CAPITOLO 1 - PARTE 9 - LA SCOPERTA DI CAN

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CAN

Quando sono rientrato in casa mi sono buttato immediatamente addosso i pantaloncini, la felpa e le scarpe da ginnastica e sono andato a scaricare tutta la tensione accumulata. Anche oggi è stata una giornataccia. Ripassare tutte le campagne trascorse, per capire i progressi fatti dalla Fikri Harika e riprendere i contatti con i fornitori, è stato sfiancante. Senza contare poi che quella sfacciatella di Sanem non ha fatto altro che mettere alla prova la mia pazienza. E' strana davvero, eppure così spontanea a sincera da farmi tenerezza. L'ho lasciata fare senza rimproverarla. In fondo mi ha tenuto compagnia e fatto sorridere ogni tanto.

Corro per un'ora filata, senza rendermene neanche conto. Il pensiero vola di nuovo alla ragazza del teatro. Potrò mai dimenticarla? Non ho alcuna speranza di ritrovarla, eppure la penso. Darei qualsiasi cosa pur di vedere il suo volto, di baciarla di nuovo e farla mia.

Quando rientro a casa, mi fiondo nella doccia. Il getto caldo che cade sulle spalle mi rilassa immediatamente. E' un vero toccasana il calore dell'acqua che scorre sui miei muscoli. Devo riprendere gli allenamenti al più presto o rischio di ritrovarmi floscio nel giro di un mese.

Esco riluttante dalla doccia e mi rivesto. Sento un rumore proveniente dal soggiorno. Vado a vedere che succede. Spero sia solo qualche gatto. Ogni tanto me ne ritrovo qualcuno a sorpresa sul divano o sul tavolo del soggiorno.

Ma non è un gatto. E' Sanem. Sarà la mia immaginazione, sono allucinazioni. Cosa ci fa a casa mia? La vedo armeggiare con la porta scorrevole, ma è bloccata. Istintivamente la afferro per un polso e la tiro a me. Ci ritroviamo vicini, corpo a corpo. Ha gli occhi sbarrati dalla paura e mi fa tenerezza. Vorrei consolarla ma non posso farlo. Provo l'istinto di abbracciarla, ma devo tenerlo a freno.

-Cosa ci fai qui?
La guardo quasi trafiggendola. Il mio sguardo si fa corrucciato e cupo. Come diavolo è entrata? Una raffica di domande inespresse e senza risposta mi investe. Devo chiederle spiegazioni. Respiro a fondo per prendere fiato e tutta la sicurezza ostentata crolla come un castello di sabbia. Vengo travolto da un'emozione improvvisa e incontrollabile. Un respiro più profondo, mi provoca un brivido intenso che arriva allo stomaco. Quel profumo... quell'aroma così dolce e delicato esalato da Sanem... lo conosco... Ma certo, è lei! E' Sanem la donna del teatro! Ma come ho fatto a non capirlo prima? Non c'è alcun dubbio che sia lei. Quella scoperta mi sconvolge, il cuore non palpita più, inizia a tuonare ad ogni battito. Il ricordo di quel bacio mi travolge. Vengo catapultato in quello stesso angolo di paradiso di quella notte magica. Io e lei così vicini, il suo odore delicato, il contatto con la sua pelle... Forse sto sognando perché finalmente posso dare un volto e un nome a quella che fino a qualche secondo fa era solo un'ombra. Adesso so che gli occhi spalancati di questa ragazza, che continua a guardarmi impaurita, sono quelli che non faccio altro che sognare da ieri e che da adesso in poi tormenteranno ancora di più le mie notti.

L'albatros e la fenice - Fan Fiction Erkenci KusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora