Sono passati un paio di giorni, Alex ancora non mi rivela se quel corpo appartiene ad Alice o meno, e così mi fa stare sempre più male.
I suoi comportamenti nei miei confronti ultimamente si sono diciamo scaldati, cerca sempre un contatto e mi riempie di attenzioni e complimenti, questo per la gran parte mi fa stare meglio; non sono più andata a cercare Alice, dopo quella notizia ho perso le speranze, non sorrido più, mi sento di nuovo persa nel limbo della tristezza.
La mia vita era uno schifo, poi è arrivato Alex, ero felice, stavo bene, poi è scomparsa la mia migliore amica, la persona più importante dopo mio fratello, e sono ricaduta nella mia cara vecchia depressione.
Alex cerca di distrarmi, ma non funziona così, lei non tornerà più, non sentirò più la sua risata tipo delfino, che mi faceva ridere tanto, non sentirò più la sua voce sprizzante di gioia ed energia chiamarmi "Liz", non vedrò più quel suo bel faccino che alla mattina mi salutava con un sorriso a trentadue denti.
Non c'è più, è come se un pezzo della mia anima, del mio cuore si fosse staccato, e fosse andato via, per non tornare mai più.
Quell'uomo, se un giorno dovessi prenderlo, lo ucciderò con le mie stesse mani, non mi importa delle conseguenze, la via legale non potrà mai riempire il vuoto che Alice ha lasciato.
"Tesoro, stai bene?" La voce calma ma preoccupata del mio ragazzo mi riporta alla realtà, mi guardo intorno e sono seduta a tavola, davanti a me c'è un piatto fumante di lasagne, stavo pranzando ora ricordo.
Nella mia mano destra tengo stretta in un pugno la forchetta, e quando la lascio cadere, sul palmo restano i segni rossi delle unghie.
Li tocco, fanno male.
"Lisa?" Chiede di nuovo Alex.
"Em...sì, credo di sì.." Dico insicura mentre taglio un pezzetto di lasagna con la stessa forchetta.
I miei occhi sono fissi sul piatto, ma noto comunque che il detective mi fissa con aria strana, vuole dirmi qualcosa, ma non è quello che mi aspetto, di sicuro.
"Lisa, io non voglio perderti." Le sue improvvise ed inaspettate parole mi bloccano, e con lentezza alzo lo sguardo per perdermi nei suoi due zaffiri.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata Lisa Stage, ti proteggerò qualunque cosa accada, sarò sempre dalla tua parte." Le lacrime scendono a flotti dai miei occhi, Alex si alza e mi stringe forte a se, facendomi dimenticare per un attimo tutto i miei problemi, le insicurezze e le paure che soffocano il mio animo; mi fido di lui, perché lo amo.È pomeriggio inoltrato, ho deciso che andrò a fare un po' di compere, sono quasi due settimane che non esco da casa di Alexander, mi sento bene e vorrei fargli una sorpresa.
Ho deciso di fare la spesa, per comprare qualcosa di buono in modo da preparare uno dei suoi piatti preferiti, il risotto alla milanese, entrambi amiamo il cibo italiano, e questa è una delle tante cose che abbiamo in comune.
A lui piacciono molto gli sport, soprattutto il nuoto, per me è la stessa cosa, ho sempre odiato gli sport di squadra, e da bambina ero l'unica a fare nuoto, mentre tutte le altre frequentavano corsi di pallavolo o danza; sono sempre stata un po' un maschiaccio, ma questa sono io, e mi amo così.
Esco di casa dopo essermi sistemata un po' i capelli, chiamo un taxi e poi via verso il centro città, in cerca di uno di quei negozi bio che vendono roba sfusa, mi piacciono molto e poi le loro idee eco-friendly non sono male.
Entro in un piccolo shop interamente in legno, è bellissimo ed il suo odore mi fa letteralmente impazzire.
Cerco il riso, e gli altri ingredienti che mi servono, qui sono tutti biologici e senza prodotti chimici quindi non dovrò preoccuparmi della provenienza.
Mi perdo tra i dispenser ed è qui che mi accorgo che sono le sette passate, prendo in fretta gli ultimi ingredienti e corro via dopo aver pagato.
Sono di nuovo in taxi, il telefono squilla, ci metto un po' a rispondere perché le buste di carta mi debilitano il movimento, è Alex.
"Ei.." Dico aspettandomi una sgridata con i fiocchi, non l'ho avvisato e lui si preoccupa molto quando faccio cose del genere dopo quello che è successo ad Alice.
"Tesoro, dove sei?"
"Sto tornando, ho una sorpresa per te." Mi scappa un sorriso
"Sta attenta, ti amo sappilo." Dice prima di riagganciare.
Stringo a me il telefono, quasi fosse Alex, sorrido e mi mordo il labbro inferiore.
Ha detto di nuovo quelle due parole, facendomi sciogliere come una quindicenne innamorata.
Sono quasi arrivata, riesco a vedere il condominio dove abitiamo, non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando mi vedrà con tutta questa roba.
Sono felice, felice dopo tanto, troppo tempo, eppure ho una brutta sensazione, non so perché.
D'istinto guardo l'uomo che guida il taxi, è una fitta al petto mi blocca qualsiasi movimento, è lui, lo stalker, quello che io penso sia Nightmare. Indossa le stesse cose di quando l'ho visto nel mio bar, occhiali da sole, giacca scura.
Cerco di rimanere calma, ma lui si gira, e con una smorfia inizia a fissarmi senza badare alla strada.
"Tesoro, è? Te lo sei fatto quindi?" Dice con tono impertinente, io non rispondo, rimango pietrificata, sono spaventata a morte, cosa mi succederà?
"Pensavo te ne accorgessi prima...di me intendo."
"...tu...dov'è?" Chiedo istintivamente.
"Chi la tua amichetta? Ah lei è in un canale di scolo, a fare compagnia ai ratti!" Dice terminando il tutto con un bel sorriso.
Quindi se Alice è in un canale di scolo morta, di chi è il cadavere che la squadra omicidi ha ritrovato? Un sensazione di tristezza e odio profondo verso quell'uomo mi trafigge, vorrei ucciderlo con le mie mani, ma il dolore della conferma della morte di Alice mi impedisce ogni movimento, l'unica cosa che riesco a fare è piangere.
"Non fare così.." inizia cercando di avvicinarsi per toccare il mio viso con le sue mani sporche di sangue "..la raggiungerai presto!"
Con un veloce gesto della mano tira fuori dalla tasca della giacca uno spray dal contenuto poco sicuro, poi, sempre con veloci movimenti della mano, me lo spruzza dritto sulla bocca.
Io la serro, ma quella cosa mi scivola dentro come olio, mi sento stordita, stanca.
Il mio corpo diventa pesante, le uniche cose che vedo sono la figura sfocata dell'uomo davanti a me che inizia a ridere.
Non posso lasciargliela vinta così, devo lottare, per me, per Alice, per Mark, per Alex.
Cerco di aggrapparmi al poggiatesta del sedile del passeggero, ma le mie braccia non rispondono ai comandi, guardo l'uomo, che nel vedere i miei disperati tentativi di resistenza inizia a ridere più forte e di gusto.
"Questa droga è magnifica, ti stende in meno di due secondi!" È l'ultima cosa che riesco a sentire, poi silenzio totale.
"Maledetto..." le parole mi escono dalla bocca prima che io cada distesa sti sedile posteriore, svenuta, debole, inutile come sempre.
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•LOVE KILLS•
Mystery / Thriller-COMPLETATO- Lisa lavora in un bar, qui conosce Alex un brillante detective, la loro storia d'amore procede a gonfie vele fin quando un giorno Lisa si risveglia in una cella senza saperne il motivo o meglio senza ricordarlo...