9. Una serata romantica

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Mi sto preparando per andare alla spiaggia con Cesare per fare le foto. Mentre guardo dentro l'armadio, cercando di decidere cosa mettere, mi rendo conto di essere stranamente indecisa e nervosa.

Di solito prendo la prima cosa che mi capita, senza stare troppo lì a pensarci, ma stasera non riesco a decidere cosa indossare. Mi capitava così solo quando volevo far colpo su qualche ragazzo, ma non devo fare colpo su Cesare. Certo sto bene con lui, ma è un amico e con i ragazzi ho chiuso per sempre.

Alla fine opto per un paio di jeans skinny neri e una maglia bianca. Infilo la felpa e raggiungo Cesare nell'atrio.

Arrivati al mare, Cesare prende la macchina fotografica dallo zaino e un piccolo cavalletto.

Prepara tutto e inizia a scattare foto cambiando spesso angolatura e distanza dal mare.

Resto seduta su una panchina e lo osservo. Si vede che lo appassiona.

C: - Sara, puoi venire?-

Tolgo le scarpe, che non voglio riempire di sabbia, e lo raggiungo.

C: - Ti puoi mettere lì? - dice indicando un muretto di pietra che si allungava dentro l'acqua – Vorrei scattarti qualche foto.-

Mi avvicino al muretto, appoggio le scarpe e lo zaino, salgo sul muretto a arrivo quasi sopra l'acqua. Mi siedo.

Cesare si posiziona e scatta diverse foto, mi chiede diverse volte di spostarmi o di inclinare il viso in una certa posizione. E'divertente, non mi è mai capitato di fare da soggetto per un "set fotografico".

Dopo un po' mi raggiunge.

C: - Credo di essere soddisfatto. Vieni, ti faccio vedere.-

Torno verso la spiaggia e ci mettiamo a sedere sul muretto. Mi fa vedere le foto.

Io: - Ma sono meravigliose!!! Sei veramente molto bravo! Guarda quella foto, no, torna indietro per favore, no, no, eccola! Sembro bellissima!-

C: - Non è merito mio, sei tu che sei bella -

Io: - Non scherzare- dico ridendo.

C: - Non scherzo, sei bella, dentro e fuori.-

Smetto di ridere e lo guardo un po' stupita. Non so se sia colpa della luna piena, del dolce rumore delle onde del mare, dell'atmosfera che si è creata o altro ma inaspettatamente ci siamo baciati. Sono sorpresa, non me lo aspettavo, ma non lo respingo, mi accorgo solo ora che lo desideravo.

C: - Mi piaci.-

Io: - Anche tu mi piaci.-

Nella mia testa c'è un turbine di pensieri, mi volto a guardare la luna. Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia guancia, mi gira delicatamente il viso verso di lui fino a far incontrare nuovamente i nostri sguardi.

C: - Ho sbagliato?-

Io: - No, lo volevo anch'io. -

C: - Allora cosa c'è? -

Io: - Ho paura.-

C: - Di cosa?-

Io: - Di innamorarmi di te. -

Mi prende tra le braccia e inizia a darmi piccoli baci sulla fronte. Mi ero ripromessa che non sarei stata mai più con nessuno, ho sofferto troppo per amore. Ma ora con lui stanno crollando tutte le mie difese. Sento che Cesare è una persona buona, c'è solo questo alone di mistero che circonda il suo passato....

Io: - Tra un paio di mesi finirò l'anno universitario, tornerai con me in Italia?-

C: - Non lo so, ci devo pensare!-

Non è la risposta che avrei voluto sentire.

Io: - Senti, sabato sera alcuni miei compagni hanno organizzato una festa in discoteca. Verresti con me? -

C: - Non sono un grande amante delle discoteche, ma ci sarò.-

Restiamo ancora un po' abbracciati poi decidiamo di tornare al campus. Domani ho un esame e ho bisogno di riposare, sennò vado in tilt.

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