Capitolo 11 - Segreti

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"Il capolavoro dell'ingiustizia è di sembrare giusto senza esserlo." (Platone)

Arrivarono all'appuntamento con Emre che non parve stupito di vedere Sanem.
I due fratelli si abbracciarono e si guardarono negli occhi.
"Pronto Emre?"
"Prontissimo, non vedo l'ora" disse Emre.
"Io non capisco" disse Sanem disorientata.
"Tranquilla tesoro" disse Can baciandole una mano "Tu devi solo stare tranquilla al mio fianco, oggi prenderemo la nostra rivincita. Dai andiamo, facciamo questa cosa, Emre, hai controllato che ci siano tutt'e due le signore?"
"Si"
"Perfetto"
Can prese per mano Sanem, Emre camminava al suo fianco e tutt'e tre insieme, uniti, varcarono la soglia di quella che per quarant'anni era stata l'agenzia di loro padre.
All'ingresso la ragazza della reception li vide entrare come tre guerrieri dell'apocalisse. Can si fermò davanti a lei "Can bey , Emre bey, Sanem?" la receptionist li conosceva molto bene ed era molto stupita.
"Buongiorno Hande, andiamo da nostra madre " disse Emre.
Can le fece l'occhiolino ed entrarono.
In agenzia solo pochi dipendenti avevano seguito Emre nella nuova avventura. Tutti li riconobbero, tutti li stavano guardando.
Camminarono lentamente a testa alta lungo il ballatoio verso lo studio di Huma, la stanza che era stata di suo padre e poi di Can.
Huma era intenta a parlare al telefono, c'erano problemi con un Cliente che doveva essere rassicurato. La loro fragilità finanziaria era pericolosa rischiavano di perdere altri clienti. E altri soldi.
Aylin li vide dal suo ufficio e si allarmò raggiungendoli mentre entravano nello studio di Huma.
"Buonasera" disse Can
"Can? Emre? cosa fate qui?" disse Huma stupita.
"Che vuoi Emre caro? sei venuto ad accettare la mia offerta di lavoro?" disse Aylin
Emre la guardò con aria compassionevole
"Io ho già un lavoro"
Huma era silenziosa con gli occhi negli occhi di Can
"Cosa vuoi Can?"
" Siamo venuto a farvi una visita di cortesia, so che avete qualche problema di soldi e sono venuto a verificare se volessi vendermi un po' delle tue azioni"
"Non ci sono azioni in vendita" intervenne Aylin.
"Sicura Aylin?" rispose calmo Can senza tuttavia staccare gli occhi dal viso di Huma.
"Abbiamo avuto qualche problema, lo sanno tutti, ma abbiamo risolto Can caro, abbiamo nuovi soci" gli disse quasi trionfante.
"Aylin ... Aylin, stai perdendo il tuo smalto, perché credi che io sia venuto qua? Per sentirmi dire che hai nuovi soci? Per fare due chiacchiere e prendere il tè?" Le disse sempre senza rivolgerle lo sguardo. Attendeva la reazione di Huma quando avrebeb sganciato la bomba : "I nuovi soci siamo io ed Emre".
Ci fu un attimo di sconcerto generale.
"Uh Can" intervenne la donna sotto lo sguardo fisso di Can " hai fatto tanta strada e tutto questo clamore per un 9% di azioni? siete soci di minoranza. Io e Aylin deteniamo ancora il 51%..."
" ... e io e tua madre andiamo molto d'accordo" rincarò Aylin sicura di sé e di quel sodalizio molto forte con Huma. Loro erano fatte della stessa pasta, non avevano remore, niente le avrebbe fermate, tantomeno i fratelli Divit. Emre non sapeva cosa si era perso lasciandola per quella biondina slavata di Leyla.
"Su questo non ho dubbi, mentre dovresti averne tu Aylin" le rispose a questo punto fissandola. Ne aveva in serbo anche per lei di sorprese "Mai fare affari con un italiano scaltro e delinquente."
Fece una breve pausa ad effetto " Sai che Fabbri è morto?"
Aylin ebbe un sussulto e sul suo viso cominciò a manifestarsi un po' di inquietudine
"No non lo sapevo, riposi in pace, perché la cosa dovrebbe interessarmi?"
Can le sorrise comprensivo "Il contratto che hai sottoscritto con Fabbri aveva una clausola, lui ti ha ceduto le sue quote ma tu per 5 anni dovevi garantirgli un certo rendimento, e non lo avete raggiunto nemmeno minimamente. In pratica se non le avessi fatte fruttare le azioni sarebbero tornate a lui. Di fatto tu gestivi le azioni di Fabbri, ma il vero possessore era sempre lui. Certo finché era vivo non te ne sei preoccupata perché trovavi il modo di soggiogarlo col tuo fascino malefico. Ma Fabbri è morto e quel contratto non è stato onorato, quindi non è valido. Il seguito non ti riguarda." Tornò a guardare Huma.
Aylin rimase senza parole, sbiancò in volto
"Come lo sai? Era un accordo privato"
"Ho un avvocato, bravo, che TU hai messo contro di me usando il mio rancore verso di lei" disse indicando Huma. "Cara Aylin, usando Metin hai messo in pericolo la nostra amicizia. Lui non l'ha dimenticato e nemmeno io, mai inimicarsi un bravo avvocato. Metin ha indagato a fondo. Non esistono scritture private valide se non le rendi pubbliche. Sappilo. Basta sapere dove andare a guardare... il risultato è uno solo: tu, Aylin , NON sei azionista di questa agenzia. Puoi anche andartene se credi o dovrai farlo a breve".
Lasciò che Aylin assorbisse il colpo ma non aveva ancora finito.
"E adesso veniamo a te, mamma. Anzi da oggi non sarai nemmeno più mamma e nemmeno Huma per me" fece una piccola pausa e la sua voce si fece dura "Non voglio vederti mai più".
Strinse la mano gelida di Sanem , guardò Emre chiedendo fiducia. Emre sapeva dove stava andando a parare, non sapeva nulla del contratto di Fabbri ma di questo sì ed aspettava che la bomba esplodesse. Anche se al momento sarebbe potuto anche bastare. Aylin era fuori dalla loro vita.
Can riprese "Signore vi presento quella che NON è mia madre."
Aylin e Sanem guardarono prima Huma e poi Can. Allibite.
Huma sbiancò e poi crollò seduta.
"Come lo sai"
"Lo so, anche se papà non mi ha mai detto nulla. Mi ha cercato, tramite Metin mentre ero lontano, la mia vera famiglia, la mia vera madre: Samira. LEI che in pratica non mi ha mai visto, mi ha sempre seguito a distanza e la mia scomparsa l'aveva turbata molto, era preoccupata per me, lei è più madre di te che ti eri presa l'onere di crescermi con mio padre. Poi appena avuto Emre, i soldi del divorzio, te lo sei portato in Svizzera e mi hai abbandonato come un bastardo, ma la bastarda eri tu. Sapevo che non ero mai stato tuo, lo sapevo da come mi guardavi da come mi hai ignorato per 30anni."
Emre era senza fiato, sebbene Can gli avesse già raccontato tutto ed avesse avuto tempo per assimilare la cosa rimase colpito dal carico di odio che Can aveva messo in quelle parole. Del resto non poteva dargli torto.
Sanem si avvicinò ancora di più a Can e gli mise una mano sulle spalle...
"Can devi capire che ero molto giovane e tuo padre.." cercò di giustificarsi Huma
"non voglio sapere, niente scuse. Mi hai messo anche contro mio fratello. Che madre sei, che donna sei? Te lo dico io: sei una donna spregevole "
Huma capì che non avrebbe mai recuperato il rapporto con Can e nemmeno le interessava, ma Emre era suo figlio...
"Emre, tesoro mio, non giudicarmi male, ti prego, tu sei mio figlio"
"Mamma, per favore" disse Emre " in questo momento non so chi sei, mi hai cresciuto nell'odio per Can, nella convinzione che lui mi avesse rubato l'affetto di mio padre. La verità era che tu non riuscivi a concepire che nostro padre volesse bene a quel figlio come a me. Stai lontana da me, dalla mia famiglia. Non voglio nessuno come te accanto a Ahmet"
Huma parve ingoiare anche questo rifiuto. Aveva perso i figli, ma le restava l'Agenzia....
"Ho sempre le mie azioni, e il fondo arabo è solo un socio di capitale. Dovrai convivere con me Can Bey, dovrai condividere ogni decisione con me. Ti renderò la vita un inferno"
Emre era giunto alla stessa conclusione anche se non l'aveva detto a suo fratello, conoscendo i sistemi finanziari sapeva che il 35% di Huma valeva ben di più delle azioni di Can e ancora non si sapeva che cosa ne sarebbe stato delle azioni di Fabbri che era appena morto.
"Vedi signora Huma, qui ti sbagli" disse Can e un piccolo sorriso di trionfo gli apparve ai lati della bocca
"Ti sbagli di grosso ... perché il fondo arabo... sono io"
E qui, veramente fece cadere un silenzio attonito.
Sanem lo guardò: era magnifico, con le braccia appoggiate sulla scrivania che era stata sua, piegato verso sua madre, seduta, accasciata e ormai ridotta all'impotenza.
Ribadì il concetto, sbattendo una mano sul piano di vetro "Il fondo arabo sono io, hai capito? mia madre ha comprato quelle azioni per me..."
Poi disse a tutti, guardando Sanem "...e Fabbri ha fatto una cosa giusta nella sua vita, prima di morire ha lasciato le sue azioni a Sanem, per riparare a tutti i torti che le ha fatto. Quindi adesso il socio di minoranza sei tu".

Fece una piccola pausa per lasciare il tempo a tutti di schiarirsi il nuovo scenario: lui, Sanem e Huma erano soci. Poi disse " Fabbri ha fatto la cosa giusta, ora signora Huma, mi aspetto che anche tu faccia la stessa cosa. Lascia le tue azioni a Emre. Cedile a tuo figlio e vattene."
Sua madre alzò di colpo gli occhi e lo guardò con uno sguardo pieno di odio.
Lui continuò senza lasciarsi intimidire "Anzi vedila così, non è una domanda è un'affermazione. Metin verrà domattina col contratto. O renderò la tua vita un'apocalisse così come tu hai reso la mia. Ti sto facendo un favore. Vattene." Ribadì sbattendo il pugno sul vetro della scrivania.
Poi fece cenno a Emre, prese la mano di Sanem e si voltò uscendo trascinandosela quasi dietro. Lei era come in catalessi non capiva niente...cosa diavolo era successo là dentro? Lei aveva le quote di Fabbri? Huma non era la madre di Can? come?...tutto era una specie di sogno.
Lui guardò il suo adorabile viso sconcertato e sorrise finalmente col cuore più leggero
"Di che colore vorresti farle le pareti Sanem....?" le disse facendole occhiolino? E poi rise.
E con quella risata che risuonò per tutta l'Agenzia seppellì Huma e Aylin nel passato. Per sempre.

KEMALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora