7 agosto
Le prove a teatro erano massacranti, anche se non si avvicinavano lontanamente al livello di sfinimento di Madame B, ma nonostante tutto il coreografo non si capacitava ancora dei suoi livelli di resistenza.
Gli organizzatori non avevano battuto ciglio sul cambio di programma, Natalia sospettava che dietro al loro silenzio ci fossero parecchie tangenti, ma erano soddisfatti della sua preparazione al punto di accettare di buon grado la presenza inquietante di Madame B sulle poltroncine della platea.
L'insegnante la seguiva con lo sguardo in ogni movimento, era una presenza fissa ignorabile per le altre ballerine, ma lei si sentiva esposta... la stessa sensazione di quando intuiva di essere nel mirino di qualcuno.
Era da un'ora che tentavano inutilmente di perfezionare le prese del secondo atto, Madame B voleva la perfezione, mentre il coreografo andava fiero di ciò che era riuscito ad organizzare in così poco tempo. La fissava meravigliato mentre volteggiava nei panni di Clara, l'agilità mentre spiccava i salti, le prese impeccabili mentre si muoveva senza peso tra le braccia del compagno.
Le note di Čajkovskij scemarono per lasciare spazio alla voce del coreografo che proclamava una pausa, avvisando i sei ballerini impegnati nella danza del tè e nel trepak di farsi trovare sul palco a pausa conclusa [1].
Natalia si defilò nelle quinte seguendo le altre ballerine, l'intento di raggiungere il camerino fu reso impossibile dalla mano metallica del Soldato d'Inverno che la trascinò dietro i fondali della scenografia, per poi baciarla senza apparente motivo.
-Cosa ci fai qui? –chiese in un sussurro appena udibile quando si staccò da lui.
-Ho poco tempo, non sanno che sono qui.
-È pericoloso. –Natalia non si capacitava della sua presenza al teatro, tutti i sensi in allerta per captare ogni possibile minaccia.
-Me ne rendo perfettamente conto Natalia, ma ho colto l'occasione al volo.
-Per fare cosa? –le note della danza del tè furono una benedizione, la musica dava loro qualche possibilità in più per non essere sentiti.
-Per dirti che... come te lo dico? –James si scostò da lei imbarazzato, la mano sana che grattava il retro del collo, lo sguardo rivolto al soffitto in cerca delle parole adatte.
-Cosa devi dirmi di così urgente? –Natalia iniziava a spazientirsi, ogni secondo che passava era un rischio, Madame B poteva andare a cercarla da un momento all'altro e così su due piedi non avrebbe saputo spiegare la sua presenza dietro i fondali.
Dopo attimi eterni James sembrò farsi coraggio, o più semplicemente non trovando le parole adatte aveva deciso di dire la verità nuda e cruda, senza tanti preamboli.
-Ti amo... e questo mi spaventa a morte.
-Perché? –il cervello di Natalia si rifiutò di incepparsi su quelle due fatidiche parole, accettando silenziosamente la conferma dei suoi sentimenti spaventosamente ricambiati, per poi passare al lato pratico.
-Perché ti amo o perché mi spaventa a morte?
-Perché ora... perché così.
Era una legge non scritta e mai proferita che tuttavia conoscevano entrambi, parlare di "amore" era pericoloso nella loro situazione, quasi sicuramente era la firma per la loro condanna a morte.
-Meglio dirtelo prima che sia troppo tardi, è scaduto il nostro tempo. Domani...
Il rumore di una porta che si apriva in lontananza li mise in allerta, Natalia puntò lo sguardo alle quinte assicurandosi che non sopraggiungesse qualcuno.
-Domani cosa? –chiese voltandosi nuovamente in direzione di James, ma si era già dissolto tra le ombre come se non fosse mai stato lì.
Quando tornò sul palco il terzetto stava provando il trepak, Madame B non si era minimamente mossa dalla poltroncina continuando a scrutare con sguardo inquisitorio i ballerini, mentre il coreografo contava la musica tra sé e sé.
Nessuno si era accorto della sua assenza, si sedette sul bordo del palco fingendo di seguire il balletto, ma i pensieri nella sua testa si rincorrevano con la stessa cadenza dei balletti russi. Analizzò tutti i possibili futuri nefasti attualizzabili in meno di ventiquattr'ore, indecisa se avere più paura dello scadere del tempo, o del fatto innegabile che James l'amava... e lei amava lui.
Decretò più terrificante la seconda prospettiva, mentre le note di Čajkovskij facevano da accompagnamento musicale alla sua condanna a morte.
Note dalla regia:
1. Il balletto in questione è lo "Schiaccianoci" di Čajkovskij, che compose su ordine dei Teatri Imperiali Russi e debuttò al Bol'šoj nel 1892.
Per chi non conosce il balletto o la tecnica della danza, vi basti sapere che la storia è fondamentalmente quella ripresa dalle varie trasposizioni cinematografiche, mentre per quanto riguarda le annotazioni tecniche i passi del secondo atto sono i più complessi da eseguire, in particolar modo per le prese. La "danza del tè" e il "trepak" sono due coreografie eseguite da un gruppo di tre ballerini, il primo è conosciuto anche come "la danza cinese", il secondo è visivamente e musicalmente il più riconoscibile in quanto è il tipico balletto russo.
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1956 // We always live in the castle [Black Widow Origin Story _ WinterWidow]
Fanfiction1956: Russia, base operativa del KGB. La nascita della leggenda di Vedova Nera e Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino. Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali...