Capitolo 30: Piccole cose

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Chloe

Fecero le ore piccole, alla fine. E nonostante questo, il mattino dopo David si alzò presto per il lavoro. Ma ora che entrambe sapevano quanto David facesse per loro e quanto tenesse ai piccoli gesti, Chloe non era più la sola ad impegnarsi per lui.
Nonostante facessero a gara su chi sbadigliasse di più, lei e Maggie riuscirono ad alzarsi e fare colazione con lui. O più che altro trascinarsi a fare colazione.
- Davvero, tornate pure a letto non vi preoccupate - ripetè nuovamente David. Chloe alzò il viso dal tavolo su cui era posata, mentre Maggie ne rimase ancora rannicchiata sulle braccia ad occhi chiusi.
David intercettò il suo sguardo e annuì: - Tanto ora devo andare - continuò. Ma sorrideva, di un sorriso felice per il fatto che fossero lì per lui.
Chloe si tirò su e scosse il viso:
- No ci teniamo, davvero - annuì convinta prendendo un biscotto e sgranocchiandolo per darsi un contegno.
- Mmmh mh - borbottò Maggie senza muoversi da lì. La faccia sembrava sprofondare sempre più tra le sue braccia. Ma David sorrise un po' di più, mentre cercava di nasconderlo bevendo il suo caffè.

Rimase ancora per poco, anche se ebbe l'impressione che si fosse trattenuto a casa più del dovuto. Lo guardò prepararsi lo zaino con la mano appoggiata al viso:
- Ricorda il sapone per il sangue - borbottò, e David rise.
- Preso - annuì convinto guardandola. La osservò per un lungo istante, vide un pensiero passare nei suoi occhi e piegò il viso per chiedergli spiegazioni. Ma lui sorrise semplicemente, e si caricò lo zaino in spalla:
- Torno presto stasera ok? - Chloe annuì e lui le fece l'occhiolino per salutarla.
- Ciao anche a te sorella pigrona - rise poi dirigendosi alla porta.
- Mmmh mh - borbottò Maggie, facendola ridere. La ragazza alzò la testa, decisamente assonnata.
Ma David si appoggiò alla porta voltandosi, come se alla fine avesse deciso di dirglielo:
- Ah, Chloe? - la chiamò.
Lei si voltò a guardarlo: - Sì?
David esitò per un attimo, ma poi sorrise. Sì, quel sorriso: - Da ieri sera, un po' di più.

Le sorrise, uno sguardo divertito, e poi se ne andò chiudendosi la porta dietro le spalle. Chloe continuò a guardare per un lungo momento il punto in cui era prima.
E le tornarono alla mente le parole che si erano detti, e più lo ricordava più si sentiva il cuore accelerare e le guance infuocarsi.
Con il tuo permesso, vorrei innamorarmi ogni giorno di più di te.
Cercò di nascondere quel sorriso che spuntava sulle sue labbra mordicchiandole.
- Che cosa vuol dire? - chiese Maggie, probabilmente già confusa di suo se era sveglia o no.
Chloe scosse il viso alzandosi dal tavolo:
- E chi lo sa? - mentì, ridacchiando. E fortunatamente Maggie aveva troppo sonno per interrogarla questa volta.

- Era felice che ci fossimo svegliate per lui, vero? - cambiò argomento infatti.
- Beh, sveglie è una parola grossa - la punzecchiò Chloe, e lei rise.
- Ha detto che torna presto no? Potremmo fargli noi la cena, che dici? - Chloe strabuzzò gli occhi alla richiesta dell'amica. Non era solo che non aveva mai cucinato qualcosa per qualcuno, ma anche che ne era completamente incapace. Mangiare pasti sani e decenti, in compagnia poi, non era mai stato un interesse a Darktown. Anzi, l'hobby più comune era il salto dei pasti, soprattutto tra loro ragazze.

Maggie però sembrava intendersene, conosceva ricette per ogni posto in cui era stata. Era curiosa, come David. Di quella curiosità bella però, che ti fa conoscere e scoprire molte cose. E Maggie amava raccontargliele, senza vanti.
Prepararono persino un dolce, e Chloe battè le mani più volte per quanto ne era fiera. Maggie rideva, perchè a detta sua non era riuscito granchè. Pendeva un po' da un alto, era vero, ma il solo averlo fatto lei per delle persone a cui teneva, la riempiva di una certa soddisfazione.
E solo David quella sera sembrò capire cosa provava. Magari qualcosa no ngli piaceva, ma non lo disse mai. Mangiò tutto con soddisfazione, e sapeva di parlargli con entusiasmo di come avevano fatto quei piatti. E lui li mangiò tutti, complimentandosi di come fossero i più buoni. Lui, che probabimente aveva mangiato nei migliori ristoranti del mondo.

[Darktown] La mia notte é tuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora