Parte 51

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Mi sveglio pian piano dal petto di Peter.
Alzo lo sguardo e lo vedo fissarmi, mi porto le mani sul viso e arrossisco.
Mi toglie le mani dalla faccia prendendomi dai polsi, le bacia e subito dopo mi stringe in un forte abbraccio.
< Buongiorno bellissima!>
Gli tiro uno schiaffetto sul braccio.
< Sei un bugiardo! Non sono bella.>
Mi stringe più forte e mi da un tenero bacio sulla fronte.
< Vado a preparare la colazione.>
Faccio per alzarmi, ma Peter mi blocca prendendomi il braccio e mi spinge nuovamente nel letto.
< Resta ancora un po'...>
Ha una faccia così tenera, come puoi dirgli di no?
Ma sono già le 10:30, non possiamo sprecare una giornata di vacanza, avremo molto altro tempo per stare coccolati nel letto.
< Peter, non possiamo stare tutto il giorno nel letto.>
< Perché no?>
Si mette sopra di me appoggiando i suoi gomiti sul materasso all'altezza delle mie spalle.
È la prima volta che stiamo in questa posizione e penso che i ruoli si siano scambiati, io sono quella imbarazzata mentre lui ha il pieno controllo.
< Mi piaci con i capelli disordinati.>
Sussurra passando lo sguardo dai miei capelli ai miei occhi, dai miei occhi alle mie labbra.
Mi sposta una ciocca di capelli e la porta dietro il mio orecchio.
Squilla il mio telefono, sicuramente sarà mio zio Tony o Pepper.
< Non ci credo!>
Si lamenta Peter.
Gli do un piccolo bacio e scendo dal letto per andare a rispondere.
Come mi aspettavo, è mio zio.
< Pronto?>
< Buongiorno! Vi ho svegliato?>
Chiede allegro.
< No, no, eravamo già svegli.>
Mi volto verso Peter che è seduto sul letto a guardarmi.
< Bene, volevo dirti che vi ho prenotato, per domani, una immersione nei fondali corallini. Spero vi piaccia.>
Sento dei rumori metallici dal telefono, probabilmente si trova nel suo laboratorio a migliorare qualche armatura.
< Scherzi?! Ci piacerà sicuramente. Non vedo l'ora! Grazie mille.>
Peter mi guarda confuso dal letto.
< Beh la Bariera corallina dei Caraibi deve essere bella. Ti ho affittato il gommone con la guida, almeno sono sicuro che non combinate casini o che non moriate affogati. Il taxi che vi ha portato nella casa vi porterà al porto e vi riporterà indietro quando avrete finito l'immersione.>
Se fosse qui probabilmente lo avrei abbracciato fortissimo e lo avrei ringraziato per tutta la mattina fino all'esasperazione.
< Io non so che dire... Grazie, ti voglio bene.>
Lo sento ridere, una bella risata che sento poco spesso ultimamente.
Peter mi guarda ancora più confuso, lui non ha sentito e già mi immagino la sua faccia quando scoprirà questa bella sorpresa che mio zio ci ha fatto.
< Ti voglio bene anch'io e la cosa più importante è che tu stia bene e che tu sia felice.>
Un sorriso involontario si forma sul mio volto al sentire quelle parole.
< C'è Parker vicino a te?>
La mia espressione cambia da felice a confusa e Peter se ne accorge.
< Si, è qui vicino a me... perché?>
Lo vedo irrigidirsi, forse dalle parole che ho detto ha capito che mio zio ha chiesto di lui.
< Potresti passarmelo un attimo?>
< Va bene...>
Faccio un gesto a Peter e lui si alza dal letto.
Si passa una mano tra i capelli per sistemarseli, come se mio zio lo potesse vedere, gli passo il cellulare e dopo un respiro profondo risponde.
< Signor Stark?... Si, si tutto bene...>
Decido di andare a preparare la colazione. Con dei gesti dico a Peter che vado in cucina e appena mi da la conferma ci vado.

Peter povs
<Signor Stark?>
Rispondo quando Tessa mi passa il telefono.
< Parker! La vacanza tutto bene?>
<Si, si tutto bene...>
Tessa richiama la mia attenzione e mi dice, con dei gesti, che va in cucina a preparare la colazione. Gli dico "ok" con la mano e lei si dirige in cucina.
< Volevo dirti che sta sera ho prenotato un ristorante molto carino li vicino a voi. Ho prenotato a nome tuo. Penso ti faccia piacere andarci con Tessa.>
Tiro un sospiro di sollievo. Pensavo avessi fatto qualcosa o che mi chiedesse chissà che, invece no...
<Certo signor Stark! Mi fa molto piacere.>
Rispondo sinceramente.
< Ottimo! Mi raccomando, andate vestiti bene e divertitevi. Voglio che mia nipote stia bene, che si rilassi e che sia felice.>
Mi fa piacere che il signor Stark tratti Tessa come se fosse sua figlia. Lei mi ha raccontato di non aver un buono rapporto con suo padre e che Tony è la sua figura paterna migliore. Mi fa piacere sentire anche che il signor Stark pretenda il meglio per Tessa.
< Non si preoccupi, sta bene, si sta rilassando e mi sembra parecchio felice.>
< Molto bene! Il posto è molto vicino e mi è sembrato inutile chiamarvi un taxi. Sarà meno di un chilometro a piedi, ma se preferite chiamarlo ti invio il suo numero.>
Sinceramente per meno di un chilometro mi sembra inutile chiamare un taxi e fare una passeggiata con Tessa non mi dispiace.
< Non importa, faremo una passeggiata.>
< Bravo Bimbo-ragno! Il ristorante l'ho prenotato per le 20:30, se ci sono problemi chiamami.>
Lo ringrazio ancora e stacchiamo la telefonata.

< Che ti ha detto mio zio?>
Mi chiede quando raggiungo la cucina.
< Niente di che...>
Mi avvicino a lei e la abbraccio da dietro.
Sta preparando i Pancake! Gli amo!
< Ti piace molto cucinare.>
Ho notato in questi tre giorni che le piace molto stare ai fornelli, tagliare la frutta, preparare cose dolci per la colazione o per il pomeriggio.
< Da bambina, quando andavo dai miei nonni, cucinavo sempre dolci o il pranzo. I miei nonni sono napoletani e preparano dei piatti buonissimi, mi hanno insegnato molto nonostante fossi una bambina.>
La vedo sorridere a quei ricordi, mi ha sempre detto quanto ci tiene ai suoi nonni.
< Sono curioso di sapere quanto sei brava.>
Le do un bacio sulla guancia.
< Diciamo che me la cavo... se vuoi una di queste sere o quando torniamo a New York ti preparo qualcosa.>
Annuisco e le do un altro bacio ma sta volta sul collo. Ha il suo solito profumo alla vaniglia che a me fa impazzire.
< A te cosa ha detto tuo zio?>
Chiedo per cercare di distrarmi dal suo profumo.
Mette l'impasto dei Pancake sulla padella e, nel spostarsi, appoggia il suo sedere proprio sulla mia intimità.
Se continua così me la mangio viva!
Si volta e adesso ci guardiamo in faccia.
< Ha prenotato una immersione nei fondali corallini.>
Spalanco gli occhi e lei sorride per la mia espressione.
< Davvero?! Oddio che bello!>
Sorride ancora di più e appoggia i gomiti sul bancone dietro di lei.
< Non vedo l'ora! Sarà divertente!>
Ripenso alle parole che mi ha detto il signor Stark.
"Voglio che mia nipote stia bene, che si rilassi e che sia felice"
Suo zio ci tiene davvero molto a lei, ora capisco il perché è così protettivo nei suoi confronti. Tessa è come una figlia per lui e lei lo aiuta a stare bene.
< Se sei felice tu, lo sono anch'io. Farei qualsiasi cosa per renderti felice e per vedere questo bel sorriso.>
Con l'indice tocco la punta del suo naso e lei piega leggermente la testa su un lato.
< Faresti qualsiasi cosa?>
Mi chiede togliendo i gomiti dal bancone dietro di lei per avvicinarsi a me.
< Qualsiasi cosa!>
Ripeto avvicinandomi ancora di più a lei. Mi mette le braccia intorno al collo e si mette in punta di piedi per baciarmi. Io ricambio e le metto le mani sui fianchi.
Un profumo di Pancake richiama la nostra attenzione. Si stacca da me, si volta verso il piano cottura e mette i Pancake pronti in un piatto.

Tessa è sdraiata sulla sdraio a prendersi il sole e si è addormentata da quasi un'ora.
Ha il libro che le hanno regalato i nostri amici vicino alla sdraio, lo prendo in mano e guardo la copertina. "Io prima di te" dal titolo mi sembra un romanzo romantico, Tessa ama questo genere di libri.
Le do un bacio sulla guancia per svegliarla, ma non si muove. Gliene do altri passando dalla guancia al collo, dal collo alla schiena. Pian piano si sveglia e con gli occhi ancora semichiusi mi fa un sorriso.
< Sei una dormigliona!>
Fa una piccola risata e mi da una pacca sulla spalla. Si volta a pancia in su e mi da un bacio sulla guancia.
< Fa caldissimo!>
Dice lamentandosi, si alza e va verso il mare.
< Vuoi venire con me?>
Non me lo faccio ripetere due volte che la raggiungo e la prendo a mo' di sposa.
Fa una risata mentre la porto in acqua, appena il mare tocca la sua pelle calda emette un gemito. La lascio delicatamente nell'acqua, lei sembra riprendersi dal caldo e dalla sonnolenza.
Si riavvicina a me mettendomi le gambe intorno ai fianchi e le braccia le intreccia dietro al mio collo.
Mi da un bacio sulla fronte, sul naso, sulla guancia destra, sulla guancia sinistra e finalmente sulla bocca.
< Sta sera ti porto in un posto.>
Le dico quando ci stacchiamo.
Mi guarda confusa.
< In un posto? Quale?>
La stringo di più a me e le bacio la guancia.
< È una sorpresa.>
Mi schizza con un po' d'acqua e si stacca da me. Fa qualche bracciata a dorso e subito dopo si immerge. Quando torna su si strizza i capelli e torna a guardarmi. Mi avvicino a lei e la stringo a me. Vado sott'acqua e metto le sue gambe sopra le mie spalle.
Torno su e la sento fare un piccolo urlo.
È seduta sulle mie spalle e ha le sue mani sulla mia testa.
Alzo le braccia e le prendo le mani, intreccio le dita e la sento ridere.
< Peter ma che fai?>
Sciolgo le nostre mani e le afferro le caviglie per poi spingerla all'indietro.
Tira un urlo di sorpresa e cade di schiena in acqua. Mi volto ridendo e appena torna in superficie mi salta addosso.
< È stato divertente!>
Continuo a ridere mentre lei unisce le nostre labbra in un tenero bacio.

Sono in camera e mi sto vestendo mentre Tessa è sotto la doccia.
Mi sto infilando i jeans e sento l'acqua della doccia spegnersi.
<Ora puoi dirmi dove stiamo andando?>
Mi chiede Tessa dal bagno.
< No! È una sorpresa.>
Il signor Stark mi ha inviato l'indirizzo con le foto del posto e devo ammettere che è molto bello ed elegante.
< Sei cattivo!>
Dice sarcastica mentre mi sto infilando la cintura. Sento la porta del bagno aprirsi, Tessa esce con l'asciugamano intorno al corpo lungo fino a metà coscia e con i capelli bagnati.
Mi guarda il torace e io mi imbarazzo al pensiero che sotto quell'asciugamano non ha niente.
Mi infilo la camicia bianca e, mentre allaccio i bottoni, vado verso la porta.
< Ti aspetto di là.>
Non mi risponde e si dirige verso la sua valigia mentre chiudo la porta.

La storia di Tessa Stark (Spider-Man)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora