1956, confessioni pericolose potenzialmente mortali
«Vorrei che ci fossi tu domani sera al posto di Alexei-...» tenta di affermare Natalia nel bel mezzo di un sospiro estatico che sfocia in una imprecazione, intrappolando le sillabe in gola e tirandogli i capelli in uno spasmo, mentre lui ride sommessamente per essere riuscito a coglierla di sorpresa quando la scarica di piacere totalizzante le fa inarcare la schiena contro il materasso, trasformando il suo nome in una bestemmia urlata tra i denti perché purtroppo anche i muri hanno orecchi.
James, non contento, si diverte a scucirle altri gemiti e provocarle altri brividi risalendo il ventre a fior di labbra, tracciando l'ennesima strada costellata da baci e morsi verso l'incavo dei suoi seni, approdando alle sue labbra dopo un percorso a dir poco tortuoso rivolgendole uno sguardo liquido in grado di infiammare il ghiaccio.
«Se ci fossi io, lo spettacolo sarebbe di sicuro più interessante di quello che potrebbe offrire l'idiota che vogliono farti sposare.» afferma con una vaga nota di risentimento, preso dal compito zelante di stamparle sul collo un succhiotto che era certo sarebbe scomparso nel giro delle poche ore che erano loro rimaste, interrompendosi giusto il tempo necessario per proferire la sentenza e poi tornare ai suoi doveri di amante.
«Tipo?» sta al gioco Natalia con un sorriso da ebete ad incorniciarle il volto, l'espressione di chi sta accumulando una scorta di coccole estatiche da diluire con parsimonia nei prossimi giorni, entrambi consapevoli che passeranno settimane prima di potersi rivedere.
I Capi stavano diventando paranoici e sospettosi, ultimamente evadere dal Cremlino era una vera e propria impresa temeraria potenzialmente suicida... ma James aveva bisogno di vederla al di fuori di un contesto violento, senza la minaccia silenziosa di un fucile costantemente puntato alla schiena a minare il suo autocontrollo, e a quanto sembrava la donna era dello stesso avviso.
«Dipende, lo spettacolo in questione lo preferisci sanguinolento o peccaminoso?» indaga cambiando lato del collo, con una vaga risata a risuonargli nel petto.
«Dilli entrambi, magari lascia il sanguinolento per ultimo.» afferma distogliendolo dalla sua missione in corso d'opera strattonandogli i capelli, pretendendo di guardarlo negli occhi mentre lui le promette la Luna come se fosse davvero alla sua portata, assecondandola nella farsa perché illudersi per due secondi che le sue parole corrispondano alla verità sembrava appagarli entrambi in modo incoerente, ponendosi il limite di concretizzare quelle prospettive idilliache solo nelle loro menti... poco importava se a sentenza conclusa quella mera illusione si sarebbe frantumata in mille pezzi, per quel paio di secondi era stata terribilmente reale e quella briciola se la sarebbero fatta bastare fino al sogno ad occhi aperti successivo.
Era meglio di niente, meglio dell'oblio.
«L'hai già visto il vestito che indosserai?» chiede e Natalia annuisce in risposta, descrivendo l'abito come un pezzo di cielo stellato aperto da spacchi chilometrici che le comprimeva il torace e le smorzava il respiro, racchiuso in una dentatura di metallo che celava il cursore tra le sue scapole e si nascondeva tra le pieghe di satin blu notte.
James chiude gli occhi e se la immagina, sogna di ammirarla dal fondo delle scale mentre le cammina incontro, iniziando bene la serata facendo sfoggio di galanteria aiutandola a sfilare il soprabito, per poi trascorrere le ore successive a comportarsi come una coppia normale, con la libertà di parlarle, di farla ridere, di baciarla con trasporto in pubblico... supponendo che nei momenti di noia poteva sempre trascinarla di nascosto nel guardaroba ed appurare di persona il corretto funzionamento del cursore che le chiudeva il vestito sulla schiena, in una sottile linea dentata di metallo nascosta tra le pieghe del tessuto che poteva divertirsi a far correre verso il basso con lentezza oscena, accarezzandole in punta di dita la colonna vertebrale facendola rabbrividire estasiata.
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1956 // We always live in the castle [Black Widow Origin Story _ WinterWidow]
Fanfiction1956: Russia, base operativa del KGB. La nascita della leggenda di Vedova Nera e Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino. Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali...