"Una rimpatriata e nuove conoscenze intorno a un tavolino da thè"
L'isola su cui si trovavano non era molto diversa da quelle descritte nei romanzi di avventura che hanno per protagonista un naufrago: relativamente piccola,con una fitta vegetazione che si sviluppava per lo più nella parte interna accanto ad evidenti segni di civilizzazione e sembrava sperduta nel mezzo dell'oceano senza nulla che la collegasse al mondo esterno.
Lesbia aveva fatto cenno ai nuovi arrivati di seguirla senza dire una parola e si era incamminata verso l'entrata di un sentiero ricavato tra le piante,seguita dalle altre due donne - Penelope e Medea - che non avevano aperto bocca da quando si erano mostrate agli increduli naufraghi, e ai nativi dell'isola che gli tenevano le lance puntate contro all'inizio.
James non sembrava molto d'accordo all'idea di seguire una donna che non aveva mai visto e che sospettava averli attirati con la forza su quell'isoletta,ma gli altri membri della D.A.N.T.E e i due ospiti si erano già avviati al seguito di quella strana comitiva.
<<Dazai>> Dante bisbigliò per chiamare il moro,affiancandosi a lui mentre tutti camminavano in fila silenziosamente <<come conosci questa tizia e le altre?>> chiese,masticando il chewingum che aveva rischiato di ingoiare mentre saltavano dalla Divina Commedia.
<<Lunga storia>> la liquidò lui con un'alzata di spalle,come se fosse una cosa irrilevante per lo sviluppo della situazione.
Quella che aveva un'espressione indecifrabile,mista fra stupore,rabbia e incredulità era Saffo,che teneva le braccia incrociate e camminava a passo spedito in testa alla processione. Hermann si guardava intorno con espressione contrariata,grattandosi in continuazione dietro al collo dove gli prudeva a causa del caldo improvviso; Victor non aveva staccato gli occhi dalle figure femminili nemmeno per un secondo; Chuuya tirava occhiatacce a Dazai,ancora offeso a morte per l'atteggiamento confidente del partner di cui lui non ne sapeva niente,Kano camminava a testa bassa con aria impaurita e James si metteva le mani nei capelli chiedendosi come mai tutti quanti dessero ascolto a chiunque tranne che a lui - dato che Dante non aveva la minima volontà di farsi rispettare -.Dopo circa mezz'ora di cammino,davanti ai loro occhi iniziarono progressivamente a comparire i segni della civiltà presente sull'isola: piccole ma stabili abitazioni di legno si susseguivano si due linee parallele,alternate da quelle che sembravano essere bancarelle per la compravendita di beni primari. Era il ritratto di qualsiasi descrizione di un'isola sperduta abitata da un'antica civiltà,e ne aveva tutte le caratteristiche. Sullo sfondo,man mano che si avvicinavano al centro dell'isola,faceva capolino una casa più grande delle altre,sopraelevata e raggiungibile mediante due piccole rampe di scale anch'esse in legno. Non era dipinta,come tutte le altre,ma nel giardino che la precedeva erano piantate una vastissima quantità di fiori e piante.
<<Erba!>> squittì Dante,beccandosi una gomitata nelle costole da Hermann per metterla a tacere.Improvvisamente,una delle due accompagnatrici - quella di nome Penelope - parlò.
<<Qui è dove viviamo io,Lesbia e Medea,che siamo i capi di questa tribù. Fino ad ora solo un'ospite è arrivato prima di voi,spero che la nostra accoglienza vi sia gradita>>
Fece un piccolo inchino e aprì la porta della casa,facendo cenno a tutti di entrare.
Chuuya fu il primo ad andare avanti guardandosi intorno con aria sospetta,mentre uno ad uno i membri della Dante lo seguivano. Quando fu il turno di Dazai di entrare,Lesbia si pose a braccia conserte bloccandogli l'entrata.
<<Lui no>> sentenziò.
<<Andiamo,Lesbia..>> il moro fece un sorrisetto,girandosi nervosamente i pollici <<possiamo metterci una pietra sopra..>>
La rossa sembrò infuriarsi ancora di più.
<<Scordatelo! Sarò io a mettere una pietra sopra di te,stavolta! Buttatelo nelle segrete!>> urlò,puntando il dito contro il ragazzo.
<<Eh?! Avete anche le segrete??>> il bendato si dimenava mentre due nativi lo incatenavano e lo trascinavano via ma non aveva via di fuga,dato che la loro forza era naturale e non dovuta a nessuna abilità.
James parlò per la prima volta dopo molto tempo.
<<Questa non mi sembra cordiale come ospitalità>>
Lesbia rientrò nella casetta insieme alle altre due donne,chiudendo la potta dietro di sè.
<<Infatti per lui non era ospitalità..>> iniziò Penelope,la bionda.
<<...Era più che altro una rimpatriata>> completò la donna dai ricci capelli neri,Medea.
<<Sedetevi pure,dovrebbero esserci abbastanza poltrone per tutti>> il viso della padrona di casa si addolcì,mostrando con un cenno della mano le poltrone che riempivano il salotto. L'arredamento in generale era povero e di prima necessità,eppure era intagliato con una precisione e una maestria inaspettate. Al centro della stanza vi era un tavolino con sopra una caraffa e delle tazze da thè in vetro,molto graziose.
<<Servitevi pure>> li invitò,sedendosi insieme alle altre due sul divanetto più grande davanti al tavolino <<vi starete chiedendo perchè siete qui>> riprese a parlare.
<<I-in effetti..>> balbettò Kano,che probabilmente solo allora si era ripresa dallo shock degli eventi.
<<Ci avete attirato voi qui,no?>> James alzò un sopracciglio.
Penelope sorrise.
<<Sei intelligente,ragazzo. Si,purtroppo siamo dovute ricorrere a un metodo un po'... Brutale,ecco>> si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<È stata una di voi tre,quindi?>> domandò Dante,mentre afferrava il contenitore dello zucchero per versarne due cucchiaiate nel thè.
Una voce inudita fino ad allora interruppe il dibattito.
<<È stata lei>> la ragazzina minuta dai capelli verde cenere indicava il volto di Lesbia con arroganza <<è la sua abilità "Signora dei Venti">> detto questo incrociò le braccia e tacque.
<<E tu come lo sai,mocciosa?>> sbottò Victor,scettico <<non starai segretamente dalla loro parte?>>
Ma fu proprio l'accusata a prendere le parti della ragazza.
<<Io e Saffo ci conosciamo già>> disse,quasi in un sussurro <<vi spiegherò tutto a tempo debito>>
<<Era la cameriera del posto dove vivevo da piccola>> la interruppe quella,tuttavia <<dovete sapere che lei..>> si bloccò,con gli occhi fissi a terra; era un atteggiamento fin troppo strano per l'esuberante Saffo.
<<Che ti prende,Saffo? Stai bene?>> Kano iniziò subito a preoccuparsi per lei,ma non ce n'era motivo.
<<Dovete sapere..>> la greca prese un bel respiro <<...Che lei è morta>>
Un sussulto generale riempì la stanza per qualche secondo.
<<Un fantasma?!>> Victor scattò in piedi.
<<Oh no.. Ma i fantasmi non esistono.. Credo mi stia venendo un esaurimento nervoso..>> borbottò Hermann.
James provò a richiamare il silenzio.
<<Ragazzi!>>
<<Un fantasma!! Che figo!>> esclamò Dante.
<<SILENZIO!>> Lesbia aveva un'espressione indecifrabile.
<<Se sono qui a parlare con voi,evidente non sono morta non credete?>> sospirò,incrociando le mani.
Saffo non aggiunse altro.
Ristabilitosi il silenzio,riprese a parlare la donna dai capelli rossi.
<<È vero,vi ho attirato qui con la mia abilità,sfruttando il fatto che avete rallentato la velocità del dirigibile per leggere il messaggio sulla sabbia>>
<<Dirigibile che avete distrutto>> tossicchiò James,precisando.
<<Ci hai ingannati,insomma>> asserì Chuuya,guardandola con aria assassina.
<<Non esattamente.. Era l'unico modo che conoscevo per poter contattare quest'organizzazione>>
Chuuya incrociò le braccia.
<<Intendi la D.A.N.T.E?>>
<<Esattamente>>
<<E come mai volevi contattarci?>> Dante la guardò con aria tranquilla,come se fosse nel salotto di casa sua e non in un'isola deserta.
<<Perchè era l'unico modo per parlare con una di voi>> gli occhi di Lesbia di posarono insistentemente su Saffo,che però si rifiutò di guardarla.
Dopo qualche istante di silenzio fu Medea a prendere la parola.
<<Per ora sarete nostri ospiti,il pranzo e la cena saranno serviti qui ad orari regolari,inoltre vi daremo delle stanze nelle case popolari dove trascorrere la notte. Quando tutto sarà finito garantiremo un vostro sicuro ritorno a casa>><<Ohi,aspetta un attimo,e Dazai?>> ringhiò Chuuya.
<<Siamo spiacenti>> alzò le mani Penelope <<ha infranto le leggi dell'isola,non possiamo liberarlo.. Gli porteremo da mangiare e potrete fargli visita ogni tanto>>
<<Che diamine.. Vuol dire che andrò a liberarlo da solo!>> fece per allontanarsi ma James lo afferrò per un braccio.
<<Non ora,Nakahara>> sussurrò <<non lo lasceremo indietro,ma prima dobbiamo capire cosa vogliono da noi..>>
<<Bene,bene!>> Lesbia ritrovò il sorriso e battè le mani <<sentitevi liberi di esplorare l'isola quanto più vi pare fino a ora di pranzo!>>
Dopo aver detto questo,tutti i presenti si alzarono. La prima a fiondarsi fuori dalla porta fu Saffo,seguita da un Chuuya frustrato e da Dante,ansiosa di esplorare le erbe nel giardino.James invece rimase dentro; non era per niente convinto di come si stavano svolgendo gli eventi. Sapeva che prima o poi qualcosa di importante sarebbe successo,e che non sarebbero potuti tornare indietro. La D.A.N.T.E,insieme ai due nuovi arrivati avrebbe dovuto fronteggiare la sua prima vera difficoltá. Sarebbero stati pronti? Sarebbero stati annientati? Non lo sapeva,ma era sicuro che qualcosa sarebbe cambiato per sempre.
E,purtroppo,aveva ragione.
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‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)
Fanfiction"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortali?" "Cosa?" "Amare" ┏━°⌜ 赤い糸 ⌟°━┓ Ne hanno passate tante,loro due. Eppure tutto sembra star giungendo ad una conclusione. Oscar Wilde è mort...