Capitolo 22: Scaccia incubi

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Chloe


Erano andati tutti a dormire non molto dopo. David le aveva lasciato la sua camera, ovviamente. Se ne stava a dormire sul divano, e aveva pensato per un bel po' se andare da lui o no. Poi però si era addormentata, e il sonno aveva scelto per lei. Era esausta.
Ma lo era anche la sua testa, e questo era il vero problema.

Si svegliò in preda al panico, respirando profondamente per calmarsi. Portò le mani tra i capelli, tentando di di respirare. Sono da David, pensò con se stessa cercando di rilassarsi.
Ma non funzionava, gli incubi con Jack protagonista si riaffacciavano sempre appena chiudeva gli occhi. Le sembrò addirittura di urlare, prima di mettersi seduta di scatto per l'ennesima volta quella notte. Non sarebbe riuscita a dormire.
Scacciò via le coperte e accese la piccola luce accanto al comodino riprendendo a respirare. Un respiro, due respiri.
La luce era soffusa, appena tenue, ma la riportava alla realtà e scacciava il buio.

Sollevò il viso per cercare aria, e si trovò a guardare le stelle fuori dall'ampia finestra. Erano piccoli punti di luce in un immenso buio, e sembravano sempre lì ad insegnare qualcosa. Stava per alzarsi per affacciarsi, un modo come un altro per scacciare i pensieri, quando fu la porta ad aprirsi con cautela.
Chloe si voltò verso il rumore, e piegò il viso per sporgersi e capire chi fosse. Col cuore che le arrivò in gola, il suo volto fece capolino titubante guardando la stanza e poi lei.
- David? - sussurrò piano, chiamandolo. Lui la guardò un istante, e si spiegò solo poco dopo.
- Io...ho sentito urlare - sussurrò piano, in quel buio della notte. Maledizione, aveva urlato davvero:
- Stai bene? - continuò.
La luce della luna e delle stelle, quella notte, erano abbastanza forti da poterne ricamare i lineamenti come al planetario, sottolineando quello sguardo su di lei. Mentre il viso era illuminato da qualche lampione là fuori, che sembrava volerlo incorniciare.

- Sì, sì solo...un sogno - mentì, nuovamente. Ma lui era David, e ovviamente lo capiva. Sbuffò scuotendo il viso, e sospirò tra sè. Guardò dietro di lui nel buio, e poi nuovamente la stanza.
Sembrava indeciso se tornare a dormire o restare, nonostante lei sembrasse sempre portarlo alla prima. Ma lo voleva davvero?
David tornò su di lei, e sembrò decidersi. Piegò il viso con una decisione nuova nello sguardo, ed entrò chiudendo la porta dietro di sè, appoggiandovisi contro.

Chloe in quel momento sentì l'agitazione, la paura di parlargli, di peggiorare tutto. A dire il vero, la sua testa sembrava entrare in allarme ogni volta che si sentiva alle strette. L'appuntamento con Jack doveva averla ferita dentro più di quanto immaginasse.

- David, davvero è meglio se dormiamo - mormorò, con nessuna convinzione nella voce.
- Chloe, che cosa sta succedendo? - la domanda era secca, diretta. E sapeva che anche il suo sguardo, puntato su di lei, lo era. Lasciò un momento di attesa, in cerca di parole inesistenti, ma lui aspettava.

- David, ti prego...- sospirò. Parole che le sfuggirono dalle labbra, e non poterono che riportarla indietro nuovamente. L'agitazione aumentò.
- No Chloe, sto praticamente impazzendo di ansia. Ho bisogno di almeno qualche risposta, poi ti lascerò tutti i tuoi tempi ma...
- Non riesco a parlarne David, non posso - anche la sua voce le risuonava meno cristallina, non riusciva a trattenere quella leggera nota di tensione che era solo la punta dell'iceberg di emozioni che provava.
Di nuovo un sospiro.
Lo vide portarsi una mano al viso, prendendo un silenzioso respiro. Sembrò cercare le forze per continuare.
- Per caso ti ha...
- No! - lo interruppe lei decisa, ben capendo il riferimento all'ultima volta che aveva dovuto fare i conti con lui. Chloe strinse gli occhi con forza, ripensando alle due situazioni. Non era per sua scelta che non era accaduto, e questo la faceva sentire ancora più impotente.
I respiri si fecero più pesanti.

[Darktown] La mia notte é tuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora