1° settembre, Belgio
La domenica era arrivata, tutti gareggiavano con il motto "Corriamo per Anthoine".
Con un cuore ferito, Charles si apprestava a disputare quella gara partendo dalla prima fila, in pole position; voleva vincere e ancora di più voleva vincere per Anthoine.
Su i motori, scatta il verde, partenza.
Per lui nessuna sbavatura, dritto fino al traguardo.E la vinse, lo fece davvero, andò sul gradino più alto del podio e alzò con un braccio la coppa e con l'altro puntò verso il cielo con un dito.
"È solo per te, Anthoine...", questo è quello che pensò; il suo viso era spento e i suoi occhi non brillavano.
Non riusciva ad essere felice sapendo che il suo amico non avrebbe più sorriso, gioito o alzato una coppa come lui oggi.Dopo il podio e le interviste di routine, scappò in camera e fece una lunga doccia, la speranza era quella di scrollarsi di dosso tutta la tensione ma non fu così, chiuse gli occhi sotto il getto d'acqua.
Le immagini dell'ultima settimana si proiettavano nella sua mente: la discussione avuta con Josie, la delusione nei suoi occhi e la sua voce mentre diceva: "Non voglio TE nella mia vita".
Tutto era diventato come un disco rotto nella sua testa.
L'aveva persa.
No, non si può perdere ciò che non si ha mai avuto.
Josie non era mai stata sua.E poi Anthoine, l'ultimo colpo inflittogli dal destino.
Ora anche lui era andato via dalla sua vita, per sempre.
Dopo il Belgio doveva affrontare Monza: la settimana che lo aspettava era intensa, aveva un volo per l'Italia di lì a poche ore, ricorreva il novantesimo anno della Ferrari, perciò incontri e manifestazioni a non finire lo attendevano.
Il solo pensiero lo devastava, adorava il calore dei tifosi ma in quel momento aveva bisogno di un po' di tempo per se stesso, aveva bisogno di un po' di silenzio.Chiuse infuriato il miscelatore dell'acqua e uscì dalla doccia, si asciugò velocemente e mentre si vestiva chiamò Mattia, chiedendogli se poteva raggiungerli il martedì mattina anziché quella sera stessa. Data la circostanza, gli fu concesso quel giorno di solitudine e fatta la valigia partì per Monaco, casa.
*****
1° settembre, Monaco
Josie era completamente bloccata davanti al televisore: Charles era in piedi su quel podio, ad una mano stringeva la coppa della sua prima vittoria, ma ciò che le fece stringere il cuore era quel dito puntato verso il cielo, il suo animo buono era tutto lì in quel gesto, aveva vinto per Anthoine.
Spese la sua domenica pomeriggio come di consueto, cercando in qualche modo di non pensare.Scese il buio della sera e tutti i pensieri della giornata avvolsero la mente di Josie, non riusciva a cancellare dai suoi occhi l'immagine di Charles sul podio.
Si rese conto di avere bisogno di ascoltare la sua voce, di sapere che stava bene, soprattutto voleva chiedergli scusa per ciò che gli aveva detto l'ultima volta.
Afferrò il cellulare dal suo comodino ma non appena lo prese in mano, improvvisamente suonò.
Inevitabilmente sperò di leggere il nome del monegasco, ma ovviamente non fu così.
Era Carlos.
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My passion /Charles Leclerc
FanfictionJosie è una ragazza ferita, dalla vita e dalle persone. Conduce una vita semplice, trascorre la sua quotidianità nel piccolo e bel Principato di Monaco. Fin da bambina, grazie al papà, custodisce segretamente la passione per la Formula1. Non è un es...