".
"Figurati".
"Ci vediamo domani?"
"A domani".
"Forse domani potrà essere il nostro per sempre".
"Harry, come sei goffo. Ci conosciamo da due giorni e stai già citando Colpa delle Stelle".
"Credo che ci conosciamo da più di due giorni".
"Davvero?"
"Aspetta, lascia stare. Sono terribile in matematica".
I due proseguirono con la telefonata per ciò che sembrò un minuto, in realtà quando riagganciarono erano le otto di sera, ed Elise si era addormentata.
Sydney aveva un barlume di speranza a cui aggrapparsi. Harry si fidava di lei e del fatto che non avrebbe divulgato il suo numero di telefono. Le aveva anche confessato il suo stato mentale—il che era molto per essere solamente la sua barista. Forse si trovava nella friendzone, ma non sarebbe stato così tanto difficile uscirvi—conoscendo Harry.
Eppure non lo conosceva per davvero. Era un enigma, un puzzle in attesa di essere risolto. Sydney si sentiva come se fosse stata la sua prossima vittima, che tentava di risolvere il puzzle ma che si faceva sempre più frustrata nel mentre e si arrendeva prima di arrivare in fondo. L'unica cosa che aveva importanza era che a lei lui piaceva, e sperava che il sentimento venisse reciprocato.
Ciò che non sapeva era che le sue speranze si sarebbero avverate.

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barista |ITA|
Fanfiction| storia originale di @cigarettestyles | cover: @translatorITA | 📚 "Ehi tesoro, vorrei un macchiato al caramello, grande". "Okay, sono-oddio, sei Harry Styles". Lei era una barista dal salario minimo, e lui era solamente una pop star internazionale...