Gemma e Sydney corsero lungo le strade affollate nel freddo di Louisville, erano in cerca di un taxi o dell'auto in cui si sarebbero trovati Harry ed i ragazzi. Sapevano che l'aeroporto di SDF non era assolutamente vicino, ma decisero comunque di cercare l'auto in cui sarebbero stati—se non avessero trovato i ragazzi, allora Harry sarebbe stato molto lontano da loro.
Dopo un po' di tempo in cui lo cercarono invano, le ragazze si sedettero su una panchina accanto ad un edificio—Sydney stava per scoppiare a piangere. "Non lo troveremo, vero?" domandò sconsolata, i suoi grandi occhi guardavano Gemma con espressione triste.
Gemma si accigliò. Non voleva dire a Sydney che le possibilità di trovarlo erano poche, e che Harry era forse all'SDF in quel momento. "Abbi fede, okay?"
"Okay" rispose Sydney a bassa voce, ma era ovvio che avesse già perso tutte le speranze. "Possiamo cercare in un altro posto".
"Dove?" domandò Gemma. Non le piaceva vedere Sydney in quello stato, nonostante l'avesse appena incontrata. Era scoraggiante vedere una giovane ragazza triste a causa del suo fratellino.
"Dove lavoravo" spiegò Sydney, alzandosi in piedi come se fosse pronta a correre. "Starbucks, sulla terza strada".
Gemma guardò il segnale stradale accanto a loro. "Siamo sulla seconda, vuoi provare?"
"Sì" annuì Gemma, i suoi occhi era pieni di tristezza e speranze infrante. Sembravano sia pieni che vuoti allo stesso momento. "Credo che dovremmo muoverci, perché ho dimenticato i bambini del mio ex—capo all'aeroporto".
"Oh" Gemma scoppiò a ridere. "Beh, allora dobbiamo muoverci".
—
Quando raggiunsero finalmente lo Starbucks sulla terza strada, Sydney fu la prima ad entrare. Gemma la seguì, e sorrise al suono che produsse la campanella appesa alla porta. Ma quando vide che il bar era completamente vuoto ad eccezione del barista e di un solo cliente, sia Gemma che Sydney si abbatterono.
"Non è qui" disse Sydney a bassa voce. "Forse dovremmo...lasciar perdere".
"Non lo so..." Gemma aveva una sensazione strada. "E se controllassimo in qualche altra strada?"
"Okay" disse. "Ma prima devo andare in bagno".
La ragazza scomparve in corridoio, e Gemma colse l'occasione per guardare fuori dal finestrino. Le strade di Louisville erano piene, e sembrava che la maggior parte delle auto che passavano fossero gialle—ovvero i taxi. Le persone portavano fuori i cani e parlavano al telefono mentre camminavano, la neve cadeva appena.
Improvvisamente sentì la porta del bagno aprirsi, e pensando che fosse Sydney guardò in quella direzione. Si sentì lo stomaco contrarsi quando vide suo fratello, il quale sgranò gli occhi quando la vide.
"Harry" disse a bassa voce, in modo che Sydney non la sentisse. "Che ci fai qui?"
"Dovrei farti la stessa domanda!" esclamò sistemandosi i capelli. Raggiunse Gemma e l'abbracciò, poi si spostò al bancone e ritirò il suo drink ed una busta di carta. "Sei venuta con qualcuno, mi sembrava di aver sentito la voce di qualcun altro?"
Gemma non sapeva se essere onesta o meno. Ma poi si aprì la porta dell'altro bagno, dalla quale uscì Sydney. La ragazza guardò Gemma con espressione confusa, impazzendo quando vide Harry. "Harry!" strillò, il ragazzo si voltò verso di lei prima di impazzire a sua volta.
"Sydney!" esclamò lui, ed i due si unirono in un abbraccio. "Pensavo che non ti avrei più vista" disse quando si staccarono. Entrambi sorridevano come idioti.
"Anche io!" rise Sydney. "Pensavo che saresti stato sul tuo jet privato in questo momento".
"No" disse, "dovevo assolutamente andare in bagno. E casualmente il mio bar preferito era di strada. Lo stesso in cui non ti ho vista ieri quando sono passato per salutarti"."Oh" Sydney si ricordò di essersi licenziata il giorno prima, ovvero martedì. "Mi sono licenziata".
"Che cosa?" Harry sembrava confuso. "Ma è così che ti ho incontrata, Sydney. Sei la mia barista".
"È uno dei motivi per i quali mi sono licenziata" rispose Sydney abbassando il capo. "Non volevo essere solamente la tua barista, Harry. Volevo di più".
"Sydney, io—"
"Volevo essere di più della 'barista di Harry Styles'. Volevo essere la ragazza di Harry Styles. Ma tu fai più soldi durante un concerto che io in un anno, e non capisco come potrebbe funzionare. Mi ha fatto sentire come se fossi inferiore. 'Barista' disse. Non ti darebbe fastidio essere conosciuto solo come un 'barista'?"
Gemma osservò la conversazione, condividendo il dolore di Sydney. Su di lei era stata imposta un'etichetta, e non era in grado di controllarla. Tutto causa la sua professione.
"Ma non sei stata solo una barista" disse Harry. "Eri mia amica".
"Eri?" Sydney era chiaramente irritata. "E poiché ora non sono più una barista non sono nemmeno più tua amica. Perché nessuno a Chesire ti preparerà un grande macchiato al caramello con la panna montata e la ciliegina sopra".
Harry scosse il capo. "No, non era ciò che intendevo. Sei stata mia amica Sydney, ma voglio che tu sia qualcosa di più. Verresti con me a Chesire?"
Era successo così tanto in questo piccolo Starbucks. In quel momento il bar si era riempito, e le persone stavano scattando delle foto. Alcuni teenager stavano chiedendo i numeri di telefono e gli autografi di Harry e Gemma.
Sydney non poteva mettersi tutto alle spalle. Aveva una carriera da scolastica da realizzare. Non poteva buttare via tutti quegli anni di istruzione. "Harry, mi fido di te. Ma perché dovrei venire con te?" disse.
Gli occupanti del bar rimasero in silenzio.
"No" disse poi lui. "Non dovresti. Hai troppe cose che hai costruito qui. Louisville è casa tua. Io sono solo di passaggio. Forse dovremmo separarci, Sydney".
Era esattamente ciò che Gemma e Sydney non volevano sentire. La ragazza sperava che lui avrebbe trovato una soluzione migliore a quella in cui la lasciava e non ritornava più.
"Okay" disse Sydney mestamente, e tutto ciò che voleva fare era andare a casa a piangere. "Mi mancherai Harry".
"Possiamo restare in contatto" disse. "Ho il tuo numero, tu hai il mio".
"Cercherò di venire al tuo concerto il prossimo anno a Louisville in occasione del prossimo tour" propose Sydney. "Possiamo incontrarci da qualche parte".
"Già" disse Harry, "mi mancherai tanto Syd".
"Anche tu" rispose la ragazza asciugandosi le lacrime, ed abbracciò Harry con forza. Quando si staccarono, Harry la guardò negli occhi, e lei fece lo stesso. Appoggiò la fronte su quella di lei.
"E, Sydney" aggiunse Harry.
"Sì?"
"Forse non hai il QI più alto di tutti, ma sei intelligente" l'incoraggiò. "Sarai un'insegnante. Guarda me, ho lasciato le superiori".
Sydney ridacchiò. "Solo perché volevi essere un cantante".
"Forse" Harry si unì alla sua risata. "Ma forse perché dovevo avere un piano B causa la mia pessima abilità di imparare".
Sydney rise, "anche io sono stupida. Benvenuto nel club".
Harry si controllò l'orologio e sospirò. "Sydney, devo andare" disse tristemente, abbracciandola per l'ultima volta.
"Okay" si arrese la ragazza. "Ciao Harry".
Lui si voltò e si diresse verso la porta, con il suo drink ed il cibo in mano. "Ciao amore" aggiunse senza voltarsi. Sydney guardò la pop star che poteva definire suo amico aprire la porta ed uscire. L'unica cosa che la poteva confortare era il suono del campanello prodotto dalla porta.
"Ciao, benvenuta da Starbucks! Mi chiamo Brooke ed oggi sarò la tua barista".
Quando si voltò trovò il suo ex capo. Consapevole di aver lasciato i figli della donna all'aeroporto e del fatto che Harry se n'era andato, unitamente ad altre cose, Sydney corse fuori dal bar piangendo.
Gemma rispose alla donna, "Un frullato grande alla vaniglia" disse esitante, "da portar via".
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barista |ITA|
Fanfiction| storia originale di @cigarettestyles | cover: @translatorITA | 📚 "Ehi tesoro, vorrei un macchiato al caramello, grande". "Okay, sono-oddio, sei Harry Styles". Lei era una barista dal salario minimo, e lui era solamente una pop star internazionale...