Capitolo 6 - Azioni

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Si vis pacem, para bellum (Vegezio)

Kemal era a casa, ma sua moglie non era lì con lui.
Sapeva che era andata in montagna con Leyla e Emre. Amava stare con il piccolo Ahmet.
Sapeva che con ogni probabilità ci sarebbe stato anche Can. Lui non aveva chiesto e lei non gli aveva detto nulla. Sapeva che se l'avesse fatto gli avrebbe detto la verità. Aveva giurato di non mentire più. E lei era così corretta.
Si era ripromesso di non farglielo incontrare mai più, ma proibirle di andare sarebbe stato impossibile e forse anche inutile. Sarebbe solo servito a farle rimanere la voglia di vederlo e a Can sarebbe venuti dei dubbi che invece era meglio non avesse mai.
Quell'uomo non era stupido. Amava Sanem, lo avrebbe potuto vedere anche un cieco.
Era sicuramente un uomo dal passato affascinante, ed aveva condiviso tanto con lei. Un uomo che non ammetteva di non essere più amato, adorato, idolatrato.
Erano gli uomini peggiori, secondo lui, quelli che si approfittano di ragazzine innocenti e sprovvedute, le illudono con la prospettiva di amori avventurosi e poi le lasciano invariabilmente a soffrire.
Ne conosceva di storie così, oh se ne conosceva.
Non avrebbe permesso che capitasse a Sanem.
Lei era rimasta a dormire da Leyla.
Domani, da domani, si disse, avrò più cura di lei.
Avrò più cura di mia moglie, come solo io posso fare.

Can era determinato. Come sempre gli accadeva quando fissava un obiettivo. Era andato a parlare con Remide, che considerava ben più di una zia. La donna, dopo la loro chiacchierata pareva aver ripreso la verve dei vent'anni e si mise a pianificare con lui le loro mosse future. I suoi figli ne sarebbero stati all'oscuro. Del resto avevano bisogno di una lezione ogni tanto e quello che lui le aveva raccontato la giustificavano in pieno.
Tornò a casa pieno di energie e chiamò Akif.
Sulle prime l'amico quasi svenne a sentire la sua voce. Poi si precipitò a casa sua, dove si trovava già Emre.
"Akif, fratello, tu avrai un nuovo grande cliente nei prossimi giorni. Galina bandirà una gara per una nuova campagna mettendo tutto il budget complessivo dei suoi prodotti. Io e Emre faremo tutto ma non dovrà mai apparire il nostro nome. Tu vincerai la gara e il cliente sarà tuo. Per noi è importante sfilarlo a Fikri Harika"
"Can, amico, la mia è una piccola agenzia e ci occupiamo di piccole cose, come potranno credere che la creatività sia nostra?"
"Non preoccuparti di questo. Prepareremo una presentazione al top e tu potrai dire di avere un nuovo creativo. Zia Remide è già d'accordo e si fida di noi, di me, ed avrà l'ultima parola. L'importante è che non trapeli che ci siamo noi dietro o Aylin con Huma potranno prendere provvedimenti. E' chiaro?"
"Chiaro"
"Akif grazie per essermi vicino e perdonami se in passato sono stato così irremovibile con te e con Metin"
"non dirlo nemmeno fratello, lo sai. Sempre insieme".

Emre e Can dopo aver dato le direttive ad Akif , erano rimasti da soli. Decisero che non avrebbero informato di questa campagna nessuno in agenzia. Si sarebbero mossi nella totale segretezza, anche se Can avrebbe fatto una visita in Albatros. Giravano voci sul suo rientro e non voleva che venissero troppo ingigantite. Sarebbe andato in agenzia. Avrebbe salutato i dipendenti, Deren Guliz, fatto i suoi auguri a Cey-Cey ed avrebbe convinto tutti che dopo la sua sparizione aveva bisogno di starsene un po' lontano dai riflettori.
Stavano per lasciarsi quando Emre fece al fratello la domanda che teneva sulla punta della lingua da quella mattina: " vuoi dirmi qualcosa di quanto è successo domenica? sei ancora sconvolto"
" Sanem mi ha raccontato della sua convalescenza, del dolore e del senso di colpa che tutta la situazione le ha riversato addosso. E credimi c'è da essere sconvolti - poi guardò intensamente il fratello domandando a bruciapelo- Sapevi che Polen è andata da lei?
La reazione di genuina sorpresa di suo fratello non lo stupì: "No! cosa? quando? "
" E' andata a dirle che stavamo insieme, che ero tornato da lei, le ha riportato delle piccole cose che appartenevano a noi. Come è stato possibile questo Emre? Lo chiedo a te perchè quelle cose erano nella nostra casa, nella mia camera, nei miei cassetti"
" Can, ti giuro che non ne so niente, forse le ha prese quando è venuta a cercarti..."
" Polen da sola che parte da Londra per venire a recuperare delle cose nella mia camera per poi portarle a Sanem? come le conosceva? perché Emre? è da domenica che ci penso. Chi può averla aiutata. Hai un'idea?
Emre restò in silenzio e cercò di fare mente locale su quel giorno, quando Polen venne in visita cercando novità sulla sparizione di Can.
Avevano già lasciato l'agenzia nelle mani di Aylin e di Huma ed erano in pieno caos per costituire Albatros. In quei giorni i dipendenti che non erano stati confermati da Aylin, lavoravano a casa Divit e lui non era stato così assiduo nelle visite a Sanem. Non ricordava niente di strano.
" mi dispiace Can, in questo momento non mi viene in mente niente di sospetto. Venne, chiese, stette un po' con noi e poi se ne tornò a Londra, almeno così ci disse...
" Dobbiamo scoprire chi ha aiutato Polen e soprattutto perché.
Sanem ancora non si fida di me, non completamente. E' molto confusa e c'è solo da capirla. E' stata ingannata e umiliata senza motivo. Odio questo".
" la vedrai ancora?"
" No, vederci ci lascia ancora più frustrati. Devo tornare da lei con qualche risposta"
" ...quindi la lasci ancora da sola"
" ..ho detto che non ci vedremo...non che la lascerò da sola. Questo mai. Mai più. Lei dovrà sempre sapere che può e potrà contare su di me"

KEMALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora