"Berlino-Avignone"
Victor Hugo,all'età di quattordici anni,conosceva bene tutte le fragranze dei profumi da donna,da quelli aspri e speziati a quelli più dolci,quelli più esotici e quelli delicati da portare ogni giorno; non sapeva giocare a pallone,non sapeva giocare con i soldatini nè si interessava alle ragazzine della sua età. Però sapeva bene quali colori si abbinavano fra loro e sapeva eseguire con maestria qualsiasi acconciatura femminile,per capelli lunghi e per capelli corti; le sue mani erano capaci di maneggiare con maestria pennelli e spugnette per il make up; se fosse stato necessario avrebbe camminato sui tacchi alti per ore e ore e non sarebbe mai caduto.
Tuttavia Victor Hugo non conosceva il volto di un padre,il calore di una parola di conforto e l'affetto di una famiglia unita.
Negli appartamenti rovinati che si trovavano sul retro di un centro commerciale,grandi quanto un molocale ma dove solitamente vivevano intere famiglie,Victor vestiva e truccava la sua bella madre e altre tre donne di cui anni dopo non ricordava nemmeno il nome.
La Francia è un paese così bello quando sei abbastanza stupido da ignorare dove vivi e qual è il tuo posto a questo mondo,e il ragazzino aveva scelto di essere stupido per tutta la vita.<<Tuo figlio è così bello,Sophie..>>
Una signorina dai capelli lunghi e biondi,doveva avere massimo trent'anni,spazzolava i capelli del giovane Victor con cura,guardandolo con occhi pieni di ammirazione.
<<Hai ragione Austìne,ha preso tutto da sua madre>> rispose un'altra donna,un po' più giovane,con dei capelli neri tagliati all'altezza delle orecchie.
<<Sua madre è vecchia,ormai>> Sophie Trèbuchet era impegnata a infilarsi gli orecchini con molta attenzione,il naso a pochi centimetri da un grosso specchio da scrivania,così vicino che la superficie si appannava leggermente.Victor era davvero bello. A soli quattordici anni aveva già degli zigomi sottili ma marcati,i suoi occhi erano vispi e dalla forma allungata,i capelli castani folti e ribelli che gli ricadevano sul volto in maniera scomposta. Il suo aspetto era vagamente femminile e i suoi modi di fare altrettanto: aveva il fascino del trasandato eppure da tutti i pori trasudava una cura impeccabile. Questo era Victor Hugo.
Aveva vissuto per tutta la vita in quel monoloacale al pianterreno,dietro il supermercato. Raramente lo lasciavano uscire,se lo faceva avevano premura che fosse solo nei dintorni e che nessuno lo vedesse rincasare. Col tempo ci si abitua,col tempo si smette anche di chiedersi perchè si vive con tre donne e non si ha un padre.
<<Victor,la collana>> Austìne richiamò la sua attenzione,anche se sembrava che fosse proprio lei a non avergli staccato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
C'era qualcosa,in quel ragazzo,che spingeva tutti a tenergli costantemente gli occhi addosso. Che fosse per amarlo o per odiarlo (e di essere odiato non aveva molte occasioni lui che non conosceva molto altro oltre alla propria vita familiare),le persone semplicemente si accorgevano di lui più del dovuto. E il ragazzo non riusciva proprio a caoire se classificarlo come pregio o come difetto.Allacciò abilmente la collana attorno al collo della bionda e la sistemò,lei sorrise compiaciuta.
<<Stasera facciamo tardi>> la madre del ragazzo sembrò riscuotersi da un torpore immotivato e guardare il figlio.
<<Divertitevi>>
Si limitò a rispondere quello,generalmente di poche parole e dallo sguardo vacuo ma sorridente.
Sembrava fosse fatto di pezza,il che lo rendeva ancora più attraente.
La prima ad alzarsi fu Michelle,la ragazza dai capelli neri. Indossava una maglietta scollata con le bratelle,una gonna corta e sfarzosi gioielli che però erano più finti del sorriso di lei. Austìne aveva optato per un abbigliamento simile,ma la sua maglia aveva uno scollo a barca e non le bratelle. Sua madre,invece,aveva un bellissimo vestito di sottile cotone traspirante che si abbinava ai suoi occhi: era una donna molto bella nonostante la sua età,questo lo doveva ammettere.
Tutte elegantemente truccate da lui in persona,le tre donne lo salutarono con un bacio sulla fronte e uno sulla guancia prima di uscire.
Victor sentì la serratura della porta scattare tre volte.
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‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)
Fanfiction"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortali?" "Cosa?" "Amare" ┏━°⌜ 赤い糸 ⌟°━┓ Ne hanno passate tante,loro due. Eppure tutto sembra star giungendo ad una conclusione. Oscar Wilde è mort...