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"Shall we?"

Dublino era la sua casa,e gli era sempre piaciuta tanto quanto lo disgustavano le persone che vi abitavano. 
Un giorno,quando aveva otto anni,aveva salvato un uccellino caduto da un albero e gli aveva insegnato a volare; da lì gli venne l'idea che da grande avrebbe voluto fare il 'dottore dei bambini' perchè loro,a differenza degli uccelli,non possono semplicemente spiegare le loro ali e andare via dopo essersi fatti male,quindi James disse ai suoi genitori che avrebbe insegnato ai bambini a volare. 

Non era un ragazzo molto aperto,era sempre preso in chissà quali pensieri mentre prendeva appunti su un piccolo quadernino blu mentre fissava dalla finestra di casa sua le persone che passavano per la strada. 

<<Ognuno di loro si porta addosso un indizio della sua vita>> spiegava a sua madre quando lei lo interrogava sulla sua strana pratica <<e con quell'indizio ci costruisci una storia,capisci? Non serve nemmeno che sia la verità>>
Lei annuiva senza però davvero capire.
"Sembra felice" si diceva la signora Joyce. Lo guardava col sorriso di una madre che vede suo figlio amare la vita.

[...]

Le scuole media furono il primo posto dove il ragazzo si fece degli amici.
C'era un club di scienze che aveva sede nel laboratorio,eccezionalmente perchè uno dei membri era un amico del figlio del preside. Si chiamava Aron Schmitz,ma si faceva chiamare Italo. 
I due si vedevano al club ogni giorno dopo le lezioni e mettevano in campo esperimenti letti su vecchi libri oppure ideati da loro stessi; si divertivano un sacco anche se la maggior parte delle volte dovevano passare due ore a pulire prima di rientrare,e si faceva praticamente il tramonto. 

<<Facciamo il vulcano!>> gli propose un giorno l'amico,in inglese masticato con difficoltà dato che era di nazionalità italiana. 
<<Ma lo abbiamo già fatto qualche settimana fa..>> contestò il ragazzo dai riccioli biondi. 
<<Allora facciamolo meglio! Facciamolo più grande. Che ne dici del giardino della scuola?>>
James ci pensò per un momento,finchè erano nel laboratorio era un conto,ma in giardino... 
<<Possiamo semplicemente fare qualcos altro?>> 
Italo parve leggermente seccato dalla prudenza dell'amico. 
<<Te la fai sotto,Joyce?>>
<<No!>> si affrettò a rispondere lui mettendo il broncio. 
Non era mai stato uno dei tipi tosti della scuola a differenza di Italo,perchè il suo aspetto lo faceva sembrare molto più giovane di quanto non fosse in realtà. Non era nemmeno poi così alto. 
<<Se non te la fai sotto allora inizia a prendere i reagenti,io scavo la fossa!>> 
Schizzò fuori dall'aula prima che James potesse contestare,e si limitò a fare ciò che gli era stato detto. 


Quando,cautamente per non farsi vedere,riuscì a scendere le scale dal terzo piano dove si trovava il laboratorio e sgusciare fuori dalla porta posteriore,trovò il suo amico accovacciato in una parte del giardino dove la visuale dell'edificio principale era coperta da un muretto. 
Una buca grande più o meno quanto un pallone da basket di quelli grandi era stata scavata proprio in quel punto. 
Il biondo passò un fazzoletto all'altro che era completamente ricoperto di terra. 
<<Sei proprio sicuro? É pieno di foglie secche qui..>> si lamentò James,infilandosi il camice da laboratorio e gli occhialini. Italo fece lo stesso. 
<<Serve solo una scintilla per scaldare il materiale,non succederà niente!>> 
Iniziarono a versare il materiale dentro la buca e Italo tirò fuori un accendino.
<<Pronto al più grande e fantastico vulcano che sia mai stato fatto?!>>

[...]

<<VI RENDETE CONTO DI AVER MANDATO A FUOCO SIA L'ALA EST CHE L'ALA SUD DELL'EDIFICIO SCOLASTICO?>> 
Il preside aveva una vena che pulsava freneticamente sulla fronte; era da quando li aveva chiamati lì dopo che i pompieri se n'erano andati che non aveva messo di urlare. Chissà se avrebbe mai esaurito la voce. 
<<Ci dispiace..>> mormorò James,mortificato senza riuscire nemmeno ad alzare lo sguardo. Italo invece sembrava abbastanza tranquillo.
<<Vi dispiace?>> l'omaccione sovrappeso si appoggiò allo schienale sospirando <<di chi dei due è stata l'idea?>>>
Ci fu silenzio per qualche istante,l'italiano provò a richiamare James con lo sguardo ma lui tenne la testa bassa per tutto il tempo. 
<<Sono stato io>> disse alla fine il biondo,alzando lo sguardo e fissando negli occhi il preside. 
Italo non disse nulla,ma distolse lo sguardo. 
<<Almeno lo hai ammesso,anche se da te non me l'aspettavo,Joyce>> 
Lui non disse nient'altro. 
Sospesero Italo ed espulsero lui dalla scuola,la famiglia dell'Italiano per ringraziarlo disse che avrebbero messo una buona parola su una scuola italiana se avesse voluto. 

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora