Al suono di quella voce familiare Charles si girò di scatto, non aveva dubbi che fosse lui e alzò gli occhi al cielo. Possibile che Daniel dovesse fare sempre il pagliaccio in qualsiasi situazione?! Per carità, Charles adorava il suo collega, Daniel Ricciardo, soprattutto il suo modo di sdrammatizzare sempre tutto, ma ora era in una situazione delicata. Insomma c'era una ragazza che era scivolata lungo una scalinata e sembrava essersi fatta male pertanto lo ammonì ancor prima che continuasse con le sue cazzate.
«Daniel, sta zitto e vieni qui! Dacci una mano, lei è Josie e... Josie, lui é il mio amico e collega, Daniel Ricciardo.», li presentò molto velocemente e Josie si rese conto all'istante chi fosse l'altro ragazzo, bene o male conosceva tutti i piloti della griglia.
Inutile dire che il suo imbarazzo continuò a crescere.
Daniel cambiò subito atteggiamento, sentendo il tono dell'amico, e dopo un educato saluto alla ragazza, ancora sorretta da Charles, domandò:
«Cos'è successo, si é fatta male?»
Josie e Charles risposero all'unisono: «Sì, credo sia la caviglia.», «Sì, credo sia la caviglia.»
Di nuovo uno sguardo tra loro, provocando un sorriso su entrambe le loro labbra, e Daniel sbuffando sotto i baffi disse: «Oookaaay... come l'aiutiamo? Stavi andando da qualche parte?»
Charles, alle parole dell'amico, si rese conto che effettivamente non conosceva la destinazione della ragazza. Sapeva che era in ritardo per qualcosa, ma non sapeva cosa.«Ha ragione, hai detto che avevi fretta, dove stavi andando? Lavori qui?»
«Sì, mi occupo del buffet al paddock, insieme a mia sorella, che in questo momento ho lasciato nella sala centrale, ed è davvero tardi...»
«Ok, va bene, ti accompagniamo noi. Da sola non riesci a camminare.»
Daniel raccolse tutte le bottigliette da terra, Charles affiancò Josie e passò un braccio di lei dietro la sua nuca, incitandola a sorreggersi, con il suo, invece, l'avvolse in vita per aiutarla a camminare.
Josie poteva sentire il suo buon odore, la mano sulla sua vita era così decisa ma nello stesso tempo così delicata. Le provocava una strana sensazione di calore. Era confusa, forse confusa non era la parola giusta, una strana agitazione le cresceva proprio alla bocca dello stomaco.
Appena mossero i primi passi, iniziò a borbottare in maniera incontrollata dall'imbarazzo.
«Aspetta, ti prego! Non posso accettare, vi prego, risolverò da sola, sto facendo fare tardi anche a voi... Avete una gara da preparare, per favore...»
Parlava a raffica ma non riceveva nessun tipo di risposta dai due piloti, che si erano già avviati verso la sala centrale, allora Josie si rivolse a Charles con voce più dolce: «Charles, ti prego, ascoltami. È imbarazzante, ti prego, lasciatemi andare per conto mio.»
Charles girò la testa verso quella curiosa ragazza e la guardò divertito.
«Cosa c'è di imbarazzante?»
«Questo! Voi avete una gara e state perdendo tempo a trasportare una cameriera per le sale del paddock, vi prego!!!», esclamò di nuovo strizzando gli occhi, con la speranza che questa volta il bel monegasco le desse ascolto, ma senza successo, perché Charles continuò a camminare con un Ricciardo divertito al seguito.
«Mi dispiace, cara ragazza, ma hai beccato il pilota più tenace in circolazione, porterà il suo obbiettivo a termine.»
L'affermazione di Ricciardo provocò una fragorosa risata in Charles, ma non una risposta, e Josie rassegnata sospirò dicendo: «Aspettate allora, prima devo lasciare le bottigliette d'acqua in sala conferenze.»
Per fortuna erano già molto vicini, così Charles si fermò. Daniel gentilmente sotto le attente indicazioni della ragazza sistemò l'acqua, dopodiché tornò nel corridoio e fece notare al collega che Josie in parte aveva ragione, che di quel passo avrebbero fatto tutti tardi. Ma Charles non si intimorì e con disinvoltura liberò Josie dall'abbraccio.
Si spostò leggermente più avanti, piegò appena le ginocchia e fece cenno a Josie di salire a cavalcioni sulla sua schiena.
Josie lo guardò sbigottita e accennò una risata isterica.«Tu stai scherzando!»
Charles la guardò.
«No, sono serissimo! Salta su!»
Daniel rise di cuore e ribadì quanto fosse tenace l'amico.
Una Josie completamente imbarazzata si appoggiò delicatamente alle sue spalle. Fece un piccolo salto con la caviglia sana e si arrampicò sulla schiena di Charles.
Il cuore le iniziò a battere più veloce e sembrava volesse uscirle dal petto. Era sicura che anche il monegasco lo potesse sentire, quella situazione non poteva essere più imbarazzante di così. Ma si sbagliava, perché quando il bel pilota le afferrò le cosce per reggerla, si esasperò tutto, il battito del cuore impazzì e le esplose un calore immenso su tutto il corpo. Non aiutò l'affermazione di Charles, che per sdrammatizzare, disse: «Wow, sei una finta magra, a quanto pare.»
E affrettò il passo ridendo.
Josie non rispose, era in preda ad un vortice di emozioni che da tempo non sentiva.
Stava decisamente interagendo con due piloti della Formula 1 come fossero dei normali amici di vecchia data, quando invece uno dei due era il divo del momento. E in quell'istante lei era a cavalcioni sulla sua schiena."No, tutto questo è uno scherzo!", pensò.
Nota autore
Ciao a tutti e così si sono incontrati.
Siamo solo all'inizio di questa storia e non vedo l'ora di raccontarvi come tutto evolverà, fremo al solo pensiero. Si rivedranno? Tra La frenesia del Paddock e l'eccitazione della gara riusciranno ad incontrarsi di nuovo?
Lo scopriremo insieme 😊 vi aspetto nel prossimo capitolo intanto fatemi sapere cosa ne pensate.. un bacio 💋 spero tanto vi piaccia 🤞🏼🤞🏼🤞🏼
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My passion /Charles Leclerc
FanfictionJosie è una ragazza ferita, dalla vita e dalle persone. Conduce una vita semplice, trascorre la sua quotidianità nel piccolo e bel Principato di Monaco. Fin da bambina, grazie al papà, custodisce segretamente la passione per la Formula1. Non è un es...