Capitolo 8 - Sospetti

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"Le storie ci accompagneranno finché esisterà l'uomo" (Malamud)


Can e suo fratello attesero la chiamata di Akif per sapere se Galina aveva già confermato che avevano vinto la gara. Non c'erano dubbi in proposito, zia Reminde era stata piuttosto risoluta e quando voleva qualcosa la otteneva senz'altro.
Già si immaginavano la scena di Levent rimesso al suo posto come un bambino di dieci anni da sua madre. Lui sicuramente aveva convenienza a confermare Fikri Harika visti i benefici che Aylin poteva garantirgli in termini di relazioni sociali, cene nei ristoranti più alla moda, poteva presentargli modelle russe e inviti alle feste esclusive, dove poteva sfoggiare il suo stile dandy.
Ma zia Reminde aveva convenuto con loro che sarebbe stato importante e giusto riavere quello che Aylin stessa e la loro madre gli avevano tolto. Huma non le era mai troppo simpatica dopo che aveva abbandonato marito e figli.
Akif chiamò, la conferma era arrivata. Furono poche parole "grazie fratello, ti devo un favore enorme ad averci messo il nome della tua agenzia" disse Can" adesso chiamo Metin e andremo avanti col piano. Verrà lui da te".
Chiamarono Metin che era già pronto ad acquistare le eventuali azioni che Aylin e Huma avrebbero messo in vendita.
Le due donen avevano enormi problemi di liquidità, ma per orgoglio avrebbero potuto tenersi tutte le azioni, occorreva dargli un piccolo incentivo, qualcosa che le avrebbe messe veramente spalle al muro. Doveva essere messo in stand by il contratto col nuovo cliente, senza quella certezza a breve non avrebbero spauto come pagare le bollette. Fermare il contratto fu una missione che Emre portò a termine con scioltezza, bastò che chiamasse il responsabile finanziario della grande multinazionale, e suo ex compagno di università, fra un convenevole e l'altro buttà lì un po' di gossip finanziari e fra gli altri che Fikri Harika aveva appena perso uno dei suoi clienti più importanti, segno di una certa stanchezza creativa. Bastò un " ..magari aspetta di vedere come si evolve la situazione..." Il contratto si bloccò.
E Aylin ed Huma erano ad un passo da perdere tutto. Se volevano mantenere in piedi l'azienda avrebbero dovuto investire capitali e non ne avevano. A meno di non vendere un po' di azioni.
Non rimase che attendere.

C'erano altre persone che attendevano in quella giornata strana e per certi versi emozionante,
Can attendeva di sapere se Sanem avesse sentito la sua favola.
Sanem attendeva la sera per sentire di nuovo la voce di Can e con lei l'intero quartiere che aspettava di capire chi fosse il Narratore Errante. I pettegolezzi erano a mille ma a nessuno venne in mente Can.

I due fratelli Divit, intanto, erano seduti davanti al caminetto del salotto di Emre, avevano appena fatto il punto della situazione ed erano moderatamente ottimisti che si sarebbe evoluta secondo i loro desideri.
Emre era molto curioso e stupito dell'iniziativa che aveva preso Can "mentre ci godiamo qualche giorno di riposo prima di scatenare l'inferno in agenzia, dimmi..ti piace fare la radio?" gli disse.
Can rise," ah Emre ah, devo trovare un modo per restare a contatto con Sanem. E mi è sembrata una cosa innocente "
" Innocente..."
" Si innocua, voglio solo farle sentire la mia presenza, farle sapere che la penso, che se vuole io ci sono, sono decisamente preoccupato per lei"
" perché?"
" Non so è una sensazione strana, suo marito non mi piace. Ho fatto fare delle ricerche, a pelle mipare un tipo strano e poco trasparente.
Lo sai che era alla guida della macchina che ha avuto l'incidente nel quale è morta poi sua sorella Fatima?"
"No, non me l'ha mai detto. Anzi avevo capito che era colpa di un ragazzo di nome Tareq col quale Fatima, la sorella, aveva una relazione. Ma in verità lui non ne parla mai"
" Alla guida c'era lui e l'incidente è stata colpa sua. Metin ne è certo. Sanem forse non starà ancora bene fisicamente ma ha perso la sua energia, la sua vitalità, la sua voglia di vivere. Mi ha detto che non tornerà a lavoro perché a Kemal non piace che lei lo faccia.
Ma sai quanto Sanem amasse il suo lavoro, lo aveva conquistato parola su parola... questo suo essere così remissiva mi uccide e alla fine sento il peso di averla in qualche modo costretta io così. Non mi piace. Forse non sarà mai mia moglie, ma almeno tornerà ad essere sicura di sé questo è quello che mi sono ripromesso"
"Capisco, ma..."
" dai Emre non farmi la morale, io la amo....e adesso chiamala e fissa una cena di famiglia con lei. Dai...voglio vederla, anche se è accompagnata da Kemal"
" Can sei sicuro? non mettermi in mezzo"
" Fai chiamare da Leyla, voglio vederla, dai fratello, su non farti pregare... sarò irreprensibile, voglio solo vederla insieme al marito. Non dire che io ci sarò...ti prego..."
"...se mi preghi" rise Emre "sei il fratello maggiore devo dati retta"
"Bravoo, chiama...io adesso vado da Metin, ho alcuni affari da sbrigare, ci vediamo....fissa la cena. Presto."

Kemal rientrò prima quella sera, non aveva sentito Sanem per tutto il giorno e questo non gli piaceva. La vide camminare in giardino, era vestita comodamente ed aveva due bastoncini per aiutarsi nella camminata, sembrava stesse parlando con qualcuno e non fece caso a lui che si avvicinava: stava cantando.
Non l'aveva mai sentita cantare, probabilmente stava cantando una canzone che ascoltava sul cellulare, era una di quelle melodie pop , un tormentone...sembrava aver ritrovato un po' di allegria.
Perché?
Sanem se lo vide d'improvviso davanti e cacciò un urlo:" Kemal, mi hai fatto spaventare!"

Lui le prese una mano e la baciò sorridendole "Se tu non andassi in giro con le cuffie cantando forse mi avresti visto"
"sei rientrato presto"
"si, chiuderanno i ragazzi. Vuoi che andiamo a cena fuori?"
"No! No, oggi ho fatto più esercizio e sono un po' stanca"
"non sembri stanca"
Lei annui con una espressione che doveva sembrare afflitta " lo sono e poi non ho molta fame"
Kemal capiva quando una persona gli stava mentendo, non aveva capito perché Sanem avesse rifiutato il suo invito ad uscire e in fondo gli andava bene così. Ma non ci vedeva chiaro, o forse, si disse, sei solo paranoico....

La cena fu interminabile per Sanem, le sembrava che Kemal ci mettesse un secolo a finire i suoi piatti, guardava costantemente l'orologio...Kemal era in vena di conversazione e lei pensava solo alla voce di Can che avrebbe ascoltato fra non molto...
" Sanem, uh uh Saneeem ci sei?"
" scusa , dicevi? ero sovrappensiero"
" lo vedo...vuoi del dessert? io vado a prendermi una fetta di torta poi potremmo vedere insieme un film, che dici?"
" Si, no, certo, no"
" Sanem ma che hai? Si a cosa, no a cosa?
" Si certo se vuoi un po' di torta ci deve essere, io no...grazie , per il film no, preferisco andare a letto..."
" ... perché sei stanca..."
" ...perché sono stanca... anzi scusami ...." e detto questo si alzò e corse in camera
"certo ...certo...buonanotte" - ma cosa sta succedendo? Kemal era assai perplesso.

Nessuna edizione del giornale radio di Ayhan aveva mai avuto tutto quel pubblico. Nessuno al quartiere ne aveva parlato con Ayhan, che non s'era fatta vedere giustificata dall'organizzazione delle nozze imminenti, Mevkibe aveva detto che non sapeva chi fosse e di chiedere a Ayhan e tutte le illazioni erano valide e in campo.
Al suono della campanellina fatata un intero quartiere aveva trattenuto il respiro :
" Buonasera è il vstro Narratore Errante che vi parla, la nostra storia dei due ragazzi e dei loro fiori continua...Tutti gli abitanti del paesino avevano in benvolere la ragazza dagli occhi di stelle, ne conoscevano la grazia e la bontà. Tutti tranne una piccola combriccola di donne che, invidiose della sua bellezza e della sua simpatia, l'avevano presa in malvolere. Una mattina la ragazza si recò come al solito col suo carico di ceste a raccogliere i fiori nei campi ed incontrò, come al solito, il ragazzo dai lunghi capelli.
Sedettero su un tronco sotto un ciliegio e si misero a parlare amabilmente, bevvero un po' di tè e mangiarono alcuni frutti. Il ragazzo dopo un po' si alzò, raccolse una margherita e la porse in regalo alla ragazza.
Lei prese dalla cesta il suo barattolo e scoprì che era pieno fino all'orlo di fiori.
"Siete stato molto gentile a donarmi tutti questi fiori, mi sono preziosi e ne farò buon uso" disse la ragazza
"Non sono stato gentile , si regalano i fiori a chi li merita e voi , mia bella ragazza, li meritate" Poi le prese una mano e gliela baciò per poi allontanarsi nei campi.
La ragazza rimase per un attimo a guardarlo allontanarsi, quello che non vide era la donna che l'aveva seguita dal paese ed aveva visto tutta la scena. Era una donna molto cattiva e invidiosa che amava mettere in giro pettegolezzi malevoli...riuscirà la donna cattiva a separare i due ragazzi?..
"il seguito a domani, buonanotte a tutte le belle ragazze coi fiori nel cuore. Le comari invidiose nel cuore, invece, avranno solo spine. Sogni d'oro dal vostro Narratore Errante..."
Sanem era rannicchiata a letto, al buio, con le cuffie, quasi non respirava. Poteva sembrare stupido ma quei pochi minuti che sentiva la sua voce avevano il potere di spazzare via la tristezza, era un divertimento così innocente e infantile, ma a lei bastava e poi lui lo stava facendo per lei.
La porta della camera si aprì di colpo e la luce si accese.
Lei abituata al buio si rigirò nel letto sbattendo le palpebre.
Suo marito era sulla porta e la stava fissando
"Kemal che succede?"
" dimmelo tu che succede Sanem"
" niente, stavo dormendo mi hai svegliata"
" davvero Sanem?"
"Sì"
"Sanem so che devi riposare, ma il tuo comportamento è molto strano"
"Kemal mi stai facendo preoccupare, cosa ti è preso? perché quel tono? stai urlando"
"Sei scappata in pratica dalla cena, ti sei rifugiata in camera. Sono solo le 9 e stai già dormendo. Stai bene Sanem? Hai preso i tuoi integratori?"
"Sto bene. Vorrei che mi lasciassi da sola, sono stanca, non ci vedo niente di strano"
"ti porto i tuoi integratori"
Sanem bevve i suoi integratori senza discutere. Kemal a volte aveva questi piccoli scatti di ira, in cui le faceva paura.
Ma sapeva che di lui si poteva fidare, lui le aveva dimostrato quanto tenesse a lei. Lui le aveva salvato la vita.

KEMALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora