Capitolo 32: Una vecchia corsa

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Chloe

- Non risponde, non risponde! - si agitó Chloe all'ennesimo squillo.
Erano in auto, e stava provando a contattare Giulia al telefono mentre David guidava verso il club.
Appena capito cosa stava accadendo, aveva messo alla rinfusa poche cose nello zaino, ed erano scappati entrambi in auto per fermare l'amica. Che era ancora irrintracciabile.

Ripose il telefono interrompendo l'ennesima chiamata, e sospirò.
- Ci scommetto che vede il mio nome e non risponde, ci giurerei.
- Prova a chiamarla col mio - ipotizzó David, indicando lo schermo dell'auto con un cenno.
Chloe non se lo fece ripetere due volte, e cercò il numero in rubrica componendo subito.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
- Ciao David, cosa sta succedendo che ricevo tutte queste chiamate ora? - rispose la voce di Giulia all'altro capo, sorprendendola. Era sicuramente fuori di casa, si sentiva della musica ma in lontananza.
David si voltò facendo un cenno a Chloe di parlare, ma lei si coprì le labbra indicando di no.

David capí:
- Giulia, scusa se ti disturbo. C'è una festa stasera al club giusto?
- Sì, ci sto andando - aggiunse brevemente lei. Un po' troppo brevemente.
- Ecco, per favore non andarci, aspetta sto arrivando - rispose lui vago, ignorando il suo tono.
Ci fu un momento di silenzio, ma non ci cascó.
- Ti ha detto lei di dirlo? È lì con te? - l'irritazione nella sua voce era evidente.
David si voltò a guardarla indeciso, e le fece un cenno verso la voce. Sospirò.
E prese coraggio:
- Giulia...- mormorò, ma si interruppe subito quando sentì la linea cadere.
Guardò David cercando un qualche conforto, e lui alzò un sopracciglio senza smettere di guardare la strada, ora accelerando.

- Ma cosa è successo a voi due, per reagire così? - le chiese confuso.
Chloe borbottò guardando a sua volta la strada e incrociando le braccia:
- Abbiamo litigato.
- Sì, questo mi era abbastanza chiaro - incalzó David.
Chloe sbuffò.

Pensò a come spiegarglielo:
- Io e Giulia non eravamo mai state così amiche, lei era il lato buono. Lo siamo diventate ultimamente, visto che inizio a pensarla un po' più come lei - ci riflettè, prima di continuare:
- Credo mi facesse troppo pensare a te e questo mi faceva troppo male. E ho cercato di allontanarla.

Rimase in silenzio, un silenzio colpevole. Ma David non sembrava dello stesso avviso.
- Lo capisco - mormorò piano, pensieroso.
Ricordò le sue parole, di come le aveva spiegato che per dimenticarla aveva provato a buttarsi nel lavoro e non pensare. A riaccettare perfino Chris, che non gli dava neppure il tempo per respirare.
Posò la guancia al poggiatesta del sedile, guardando quel ragazzo che riusciva sempre a capirla.

E guardandolo, ricordò della sua amicizia con Josh e si illuminò:
- Josh! - esclamò Chloe, di punto il bianco.
David la guardò con la coda dell'occhio, alzando poi il sopracciglio.
- Josh?
- Sì, lui era amico di Giulia! Se chiami lui e gli spieghi la cosa, riuscirà di sicuro a parlarle.
L'idea le sembrò geniale, ma non vide il suo stesso entusiasmo in David:
- Ehm...
- Ehm? Cosa ehm? - fu lei ad incalzarlo stavolta.
- Abbiamo litigato - borbottò lui guardando la strada.
Chloe alzò un sopracciglio divertita.
- E perché?
David agitò una mano come a scacciare il pensiero:
- Dimenticarti, bla bla bla - borbottò, facendole capire come non fosse per nulla diverso dalla sua situazione.
Chloe dovette mordersi il labbro e voltarsi per non sorridergli in faccia.
- Guarda che ti vedo nel riflesso - borbottò lui, facendola ridacchiare. Anche in un momento come quello.

- Josh, sono David - lo sentì dire, e si voltò nuovamente a guardarlo. Doveva aver cercato il numero nello schermo nel frattempo, e si mise ad ascoltare.
- Ma senti...- una voce seccata rispondeva all'altro capo del telefono.
Impercettibile, vide David socchiudere gli occhi ma proseguire: doveva costargli una fatica enorme.
- Lo so, ma non ti chiamo per me. E' per Giulia - silenzio.
Attimi infiniti, e poi la voce riprese in un silenzio surreale:
- Parla - disse.
A Chleo sembrò di non respirare neppure mentre David gli spiegava brevemente la situazione e del motivo di quella corsa alla ricerca di Giulia. Passarono intanto davanti alla casa della ragazza. Le luci erano spente.
- Te lo chiedo come favore, Josh - mormorò David, con un'altra costossima affermazione che causò un altro silenzio.
- Vedrò se fare qualcosa - rispose poi secco Josh, e nuovamente venne loro riattaccato il telefono in faccia. David diede un pugno nervoso al volante, che poi strinse con forza.

[Darktown] La mia notte é tuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora