Dubbi, Incertezze e Decisioni (cap.16)

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L'estate stava pian piano volgendo al termine, le ultime settimane di agosto scorrevano velocemente e presto sarebbe arrivato settembre, e con lui anche l'inizio della seconda parte di stagione del campionato di Formula 1, che avrebbe preso il via...

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L'estate stava pian piano volgendo al termine, le ultime settimane di agosto scorrevano velocemente e presto sarebbe arrivato settembre, e con lui anche l'inizio della seconda parte di stagione del campionato di Formula 1, che avrebbe preso il via il primo giorno di settembre in Belgio.

*****

«Quanti giorni hai detto che sono che non ti fai sentire?», chiese Andrea arrestando bruscamente la sua corsa.
Erano le sei della sera e come di consueto Charles dedicava del tempo al suo allenamento giornaliero.
Dopo quella domenica a Brignoles, aveva deciso di andare a Maranello, voleva lavorare al simulatore, ma soprattutto doveva allontanarsi da Monaco... allontanarsi da lei.
Quella sera in macchina non sapeva neanche lui come era riuscito a resistere dal prendere quel viso tra le mani e baciarla finché non avesse avuto più fiato.
Aveva bisogno di stare qualche giorno lontano da lei, il tempo di calmare i suoi bollenti spiriti, per poi poter tornare nel ruolo di "amico" che aveva detto di voler essere per lei.
La verità era che più passava il tempo in sua compagnia e più cresceva ciò che provava per lei e quella sera in macchina stava per rovinare tutto.
Cosa sarebbe successo se l'avesse baciata?
Perché, se stava con Carlos, continuava a passare del tempo con lui? Lo vedeva davvero solo come un amico? Gli aveva detto che era speciale, perché?
«Sono passati diversi giorni ormai...», rispose Charles ad Andrea fermandosi anche lui.
Era sparito di nuovo, consapevole che sarebbe rimasta delusa da quel comportamento.
Lei gli aveva scritto un messaggio un paio di giorni dopo Brignoles, ma lui aveva risposto in maniera fredda e così lei non si era fatta più sentire.
Aveva il terrore di averla ferita, ma doveva riprendere in mano la situazione e la ragione.
Era rimasta solo una settimana prima di dover partire per il Belgio, non poteva offuscare la sua mente con i pensieri che aveva su Josie.
Era esattamente questo quello di cui aveva paura: deconcentrarsi dal mondiale per una ragazza.
La Ferrari era il suo sogno fin da bambino, non doveva permettersi distrazioni, anche se Josie era la più bella distrazione che avesse mai avuto.
Infastidito dai suoi stessi pensieri, sospirò e si passò una mano sul viso.
Erano ormai fermi del tutto quando Andrea parlò di nuovo: «Charles, ma perché?!»
«Perché non riesco ad essere suo amico, ok?!», rispose con voce alterata, «Pensavo di sì, ma mi sbagliavo...»
«E allora non esserlo! Dille cosa provi!»
«Non lo so cosa provo davvero...», rispose Charles, confuso.
Provava sicuramente qualcosa, ma non sapeva dargli un nome.
«È una cosa stupida, anche un cieco vedrebbe come ti ha ridotto quella ragazza!»
«Sta con un altro, Andrea, non voglio fare lo stronzo!»
Andrea alzò gli occhi al cielo, non era bravo a parlare di donne, a dare consigli, insomma quale uomo lo era in fondo? Ma per Charles si sarebbe sforzato, lo conosceva da quando era un ragazzino, dai tempi di Jules.
Era diventato un giovane uomo nonostante i tanti dispiaceri che la vita gli aveva riservato, non si era mai arreso; le monoposto, le gare e la Ferrari erano tutta la sua vita e viveva per quello, ma da quando Josie faceva parte delle sue giornate, i suoi occhi avevano una luce diversa e sorrideva più del solito.
C'era qualcosa tra loro e non doveva farselo scappare, questo era l'unico consiglio che poteva dargli.
«No, non è vero! Tu hai paura che lei ti rifiuti e sei convinto che a quel punto la perderesti, così scegli la strada più facile, fare l'amico... ma è una cazzata! Se non le dici la verità sarà così che la perderai. E sarà così che ti deconcentrerai dal mondiale... rimuginando sulla tua finzione di essere per lei quello che non sei! Vai da Josie e dille la verità!», sospirò esasperato, poi continuò: «Adesso però basta, che sembriamo due femminucce alle prese con gli ormoni...», cercò di sdrammatizzare Andrea, strappando solo un misero sorrisetto a Charles che rimase in silenzio, assorto nei suoi pensieri.
Andrea in parte aveva ragione, aveva paura che se avesse confessato a Josie di provare qualcosa per lei sarebbe scappata e quindi l'avrebbe persa. Ma nonostante lo avesse messo davanti alla realtà dei suoi comportamenti, era ancora convinto che essere suo amico fosse la soluzione migliore.
Josie stava diventando importante per lui, la Ferrari lo era sempre stata, avrebbe trovato il modo di viverle entrambe, cogliendo il massimo che potessero dargli. Non avrebbe rinunciato a nessuna delle due, e, se questo significava soffrire e fare l'amico per avere Josie vicino, l'avrebbe fatto e, chissà, magari col tempo qualcosa sarebbe cambiato.
Guardò Andrea, emise una risata liberatoria e disse: «Hai ragione, Andre!»
Poi prese il cellulare tra le mani e compose un numero.
Andrea, allarmato dai suoi gesti, sgranò gli occhi ed esclamò:
«Non vorrai farlo per telefono, spero!»
Charles fece cenno di no con la testa ridacchiando, poi parlò con la persona all'altro capo del telefono: «Daniel! Dove sei?»

My passion /Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora