N. A. Ciao a tutti di solito non lascio messaggi all'inizio del capitolo ma questa volta è un pò diverso. Questo capitolo è un pò speciale per me e vorrei chiedervi di leggerlo con il cuore aperto, godendovi ogni emozione che riesca a suscitarvi e vi prego di fidarvi di me. ♥️
Le porte a vetro automatiche si aprirono di fronte a Maggie permettendole di entrare. Passo dopo passo, frettolosamente ed in preda al panico, attraversò il grande atrio davanti a sé, l'odore forte di antisettico a lei molto familiare le invase bruscamente le narici, odiandolo con tutta se stessa. I ricordi le attraversarono la mente ancora una volta prorompendo prepotentemente dentro di lei e spazzando via ogni briciolo di positività che aveva cercato di costruirsi nel tragitto dallo CHERIE all'ospedale.
La notizia le era piombata addosso nel primo pomeriggio, non sentiva Josie da quando era uscita quella mattina. L'aspettava per pranzo, ma la ragazza non solo non era rientrata, ma non aveva avvisato e non rispondeva a nessuna delle innumerevoli chiamate
della maggiore. Camminando avanti ed indietro nella grande sala del loro locale, Maggie cercava di mantenere la calma continuando a sperare che sua sorella apparisse con il suo dolce sorriso da un momento all'altro affacciandosi dalla porta d'entrata.
Stringeva il suo telefono tra le mani, pregando che nulla di brutto le fosse accaduto, ma le sue speranze si frantumarono in un unico squillo.
Non ricordava bene cosa era accaduto dopo, come e in che condizioni aveva raggiunto l'ospedale Principessa Grace, continuava solo a ripetere a se stessa come un mantra: "Non di nuovo! Non di nuovo!"
Agitata raggiunse il bancone della reception del grande atrio, esasperata e affranta dal vortice dei pensieri creati dal non sapere,si accasciò sul banco e appoggiò le mani sul bordo rosso scuro della superficie, le sue nocche diventarono bianche dalla forza che mise nello stringerlo.
«Sono Margareth Moreno, mi avete chiamato poco fa. Mia sorella Josie... Josephine...», il nodo alla gola si fece più forte e le lacrime le riempirono i grandi occhi verdi, «Josephine Moreno è stata portata qui...»
«Sì, signorina, ho fatto io la chiamata. Che grado di parentela ha detto di avere con la signorina Joseph...?»
«Sorella.», rispose Maggie non lasciando il tempo all'infermiera bionda, nascosta in parte dal bancone, di finire di porre la domanda. La donna nella sua divisa azzurra si avvicinò al computer digitando velocemente sui tasti.
«Può darmi un documento?»
«Co...cosa?», chiese Maggie confusa.
«Un documento, signorina. Ho bisogno di un documento che mi rassicuri sulla sua identità.», ripetè gentilmente la donna.
Maggie si spostò distrattamente i capelli dalla fronte.
«Sì! Sì, certo! Un documento...», frugò con le mani tremanti nella sua borsa cercando più veloce che poteva il portafogli, riuscì ad afferrarlo solo dopo un tempo che le sembrò interminabile, «Eccolo. Tenga. Mi può dire dov'è mia sorella e cosa le è successo?», domandò in preda alla disperazione mentre l'infermiera registrava i suoi dati.
«La stanno visitando, signorina. Può accomodarsi nella sala d'attesa, non appena il medico avrà terminato l'aggiornerà sulle condizioni della paziente.», le parole arrivarono fredde e distaccate alle orecchie di Maggie.
Come da protocollo la donna aveva detto ciò era tenuta a riferire ai familiari del paziente, ovvero di attendere.
Conosceva bene quella fase: aspettare infiniti minuti, a volte ore, nell'agonia e nel terrore che alla persona cara fosse capitato il peggio. Non poteva rivivere di nuovo tutto quello. Al solo pensiero, Maggie si sentì mancare. Un impeto di rabbia si impossessò di lei ed interminabili lacrime le ricoprirono il viso.
Scagliò tutta la sua tristezza e frustrazione contro la povera donna che stava solo facendo il suo lavoro.
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My passion /Charles Leclerc
FanficJosie è una ragazza ferita, dalla vita e dalle persone. Conduce una vita semplice, trascorre la sua quotidianità nel piccolo e bel Principato di Monaco. Fin da bambina, grazie al papà, custodisce segretamente la passione per la Formula1. Non è un es...