Le azioni saranno giudicate secondo le intenzioni. (Maometto)
Non ho dato il mio profumo a Fabbri, aveva detto.
Non ha dato il suo profumo a Fabbri, solo queste parole risuonavano nella mente di Can mentre tornava a casa.
Sanem non aveva dato il suo profumo.
Pensa Can, pensa, si diceva, questa matassa complicata che ha portato tanto dolore devi dipanarla , ma non posso farlo da solo, si disse, di chi posso fidarmi. Chi mi è rimasto?
Prese il telefono: "Emre? devo vederti. Ti mando un indirizzo. Vieni. Subito"
Emre bussò alla porta di Can meno di un'ora dopo.
" Che succede? sono venuto appena possibile"
" Emre accomodati, benvenuto"
Emre si guardò intorno in questo piccolo locale. Un casotto isolato alla fine di una piccola strada sulle colline sopra Istanbul, un luogo in mezzo alla natura, con ampie vetrate da cui guardare il bosco e in lontananza il mare. C'era un tavolo semplice, una piccola cucina, molti cuscini sparsi sul pavimento di legno coperto di tappeti persiani, e sul soppalco immaginò la camera, le pareti interne erano coperte da tendaggi. Sembrava quasi l'interno di una tenda berbera.Si erano seduti sui cuscini, sul basso tavolino Can aveva portato del tè.
"ho visto Sanem" gli disse
" quando?"
"oggi. C'è qualcosa che non vuole dirmi, lei non si fida di me, e lo capisco, ma c'è qualcosa che non mi dice. E non me lo dirà. Quindi tu adesso mi racconterai tutto quello che sai. Ho bisogno di capire, ho bisogno di riavere la mia vita. Ho bisogno di capire chi me l'ha rubata."
" Sì" era inevitabile ed anche giusto, pensò Emre. Bevve un piccolo sorso di tè. Poi iniziò a raccontare cercando di essere il più preciso possibile. Can ne aveva diritto.
"Ti ho detto dell'incidente. Portammo Sanem in ospedale dove è rimasta in coma per qualche giorno, al suo risveglio i medici ci dissero che aveva sbattuto violentemente la schiena e che si era creato un ematoma che comprimeva i nervi, finché non si fosse riassorbito non avrebbero potuto capire se avrebbe mosso di nuovo le gambe. Passarono giorni drammatici, lei era disperata, chiedeva solo di te, solo di te. Ripeteva dov'è Can, Can, voglio Can ... E nessuno di noi sapeva dove fossi né riusciva a rintracciarti. Le avevamo provate tutte. Lei si convinse che l'avevi abbandonata senza nemmeno ascoltare quello che aveva da dirti, diceva che era colpa sua se eri sparito, colpa sua che non ti aveva detto subito che non aveva dato a Fabbri il profumo, che quello era solo tuo. Voleva te e tu non c'eri. Fra l'altro Fabbri aveva commissionato una grande campagna stampa e video per lanciare il profumo, seguita da una sua agenzia italiana, raccontava la storia di un profumo creato da una ragazza semplice, con semplici fiori di campo che aveva fatto innamorare un bellissimo ragazzo. Fabbri aveva sfruttato la sua immagine pur senza farla vedere. Era la storia di Sanem... lei si convinse che tu l'avessi vista e fossi certo che quello era il suo profumo e non volessi più avere niente a che fare con lei. Era decisamente distrutta." Fece una piccola pausa, l'espressione del fratello era indecifrabile.
"Finalmente i medici ci dissero che l'ematoma era riassorbito e che il danno era minore di quello che pensavano benché importante. Occorreva una lunga riabilitazione in un centro specializzato ed è stata molto dura convincere Mevkibe e Nihat ad accettare che pagassimo noi le spese. Io e Leyla in quel momento finalmente ci eravamo dichiarati e pensavamo di sposarci. Aylin aveva avuto quello che voleva e non aveva più armi per ricattarmi. Avevamo messo Metin e il suo investigatore sulle tue tracce, ma eri sparito nel nulla.
Sanem era totalmente assente, rassegnata, passava le sue giornate facendo svogliatamente i suoi esercizi e i progressi non si vedevano.
Fabbri tentava in tutti i modi di incontrarla, penso si fosse invaghito di lei, la cercava, le mandava fiori, voleva portarla in Italia ma dopo qualche mese capì che il profumo che gli aveva ceduto non era l'originale, o forse che nella formula mancava qualcosa, che non funzionava come pensava e un giorno si presentò da Sanem al Centro. Non abbiamo mai saputo cosa successe, e Sanem non ne vuole tuttora parlare. La trovammo disperata e confusa. E in quel frangente conobbe Kemal.
Lui era il fratello di una ragazza ricoverata dopo un incidente stradale, la poverina era ridotta male e infatti di lì a poco tempo morì.
Kemal era al Centro quando Fabbri aggredì Sanem, la sentì urlare, ne prese le difese anche se la conosceva solo di vista, prese a pugni Fabbri e poi la sicurezza fece il suo dovere allontanando quell'italiano violento.
In ogni caso incaricammo Metin di chiedere un ordine restrittivo per Fabbri che minacciava cause legali, in quel modo scoprimmo un errore nel contratto, un vizio, un qualcosa che lo rendeva nullo. Abbiamo costretto Fabbri a smettere di produrre il profumo "Innocenza" anche se non era il vero profumo, per evitare che lui avesse il minimo contatto con lei e da quel momento lui non ha più visto Sanem anche se ha ancora la sua società e continua a servirsi di Fikri Harika come agenzia.
Questo è più o meno tutto quello che è successo".
STAI LEGGENDO
KEMAL
FanfictionCan Divit, pur rischiando la vita, torna a Istanbul dopo due anni di lontananza quando scopre che Sanem si è sposata con un altro: Kemal Erkan. Chi è quest'uomo? Come si sono conosciuti? Che ruolo ha avuto Polen? E Huma è veramente sua madre? Pot...