Passano alcune ore e quando, fuori dalla finestra, i raggi del sole iniziano ad affievolirsi ed a spegnersi, capisco che è arrivato il momento di andare via; controllo l'ora, sono le sei e quaranta, sarà meglio muovermi.
Vado sul retro ed inizia a spogliarmi.
Alex è rimasto lì, per tutto il tempo; ha chiesto un caffè e sorseggiandolo lavorava su qualcosa al computer, qualche volta mi ha guardata, soprattutto quando i clienti mi si avvicinavano, è stato carino a rimanere e ad offrirsi per accompagnarmi a casa.
Mi infilo la mia tuta grigia con una bella felpa larga, mi cambio le scarpe ed indosso le mie comodissime e vecchie vans old skool, mio fratello le definisce vintage, sono bucate da un lato, ogni volta che le prendo per gettarle nella pattumiera qualcosa mi dice di non farlo, così le rimetto nella scarpiera, nel loro solito posto.
Mi risistemo la coda e poi chiudo l'armadietto, dirigendomi verso la sala.
Alexander si è rimesso la giacca, è in piedi davanti alla porta d'ingresso con la borsa stretta nella mano sinistra, mentre la destra è infilata nella tasca del pantalone, sorride e poi guarda l'orologio da polso che si trova sul suo braccio sinistro, "Andiamo!" Dice aprendo la porta; io mi avvicino a lui ed esco per prima, appena la porta si chiude prendo le chiavi e gli faccio fare tre giri nella serratura.
Mi allontano e voltandomi verso Alex sorrido calorosamente, lui mi guarda e poi mette il suo braccio destro intorno alle mie spalle mentre camminiamo verso la sua auto.
Il suo gesto mi fa irrigidire, ma poi una sensazione di protezione mi invade e decido di abbandonare la testa sul suo fianco sorridendo.
Dopo pochi passi ci troviamo davanti un'audi A4 grigia, sportiva, sicuramente costosa.
Alex con un gesto galante apre la portiera del passeggero facendomi cenno di entrare, io mi accomodo sul sedile e dopo pochi secondi me lo ritrovo accanto, intento ad infilarsi la cintura di sicurezza.
Metto anche io la cintura e poi partiamo; le luci della città illuminano il veicolo, ed il viso di Alex a tratti. L'atmosfera dona al ragazzo un'aria misteriosa, affascinante.
"Cosa guardi?" Mi chiede con delicatezza Alexander mentre allunga una mano sulla mia, questi piccoli gesti mi mandano dei segnali, forse anche lui prova un'attrazione per me?
"Niente di che..." Dico sorridendo mentre rivolgo il mio sguardo fuori dal finestrino, ed è in questo momento che mi ricordo il fatto che il detective non mi ha chiesto un indirizzo, che mi stia portando a casa sua?
"Senti, non so come chiedertelo.." inizia sorridendo istericamente il ragazzo senza perdere di vista la strada e stringendo forte la mia mano "..rimani da me stasera?" Conclude secco bagnandosi le labbra con la lingua.
Io lo guardo, un tornado di emozioni mi pervade, sono agitata, sorpresa, felice, non lo so bene; è bello, affascinante, elegante.
Mi sciolgo i capelli con delicatezza e poi mi passò una ciocca dietro l'orecchio sorridendo "Davvero?" Chiedo incredula mentre rivolgo di nuovo lo sguardo verso il ragazzo, che si gira e mi fissa a sua volta "Si, rimani con me Lisa."
Quelle sue parole mi riempiono di gioia, stringo la sua mano e poi la porto sulle mie labbra baciandola dolcemente, Alex sorride e poi torna a fissare la strada, senza lasciare la presa sulla mia mano.Dopo una ventina di minuti ci fermiamo davanti un palazzo poco fuori dal centro città. È alto, moderno e pieno di finestre e balconi, l'ingresso è simile a quello di un hotel di lusso, c'è un tappeto nero che porta fino ad un portone in legno scuro, il cui vetro fa intravedere l'atrio del condominio con i pavimenti in marmo bianco, un bancone in vetro lucido con dietro un uomo di mezza età, rigido, elegante e sicuramente professionale.
Alex suona il campanello, l'uomo alza lo sguardo dal suo giornale e poi preme un pulsante alla sua destra che fa aprire il grande portone.
Entriamo.
"Hey Ben, novità per me?" Chiede il detective avvicinandosi al bancone mentre io rimango dietro di lui immobile.
"No Carter, niente posta...chi è quella?" Risponde Ben alzando il mento nella mia direzione.
Alexander afferra di nuovo la mia mano e poi dice sicuro "Lei è Lisa, dovrai abituarti a vederla da queste parti." L'uomo non risponde, si limita a tornare a leggere il suo giornale.
Alex mi trascina verso l'ascensore, entriamo e preme un bottone con su scritto "17" l'ultimo piano, proprio lì doveva abitare? Soffro di vertigini.
Saliamo, in silenzio, si sente solo il "bling" che annuncia i vari piani.
Improvvisamente Alex mi prende per i fianchi e mi stringe a se, appoggia la sua fronte alla mia, mi guarda intensamente negli occhi e poi mi bacia.
Un bacio bellissimo, dolce, senza nulla a pretendere; mi stacco dopo poco, appoggiando la fronte sulle labbra di lui, sento il suo respiro affannato ed il suo cuore batte all'impazzata.
Mi emoziono quasi nel sentirlo così, è agitato, ed io lo sono quanto lui, aspettavo questo momento da mesi, dalla prima volta che l'ho visto entrare nel bar, con la sua compostezza, determinazione e tutto. Mi sono innamorata subito di quei due occhi azzurri.
Siamo arrivati, usciamo dall'abitacolo sempre l'uno vicino all'altra, ci avviciniamo ad una porta nera blindata con su un'etichetta dorata con inciso il numero "171".
Alex estrae le chiavi dalla tasca della giacca ed apre la porta lasciandomi entrare nel suo mondo.
L'ingresso è un piccolo corridoio con un mobiletto, uno specchio, un appendi panni, ed un porta ombrelli.
Il detective si toglie la giacca e la appende sul porta giacche per poi prendere anche la mia e fare la stessa cosa.
"Fatto pure un giro mentre io preparo la cena!" Dice entusiasta mentre mi supera è svolta a destra, io lo seguo e davanti mi trovo un bellissimo open space formato da cucina e salotto.
L'unica e magnifica fonte di luce è un'ampia vetrata, il panorama è stupendo, riesco a vedere tutta Los Angeles.
Poi ci sono due divani a due posti in pelle nera, posti uno di fronte all'altro, separati da un tavolino in vetro basso che poggia su un tappeto peloso bianco a strisce nere. Il parquet è scuro, di gusto, elegante come il resto della casa. Le pareti sono grigie chiaro, la cucina è mastodontica, è in vetro, bianca lucida con i ripiani in ochite dello stesso colore.
Un'isola enorme è posta davanti ai fornelli ed al lavandino, dei led la illuminano facendola risplendere.
Alex si destreggia tra gli sportelli ed i cassetti, prende tutto il necessario e poi inizia a spadellare di qua e di là.
Mentre osservo ancora questo magnifico spettacolo dell'architettura mi siedo su uno dei divani, quello di spalle alla cucina. Proprio dietro quello di fronte a me c'è una porta a due ante, in vetro, porterà sicuramente ad un bagno e alla camera di Alexander. La sua camera, un brivido di piacere mi pervade improvvisamente al solo pensiero di...
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•LOVE KILLS•
Mystery / Thriller-COMPLETATO- Lisa lavora in un bar, qui conosce Alex un brillante detective, la loro storia d'amore procede a gonfie vele fin quando un giorno Lisa si risveglia in una cella senza saperne il motivo o meglio senza ricordarlo...