27 febbraio
Aveva smesso di nevicare da una settimana ma la neve sul tetto non si era ancora sciolta del tutto, Natalia se ne stava sul cornicione con le gambe sospese nel vuoto, sola ed indisturbata alla mercé del vento gelido delle due di mattina che le scompiglia i capelli.
Rabbrividisce appena nel suo pigiama troppo leggero per fronteggiare l'inverno russo, avvertiva il vento ma non percepiva il freddo, riflettendo che il nevischio siberiano non le congelava più le ossa da anni... a dodici anni l'avevano lasciata in mezzo alla tormenta con vestiti più leggeri di quelli che indossava ora, aveva rischiato l'assideramento con la scusante di renderla più forte superando il test con successo, guadagnandosi una coperta per l'inverno.
Da quando Ivan Petrovich l'aveva prelevata dalla sua casa in fiamme le aveva insegnato, con metodi poco ortodossi, che se voleva qualcosa doveva guadagnarsela. L'aveva sempre dipinto come un modo per spronarla a dare il meglio di sé, una garanzia che se si impegnava a fondo ogni cosa era possibile... dopo il tentativo di fuga aveva capito che poteva guadagnare qualunque cosa, qualunque, tranne la libertà.
I cardini della porta cigolano e Natalia punta automaticamente la pistola contro il cranio del patrigno.
-Come fai a sapere che mi trovavo qui? -chiede senza distogliere lo sguardo dal mirino.
-Puoi abbassare la guardia Natalia. -replica Ivan Petrovich spostando la pistola dalla sua testa, indicandole al contempo una telecamera nascosta all'angolo del palazzo... Natalia credeva di aver usato bene i punti ciechi, evidentemente non era così.
-Cosa vuoi? -cambia discorso constatando che quella telecamera ha troppi punti ciechi per essere efficiente, riprendeva solo metà cornicione... le bastava spostarsi di un paio di metri per tornare a celarsi al resto del mondo.
-Ho una missione per te.
-Non potevi parlarne domani mattina? -lo interroga scorbutica, irritata dal momento di quiete interrotta.
-Non è una missione ufficiale. -afferma il patrigno suscitando la sua curiosità, voltandosi nella sua direzione aspettando istruzioni con sguardo incautamente luminoso. -Karpov e Lukin nascondono qualcosa, ho bisogno che tu segua il Soldato d'Inverno nella sua prossima missione, il target non è un obbiettivo del KGB.
-È impossibile.
-No Natalia, è solo difficile... ma non credo sia un problema, tu non fallisci mai.
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1956 // We always live in the castle [Black Widow Origin Story _ WinterWidow]
Fanfiction1956: Russia, base operativa del KGB. La nascita della leggenda di Vedova Nera e Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino. Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali...