Parte 55

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Una settimana dopo
Sono le 19:00 e sono appena tornata a casa da un'uscita tra amiche con Amy e MJ. Tolgo le scarpe e appoggio la borsa sul tavolo.
< Sono tornata!>
Urlo per avvisare Pepper che meno di un'ora fa mi aveva chiamata per sapere dov'ero. Vado in sala e mi sorprende vedere zio Tony e Peter parlare con dei fogli in mano.
< Ciao Tessa...>
Mi dice mio zio senza guardarmi.
< Hey! Che ci fai qui?>
Chiedo a Peter avvicinandomi al divano con un sorriso, non mi aspettavo il mio ragazzo qui e per lo più non mi aspettavo che si fosse tagliato i capelli.
Sta molto bene!
Ma quando mi avvicino noto che entrambi non hanno un'aria felice, anzi sembrano... tristi.
< Che succede?>
Chiedo guardando prima Peter e poi mio zio.
Tony sospira e finalmente mi degna di uno sguardo lasciando il foglio sul tavolino in vetro davanti a loro.
< Il governo ci ha chiamato, hanno bisogno di noi in una missione.>
Spalanco gli occhi e guardo Peter per cercare conferma, ma evita il mio sguardo tenendo la testa bassa.
< State scherzando? Non è divertente!>
Scuotono entrambi la testa e il mondo mi casca addosso.
Sembrava tutto troppo tranquillo...
L'ultimo cattivo è stato quello che aveva ferito Peter e per un po' di tempo siamo stati in pace. Senza cattivi che ci importunavano o che cercavano di ucciderci, senza il governo che ci chiamava.
Questa sarebbe la prima missione senza la squadra completa e devo ammettere che la cosa mi preoccupa e non poco.
< In missione? Dove?>
Mio zio passa una mano sulla faccia.
< In Bosnia. Un aereo militare è stato attaccato e stanno cercando delle informazioni segrete del governo americano>
In Bosnia? Ma è dall'altra parte del mondo e, in certi paesi poco frequentati, si possono trovare ancora delle mine di guerra. Questa missione è pericolosa, troppo pericolosa!
< No, non potete!>
Mi siedo sul divano e passo una mano tra i capelli per togliermeli dalla faccia.
Zio Tony si alza e mi posa una mano sulla spalla, forse ha capito la mia preoccupazione.
Almeno una volta c'era la squadra al completo e si guardavano le spalle a vicenda, ma adesso?
Non dico che quando c'era la squadra non mi preoccupavo, ma adesso è più rischioso.
< Vado a bere un caffè.>
È triste e sta volta non posso fare niente per aiutarlo.
Non posso parlare con Fury, lui non potrebbe fare niente e non posso parlare col governo. Non darebbero mai ascolto ad una sedicenne.
Peter si avvicina a me appena mio zio esce dalla stanza.
< Mi spiace, Tessa. So che avevamo dei programmi.>
Mi mette un braccio intorno alle spalle.
È vero, avevamo dei programmi, volevo passare più tempo possibile con lui dato che tra 2 settimane circa è il suo compleanno.
Però poco mi importa, ora mi importa solo la sua salute e quella di mio zio.
< Tu pensi ai programmi che avevi con me, e non al fatto che tu possa morire in questa missione?>
Gli chiedo abbozzando un piccolo sorriso. Fa spallucce e mi da un bacio sulla guancia.
< Quando partite?>
< Domani...>
Domani... DOMANI?!
< Se venissi con voi? Ormai ho imparato a combattere con i miei poteri e->
Mi interrompe scuotendo la testa.
< Non se ne parla! È troppo rischioso! È già tanto che io vada in questa missione.>
Toglie il braccio dalle mie spalle e abbassa lo sguardo.
Un dubbio mi sorge...
< Perché hanno chiamato pure Spider-Man?>
Fa un respiro profondo.
< Sono a corto di supereroi. Insomma, gli Avengers si sono sciolti e quindi manca più di metà squadra, Rhodey non può combattere e l'unico che ci raggiunge è Visione. Loro hanno visto che sono stato bravo quando ho combattuto a fianco di tuo zio a Berlino, hanno visto i miei video su internet, le notizie sul tuo salvataggio a Washington e quando ho catturato avvoltoio. Hanno detto che ho del potenziale e che hanno bisogno di me.>
Non metto in dubbio che lui abbia potenziale, ma è rischioso!
Delle lacrime minacciano di uscire.
< Ti prego, Peter, non partire!>
Mi prende le mani e me le bacia.
< Non posso rifiutare questo incarico.>
Abbasso lo sguardo e sento le lacrime calde scendere sul mio viso.
< Tessa, non piangere...>
Mi stringe in un abbraccio e io ricambio nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Dopo un paio di minuti mi riprendo e mi stacco dall'abbraccio.
Gli guardo i capelli e gli sistemo il ciuffo ormai corto.
< Ti sta bene questo taglio di capelli...>
Dico per cambiare argomento.
Fa un sorriso e si avvicina per baciarmi, ma mio zio entra.
< Non vorrei interrompere il vostro momento romantico... ma Parker, vai a prendere le tue cose. Porta solo il necessario in un borsone e porta un cambio per sta notte, dormirai qui.>
Sta per andarsene, ma si blocca.
< Ti aspetto qui domani mattina alle 7.>
Peter annuisce. Zio Tony mi guarda per qualche secondo, forse nota gli occhi lucidi e subito dopo esce dalla stanza.

La storia di Tessa Stark (Spider-Man)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora