"Ti amo Faith"
Graham aveva passato gran parte della sua vita a Londra,dove aveva iniziato la sua professione di medico e di esperto di veleni,ma la sua famiglia non lo aveva mai seguito.
Era nato in una piccola cittadina della Scozia di nome Glefinnan che affacciava su un lago in campagna,in una piccola casetta in cima ad una salita sulla quale si scivolava in continuazione per la friabilità del terreno.
Non aveva molte memorie della sua infanzia e dei suoi genitori,forse perchè erano persone estremamente ordinarie che non avevano mai davvero partecipato attivamente alla sua vita senza però imporgli di sottrarsi ad alcuna esperienza,ma il ricordo di quella casetta dove aveva trascorso l'infanzia prima del College era impresso nella sua memoria ed era sicuro che sarebbe rimasto lì fino alla sua morte.Nel momento del bisogno quei ricordi gli tornarono utili,perchè trovare vecchie lettere dei suoi genitori e scrivere la via dell'abitazione su un foglietto era stata la parte più facile; trovare un biglietto aereo per la Scozia per il giorno seguente era stato mediamente difficile; e il vero problema era stato trovare trasportare il corpo di una persona priva di conoscenza in maniera discreta. Alla fine aveva risolto il problema pagando di più per avere un passaggio su un aereo commerciale che aveva abbastanza spazio per trasportare una barella,in aggiunta al pagamento per non fare domande. Alla fine era arrivato a Glefinnan e nessuno di quelli del vicinato aveva riconosciuto il timido e silenzioso Graham che giocava sempre da solo sotto la quercia davanti casa; gli abitanti del posto,e lui li conosceva, non si facevano troppe domande e si limitavano ad osservare tutto ciò che accadeva da uno spiraglio dietro le tende chiuse.
Mentre ripensava a tutto questo, il dottore se ne stava seduto su una delle sedie della cucina con una tazza di thè in mano e lo sguardo fisso attraverso le tende della piccola finestrella della cucina: da piccolo era così basso che non vi arrivava nemmeno al bordo.
Si alzò tirando un respiro profondo e immaginando sua madre,donna ordinaria e camaleontica,che cucinava il pranzo così come un figlio dovrebbe ricordare la propria madre: di spalle,intenta a fare qualcosa per lui consapevole che viene dato tutto per scontato,ma comunque amorevole.
Una delle stanzette in fondo al corridoio era la camera da letto dei suoi genitori,dove il corpo che tanto aveva faticato per portare fin lì giaceva privo di conoscenza,attaccato ad una serie di flebo e macchinari. Il giovane dottore si sedette sull'altro lato del grosso letto matrimoniale come faceva sempre da un paio di giorni a quella parte,quando erano arrivati.Sentì gli occhi pesanti e senza neanche accorgersene cadde in un sonno profondo per la prima volta dopo una settimana: sognò la sua vita come l'avrebbe voluta,espresse un desiderio all'unico Dio che conosceva,quello della Morte,e gli chiese di stare lontano da quel letto matrimoniale. Era la prima preghiera che avesse mai rivolto a qualcuno che non fosse una dose letale di veleni.
A svegliarlo fu una leggera pressione sul suo braccio che inizialmente non riconobbe.
Quando ci pensò meglio,però,sgranò gli occhi.
<<Faith?>>
La sua vista si fece appannata dalle lacrime; un paio di occhi color nocciola,vacui e persi nel vuoto ma vivi,lo guardavano con aria assente. Appoggiata sul gomito,la donna che amava lo stava guardando, il petto che si alzava e si abbassava regolarmente,viva.
Graham non aveva mai davvero conosciuto la felicità perchè non aveva mai davvero desiderato qualcosa. Lì,su quel letto matrimoniale,finalmente ne ebbe un assaggio. Finalmente si disse che aveva preso la decisione giusta per sè stesso ed espresse il desiderio di poter finalmente essere il protagonista della sua stessa storia.[...]
Faith era viva,ma sarebbe stato stupido anche solo immaginare che non ci sarebbero stati danni al suo organismo per l'ingente quantità di veleno che aveva assunto. Per i due giorni successivi al suo risveglio non disse una parola,fissando il vuoto con aria spenta come se non capisse le parole che le venivano dette. Dovette fare un po' di esercizio per riuscire ad alzarsi ed ebbe bisogno dell'aiuto del dottore per lavarsi,per tutto il tempo non battè ciglio come se fosse ancora convinta di star sognando.
Graham le mise addosso una vestaglia da notte trovata in un armadio,le disse che era bella e che non la invecchiava,ma anche qui lei non battè ciglio come se fosse una bambolina.
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‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)
Fanfiction"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortali?" "Cosa?" "Amare" ┏━°⌜ 赤い糸 ⌟°━┓ Ne hanno passate tante,loro due. Eppure tutto sembra star giungendo ad una conclusione. Oscar Wilde è mort...