ChloeIn auto ora stava bene, poteva sentire l'atmosfera rilassata lasciandosi cullare dal soffuso rumore del motore, accompagnato dalle canzoni che via via passavano alla radio.
Cambiò stazione appena partí la pubblicità, trovando un altro canale. In quel momento si osservò meglio, guardò la giacca di David che quasi le nascondeva le dita.
Non aveva freddo, ma non l'avrebbe mai tolta.Così rimboccò con cura le maniche quasi fino ai gomiti e si guardò poi soddisfatta. Con i jeans corti a vita alta e la maglietta che non si notava fosse strappata, ne aveva quasi rimediato un look decente.
- Carina - la sorprese David, facendola voltare verso di lui. Sorrideva, guardando la strada - sta quasi meglio a te che a me.Avrebbe voluto dirgli qualcosa di carino come che stava molto bene anche lui, l'immagine di David che lottava a suon di pugni per lei ancora vivida nella sua mente, ma si trovò a soffermarsi sulla sua maglia.
Le corte maniche lasciavano scoperte le braccia, che poteva guardare indisturbata mentre erano distese per guidare. Non erano da palestrato come molti di quelli che conosceva, da renderli quasi finti. Ma erano ben definite, di chi si allena per tenere la sua forma, né più né meno.
Perfettamente delineate come il suo viso. Che ora alzava un sopracciglio guardandola incuriosito.
Si affrettò a rispondere, imbarazzata per essersi messa ad osservarlo cosi:
- Mhh vorrà dire che per stasera sarà mia - disse, facendolo sorridere.Lui annuì, poi il suo sguardo venne catturato da altro, prima di tornare a guardare la strada.
Notò che le mani erano strette al volante, nervose. Ora che sapeva che non aveva cambiato idea su di lei, di cui anzi era addirittura preoccupato, voleva sentirlo parlare di cosa lo turbava. Ma lui la precedette:
- Ci dovrebbero essere delle salviettine umidificate nel vano porta oggetti, se vuoi rinfrescarti.
Chloe si guardò e notò il sangue sul ginocchio, che doveva averlo innervosito. Annuì e si allungò ad aprire il vano, trovando un piccolo contenitore. Ne prese un paio e con la prima fece venir via velocemente il sangue ormai seccatosi.- Ti fa male? - mormorò lui, più piano. Davvero una persona poteva preoccuparsi così per lei?
Chloe aggrottò la fronte inizialmente non capendo, poi scrollò le spalle, tranquilla: - Non è mio.
Vide che la osservava confuso con la coda dell'occhio:
- Come scusa? - le chiese, incuriosito.
Lei sorrise: - Beh, Jack stava cercando di abbassarmi i pantaloni e così gli ho piantato una ginocchiata sui denti. Devo avergli rotto il labbro a quanto pare.
Vide che provava a trattenersi, ci provò davvero, ma poi David scoppiò a ridere, e lei con lui. Una risata liberatoria, di quelle che ti fanno scorrere tutto via di dosso.Si passò appena l'altra salviettina sul viso, che dovettero raggiungere la meta. Era un grande edificio con alcune enormi cupole sulla sommità, le cui luci soffuse lo mostravano aperto alle visite. Si stagliava tra gli alberi, sembrava quasi nascondercisi in mezzo, e ciò lo rendeva ancora più misterioso.
- Benvenuta al planetario e osservatorio astronomico - disse David, una nota allegra nella voce.
Chloe lo guardò sorpresa, per poi seguirne la figura con lo sguardo mentre parcheggiavano. Quando spense l'auto, lo sguardo di Chloe ancora indugiava sulle cupole bianche, osservandone incuriosita una che sembrava aperta.
- A Darktown? - era assurdo che non ne conoscesse l'esistenza?
Lui sorrise infatti, e piegò il viso: - Periferia diciamo. Oh, non è grande come quello della gita, non ci sono dubbi. E' piccolino e non molto attrezzato, pensa che da me ci sono poltrone super morbide tipo cinema, qui invece è solo una grande stanza. Ma...- sollevò un braccio indicandole proprio la cupola aperta - ...è anche un osservatorio, e questa è una cosa notevole.
-Sì? - chiese Chloe, sentendosi completamente impreparata sull'argomento. David sorrise semplicemente, per nulla turbato:
- Sì, un planetario proietta le immagini fingendo un cielo stellato, mentre con un osservatorio puoi proprio osservare le stelle, e a volte nelle serate le proiettano in diretta. Molti scienziati vengono qui a studiare e fare ricerche, quindi è sempre aperto tutta la notte per registrarne il cielo. Che ne dici?
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[Darktown] La mia notte é tua
Ficção AdolescenteChloe vive solo la notte, tra un ragazzo e l'altro, di drink in drink. Non esiste altro modo per sopravvivere a Darktown, se non tra club e party, balli e nessun limite. L'unica cosa che ti può salvare è qualcosa di forte, un sentimento così profon...