Avvisi dalla regia:
La storia che voglio raccontare riporta gli eventi del 1956, un anno decisivo nella vita di Natasha Romanoff. Gli eventi di quell'anno si ripercuotono in tutta la sua vita, nel suo modo di agire, nell'indole di non affezionarsi, nel trattare i sentimenti come una debolezza... tutto è una conseguenza al 1956.
Ciò che descrivo non è scritto ufficialmente da nessuna parte, è solo un'accozzaglia di eventi cardine che coprono la durata di un anno riprendendo stralci di conversazioni da fumetti e film, ricostruendo per deduzione logica cosa deve essere successo a grandi linee. In definitiva è il mio tentativo di spiegare come Natalia Alianovna Romanova sia diventata la Vedova Nera.
Buona lettura, spero.
18 gennaio
Natalia ammira la distesa di neve immacolata, così bianca e così pura.
Erano le cinque di mattina, nei dintorni non c'era anima viva e il silenzio regnava sovrano.
Aveva preso come abitudine quella di svegliarsi prima di tutte le altre ragazze, salendo sul tetto del Cremlino per contemplare la silenziosa distesa candida in completa solitudine, passando davanti alle guardie incurante del coprifuoco, fiera di essere la pupilla di Ivan Petrovich e beneficiare dei vantaggi di quella pseudo parentela... il patto stipulato con il patrigno prevedeva che ciò che si era guadagnata negli anni non le poteva essere tolto, a patto che non provasse a scappare.
Sono le sei del mattino quando le guardie si danno il cambio, deducendo che ha ancora mezz'ora prima di raggiungere le altre ragazze alla mensa per la colazione, distogliendo l'attenzione da quel ragionamento fugace quando dei furgoni blindati percorrono la strada principale e si fermano ai cancelli della struttura, osservando le guardie del secondo turno avvicinarsi per poi permettere l'accesso ai mezzi. Natalia sposta lo sguardo verso il cortile interno incuriosita, studiando la scorta di venti uomini che conduce a fucili spianati due generali ed un uomo all'interno della base... sono grandi come formiche dall'altezza in cui si trova.
Quando le figure scompaiono finalmente dalla propria visuale, i cardini della porta alle sue spalle cigolano arrugginiti, ritrovandosi nel giro di due secondi a puntare la pistola contro Ivan.
-Vengo in pace Natalia, puoi abbassare la guardia. -le ordina il patrigno eseguendo diligentemente gli ordini, abbassando la pistola riluttante.
-Io non abbasso mai la guardia.
-Questo lo so, Dmitri e Madame B sono ottimi insegnanti.
Natalia si siede di nuovo sul cornicione, la pistola ancora tra le mani e le gambe sospese nel vuoto, continuando ad osservare i furgoni blindati al centro del cortile interno... riscoprendosi incapace di tenere a freno la propria curiosità.
-Chi è arrivato? -chiede prima che possa mordersi la lingua, autocorregendosi severamente ragionando sul fatto che prima o poi di quel passo la sua curiosità finirà per ucciderla.
-Un nuovo insegnante.
-È bravo?
-Il migliore che possa offrirti Natalia.
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1956 // We always live in the castle [Black Widow Origin Story _ WinterWidow]
Fanfiction1956: Russia, base operativa del KGB. La nascita della leggenda di Vedova Nera e Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino. Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali...