Capitolo 12

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Scorro ancora qualche pagina <ho avuto di nuovo un colloquio con il medico, Akito, questo è il suo nome, gli ho raccontato la mia storia e credo che non si aspettasse niente del genere, quando ha visto la mia ferita, per un secondo ha trattenuto il fiato, ma poi è stato sincero, sto rischiando la mia vita se non si fa qualcosa e lui ha detto di poter operare. Mi piace la sua onestà, la sua determinazione, non posso fare a meno della sua compagnia...> continuo a voltare le pagine <devo essere completamente impazzita passo le giornate ad aspettare la visita del medico, come se fosse la mia unica ragione di vita, non faccio altro che aspettare di rivedere i suoi occhi, ma cosa mi prende? La sua storia mi ha commosso, anche lui è rimasto solo, non ha più nessuno. La mia follia mi spinge a credere che forse potrei essere io a ridargli quella famiglia che gli è mancata? Ormai sono abituata alla solitudine, ma basta la sua vicinanza a farmi tornare la voglia di vivere, la voglia di provarci ancora.> ... <oggi un uomo mi si è gettato contro, ho perso i sensi e mi sono risvegliata nella mia cabina, non possiamo più aspettare, tra pochi giorni dovrò essere operata, chissà se sopravviverò? Sono sicura di si, e quando sarò tornata in forze mi dichiarerò a lui gli dirò che non posso più pensare alla ma vita senza di lui, senza immaginarlo tra le mie braccia.>

Il mio cuore perde un battito, continuo a leggere, so che non dovrei, ma non posso farne a meno, e non capisco perché su queste pagine ci sono scritte cose che non hanno niente a che fare con la realtà, sulla pagina successiva leggo <sono passati giorni dall'operazione, lui mi guarda sempre in modo strano, c'è qualcosa che ancora non mi ha detto, c'è qualcosa che non va. .... Ho insistito fino a quando finalmente ha ceduto, ma non potevo immaginare che sarebbe stata la peggior notizia della mia vita, tutti i miei sogni sono andati in frantumi, non potrò più avere figli, il mio sogno di dargli una famiglia è andato in fumo, ormai non sono neanche più una donna, è come se mi avessero tirato un pugno allo stomaco, mi sento malissimo, non potrò più proporgli di diventare l'uomo della mia vita, quale uomo accetterebbe una donna sterile? Quale uomo potrebbe mai accettare una vita così? Adesso non posso fare altro che continuare per sempre con questa vita di mare, mi lascerò andare alla deriva, il destino crudele mi ha dato la speranza per poi togliermi ogni possibilità.>

Sono sconvolto e mi sale una gran rabbia, lei voleva me, ma nella sciocca convinzione che non avrei accettato una donna che non poteva avere figli, non mi ha dato neanche una possibilità. Non capisco, vorrei parlarle e capire, ma così saprebbe che ho letto il suo diario e non penso migliorerebbe tanto la mia situazione. Ma continuo a leggere perché ormai la curiosità si è fatta strada e non posso più cacciarla, tra le ultime pagine leggo <ho ceduto alla lussuria, in realtà non cerco altro che il piacere fisico visto che non posso avere l'amore, e comunque finirò all'inferno. Ogni notte mi ritrovo tra le braccia di un uomo diverso anche se non faccio che pensare a quegli occhi color ambra, è una tortura, ho cercato di allontanarlo, ma mi ritrovo a cercarlo sempre con gli occhi, vorrei quasi non aver ancora fatto l'operazione, per poter tornare a passare il tempo con lui. Ma ho deciso che appena troverò un nuovo medico, lascerò che lui torni alla sua vita sulla terra ferma, nessuno saprà mai che è stato con noi e potrà tornare al suo brillante futuro...> chiudo il diario con rabbia lo rimetto al suo posto e mi lancio fuori dalla cabina, la battaglia sta ancora imperversando, un cadavere mi intralcia il cammino, mi piego per recuperare la spada che tiene ancora stretta tra le mani, mi lancio in mezzo alla mischia, la rabbia mi sta dando la forza di combattere e difendermi, un uomo enorme mi si lancia contro ma io gioco d'anticipo e mentre lui alza le braccia per colpirmi io gli conficco la spada nel torace, non credevo che fosse così facile uccidere un uomo, ma non posso nemmeno soffermarmi a pensare che la vedo ancora nel mezzo della battaglia ricoperta di sangue, ma non penso che sia il suo sangue, non tutto almeno, non ci penso nemmeno un istante e mi avvento contro il suo aggressore, la vedo inciampare su un cadavere dietro di lei, finisce a terra, ma riesco a precedere il suo assalitore e la mia spada si infila con precisione tra le sue costole, mi volto verso di lei allungando la mano per aiutarla ad alzarsi, lei mi guarda scioccata, mentre si alza io do uno strattone e lei finisce tra le mie braccia, mi ritrovo a fissarla negli occhi, anche così ricoperta di sangue, con i capelli in disordine per la battaglia riesce ad essere la donna più bella che abbia mai visto.

4 cuori uniti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora